La YSACA nel mirino di Mennella: «Come a Kabul coi talebani»
Il giorno prima della sfiducia l’ex esponente di minoranza attacca la sub concessione in essere a Marina di Casamicciola, con un acronimo che la ricondurrebbe a un parente diretto di un consigliere e/o assessore in carica fino a pochi giorni fa. E chiede alle autorità competenti di indagare per un’autorizzazione concessa in assenza dei previsti requisiti
L’ultimo atto primo dello scioglimento del consiglio comunale. Come sempre pungente e teso a far luce su quello che a suo avviso non funziona. Parliamo di Luigi Mennella, ex consigliere di minoranza del Comune di Casamicciola, che lo scorso 26 giugno – dunque il giorno prima che il documento di sfiducia al sindaco fosse protocollato presso gli uffici ex Capricho – aveva indirizzato una nota all’allora primo cittadino Giovan Battista Castagna, al segretario e responsabile trasparenza Anna Li Pizzi, al responsabile dell’UTC e dei Lavori Pubblici Mimmo Baldino ma anche ad Agenzia delle Entrate, Ministero delle Infrastrutture, Regione Campania, Capitaneria di porto di Ischia e Locamare Casamicciola Terme. Decisamente intrigante l’oggetto dell’esposto griffato dall’architetto che recita testualmente: “Porto di Casamicciola Terme, Marina di Casamicciola in liquidazione: concessioni marittime; concessione molo esterno megayacht; trasferimento della concessione demaniale del molo di sottoflutto denominato anche Molo Barocco (Torretta)/pontile esterno per megayacht da parte della partecipata Marina di Casamicciola”.
Mennella, dopo un’articolata premessa, rimarca che nel 2018 la maggioranza su proposta del sindaco Castagna votò la delibera di consiglio comunale n. 38 del 25 ottobre avente ad oggetto “Approvazione del piano industriale della società Marina di Casamicciola srl in liquidazione nonché approvazione degli allegati schemi di contratti di servizi”. L’esponente politico, dopo aver polemicamente ricordato che “l’unico elemento positivo del deliberato risultava, di fatto, l’aver salvato dal licenziamento già predisposto più volte tutti i dipendenti di Marina di Casamicciola in liquidazione” si sofferma su un aspetto particolarmente significativo e pregnante scrivendo: “La delibera approvata prevede tra l’altro al punto 6.1 che ‘la partecipata provvede direttamente alla determinazione e all’incasso delle tariffe per l’erogazione dei servizi svolti, determinando anche con una autonoma scoutistica, affinché possa far fronte ai costi di gestione, all’accordo di ristrutturazione e a rispettare tutte le voci su cui si articola il richiamato piano industriale”. Ed è a questo punto che Luigi Mennella va dritto al punto scrivendo: “Da questa possibilità nascono le sub concessioni e/o pseudo tali nascoste, in particolare quella del molo barocco per megayacht”.
Poi ancora: “Molti cittadini hanno fatto notare che le magliette e i pantaloncini dei dipendenti della Marina di Casamicciola oltre al logo ed alla scritta della partecipata hanno sul lato opposto un logo diverso con la scritta YSACA che secondo i… benpesanti sarebbe l’acronimo di Y (Yacht) S (Service), A (iniziale del nome) C (iniziale del cognome di un parente diretto di un consigliere e/o assessore) A (Association). Sul retro della stessa maglietta, sempre indossata dai dipendenti di Marina di Casamicciola, vi è il logo di YSACA con scritto tra l’altro ‘pure luxury experience’”. Poi un’altra memorabile stoccata: “Persino le bandiere sono state sostituite con quelle che pubblicizzano YSACA, alla stregua del cambio bandiera avvenuto a Kabul da parte dei talebani. Siamo diventati un paese di conquista spicciola…”. E poi Mennella è un fiume in piena: “Tutto ciò premesso il sottoscritto chiede di sapere cosa sia Ysaca: una società di servizi? Una società per nascondere forse gli incassi? O un ente morale che cura i più bisognosi con gli introiti del porto sostituendosi al Pio Monte?”.
L’ex consigliere comunale fa poi a quel punto una serie di precisazioni: “Una concessione comunque essa sia, demaniale, marittima o terrestre, non può mai essere data in sub concessione né direttamente né con un contratto di fitto simulato, registrato o non; per il sub affidamento di una concessione demaniale marittima è necessaria la previa autorizzazione dell’ente concedente; i soggetti terzi rispetto ad una concessione demaniale marittima non possono gestire alcuna attività senza l’autorizzazione dell’autorità competente; non può verificarsi il caso di una sub concessione o pseudo tale, di un ente pubblico a un soggetto privato, per l’ovvia considerazione che il soggetto pubblico dovrebbe scegliere il subentrante in esito a procedura comparativa ad evidenza pubblica”. Da qui la richiesta di Luigi Mennella che chiede “una relazione, con l’allegata intera documentazione (dalla richiesta di attracco fino al pagamento) finale, relativa ai flussi di cassa circa gli incassi del pontile ‘barocco’ dei megayacht al fine di verificare l’effettivo avvenuto pagamento intercorso tra le navi ormeggiate o direttamente o a mezzo broker internazionale e Marina di Casamicciola in liquidazione anche con la relativa copia del piano di ormeggio”. Non solo, l’ex consigliere chiedeva anche una serie di documentazioni, compresa quelle dettagliate su YSACA, Marine del Golfo srl, ed eventuali altre società fantasma che operano nel porto e fuori di esso e comunque collegate a Marina di Casamicciola. Alla Capitaneria di Porto di Ischia ed al Locamare di Casamicciola viene ancora chiesto “di effettuare tutti i controlli necessari previsti, circa le responsabilità dei soggetti interessati relativamente al codice di navigazione, alla sicurezza sia delle navi ormeggiate, sia degli operatori portuali, verificando sia il rispetto delle clausole contenute nelle concessioni rilasciate, dal Demanio e dalla Regione Campania, al Comune di Casamicciola Terme, sia le distanze tecniche tra le concessioni operanti nel porto”.