CRONACAPRIMO PIANO

Lacco Ameno e le Osservazioni di Pascale al PdRI

Continua la lunga richiesta di modifiche da apportare agli strumenti urbanistici recentemente approvati dalla Regione Campania. Il primo cittadino del Comune del Fungo: si punta alla modifica della tavola QC ed a modificare articoli riguardanti le Chiese di San Giuseppe al Fango e Santa Restituta e della scuola Principe di Piemonte ma anche di zone dove poter rilasciare titoli abilitativi in sanatoria. E ancora…

Proseguono le osservazioni al Piano di Ricostruzione (PdRi) dei Comuni dell’isola di Ischia interessati dal sisma del 2017 e dagli eventi franosi del 2022. Nel merito il comune di Lacco Ameno, in consiglio comunale ha presentato le sue proposte di Osservazioni. Circa 13 proposte di modifica al PdRi firmate dal sindaco, il Barone Giacomo Pascale che vanno dalla richiesta di revisione per la ricostruzione della Chiesa al Fango, passando per i moduli scolastici fino a Santa Restituta e poi attenzione ai siti per l’edilizia economica e popolare, la delocalizzazione collegata al rilascio dei permessi a costruire in sanatoria, con decompressione urbana e nuovi siti di atterraggio. Immancabile il passaggio al recupero dei siti baraccali la previsione per gli aggregati con livello operativo L4, fino alla revisione delle aeree a rischio Idrogeologico e il salvataggio della Cava Scialicco, tanto cara a G.G. Zavota delle aziende Maslina sotto la collina di Crateca al Fango. Tutto in attesa dello PAI, il Piano Stralcio dell’Autorità di Bacino al momento prodotto solo per Casamicciola Terme.

Come ha spiegato il sindaco Giacomo Pascale a margine del tavolo tecnico istituito su proposta delConsiglio Comunale sul tema e costituito da esponenti della maggioranza e della opposizione, al fine di elaborare congiuntamente le proposte di osservazioni da formulare al Piano di Ricostruzione in un Consiglio monotematico in vista della approvazione definitiva del Piano da parte della Regione Campania. Pascale, dimenticando le osservazioni presentate dal Comitato Cittadini della Vita con l’Ing. Francesco Rispoli e la consulenza del Vulcanologo Giuseppe Luongo, dichiara :« Allo sportello istituito presso l’Ufficio Tecnico non sono pervenute osservazioni da parte dei cittadini e delle associazioni, che sarebbero state acquisite per poi essere presentate alla Regione unitamente a quelle dei Consiglieri, ad oggi l’accordo unanime tra maggioranza e minoranza consiliare ha ad oggetto fondamentalmente tre ordini di osservazioni da formulare e pertanto trasmesse alla Regione Campania, consistenti precisamente nel piano di recupero dei siti baraccati, la modifica della tavola QC del Piano di Ricostruzione, la modifica ad alcuni articoli dello stesso (art. 36 sulla Chiesa di San Giuseppe al Fango, art. 40 Chiesa di Santa Restituta e scuola Principe di Piemonte) e la possibilità di individuare anche a Lacco Ameno aree di atterraggio per le costruzioni nuove in caso di delocalizzazioni, laddove possibile, con la riduzione della zona ove rilasciare titoli abilitativi in sanatoria ai sensi delle tre leggi di condono nelle zone R3 ed R4, tutte queste osservazioni sono allegate alla delibera e ne costituiscono parte sostanziale ed integrante».

SAN GIUSEPPE AL FANGO

Si chiede la modifica relativa alla Chiesa di San Giuseppe al Fango, passando dalla classificazione “Edifici e aggregati riparabili/ricostruibili a parità di sedime (Nta: art.36)” a quella ritenuta più adatta al caso “Edifici e aggregati ricostruibili con differente sedime (Nta: art.37)”. L’edificio di cui trattasi corrisponde alla tipologia descritta all’art.37 delle Norme di Attuazione, in quanto realizzato nell’attuale forma dopo il 31 dicembre 1945 ed edificata in modo diverso dalla preesistenza. Per lo stesso edificio è in fase di conclusione la progettazione di un intervento di demolizione e ricostruzione in quanto inserito nel Piano degli interventi sulle chiese ed edifici di culto danneggiati dal sisma. Il progetto di demolizione e ricostruzione con diversa sagoma e sedime è risultato, tra l’altro, necessario per motivi di adeguamento sismico e, pertanto, garantisce il conseguimento di una morfologia architettonica sismo-resistente che il precedente impianto non permetteva ed i cui danni da terremoto (attualmente l’edificio è gravemente danneggiato ed inagibile per danni da sisma) ne hanno testimoniato l’inadeguatezza strutturale. Tale caratteristica ne sottolinea ulteriormente la compatibilità con quanto indicato all’art.37 delle Norme di attuazione del PdRi.

LA NUOVA SCUOLA DE LA FUNDERA

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Si chiede la modifica relativa alle particelle 315 e 354 da classificare come “Attrezzature pubbliche (Nta:art.40)”. L’area di cui trattasi è già oggetto di un intervento pubblico denominato “Progettazione, lavori, fornitura, trasporto e posa in opera di moduli definitivi ad uso scolastico provvisorio (MODUSP)” di cui l’Agenzia del Demanio è soggetto Attuatore, inserito nel Piano degli interventi urgenti e di particolare criticità approvato con Ordinanza Speciale del Commissario.

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CORSO ANGELO RIZZOLI E LA SCUOLA VERSO PIAZZA SANTA RESTITUTA

Si chiede la modifica relativa alla particella 492 da classificare come “Attrezzature pubbliche (Nta: art.40)”. L’area di cui trattasi è un’area per l’istruzione ai sensi del Decreto interministeriale 2 aprile 1968, n. 1444 (l’edificio scolastico ivi presente è stato anche oggetto di un intervento di adeguamento sismico finanziato con Ordinanza Speciale del Commissario per la Ricostruzione n.2 dell’11 aprile 2023), pertanto rientrante nella fattispecie denominata nel PdRi “Attrezzature pubbliche (Nta: art.40)”.

AREA DI ATTERRAGGIO

Aree dell’ambito di tutela n. 20 isola d’Ischia, coerenti con gli interventi di nuova costruzione e di ristrutturazione urbanistica previsti dal PdRi, si chiede di inserire come ulteriori aree di atterraggio alcune zone di Via Mezzavia, Località Cetrangola, Via Oneso, Via Sant Aniello. Il riuso e la rifunzionalizzazione del patrimonio edilizio esistente, non risulta sufficiente a soddisfare la forte domanda di edifici esistenti legittimi da parte della popolazione isolana. Pertanto si sono individuate aree in cui sarà possibile, tra l’altro, anche realizzare edilizia economica e popolare a cura del comune, al fine di ridurre i tempi di ricostruzione.Si rappresenta che alcune aree in proposta, ricadono in zone “Aree per nuova edilizia residenziale pubblica e privata”.Si propone inoltre chee le aree di atterraggiopossono essere utilizzate dal Comune per la costruzione di immobili di edilizia economica e popolare. Queste costruzioni avranno indici di urbanizzazione in deroga al PdRi.

DECOMPRESSIONE INSEDIATIVA

Viene chiesta anche la Decompressione insediativa delle aree con uno specifico comma che preveda la possibilità di “subordinare” il rilascio del permesso di costruire in sanatoria, di cui alle tre leggi di condono, per quegli edifici ricadenti in aree a Rischio Elevato (R3) e Molto Elevato (R4) da Frana e da Rischio Idraulico del vigente PAI, alla DELOCALIZZAZIONE dei volumi e superfici in area sicura.In considerazione ai limiti previsti dal PAI approvato per il Comune di Casamicciola Terme, che vengano estesi alle aree individuate a rischio nel territorio del comune di Lacco Ameno. Atteso che, nelle zone a Rischio Elevato e Molto Elevato da Frana e da Rischio Idraulico sono vietati gli interventi che determinano un aumento di carico insediativo e che nelle aree in questione sono giacenti numerose istanze di condono edilizio.

DECOMPRESSIONE INSEDIATIVA DELLE AREE E “NO” AL PAGAMENTO DEL COSTO COSTRUZIONE

Si chiede di eliminare l’obbligo di impiegare per le nuove costruzioni di atterraggio lotti urbanisticamente e catastale di almeno 1.000 mq e sostituendo la dicitura “di proprietà del richiedente o suoi familiari entro il terzo grado di parentela o di coniugio almeno dal 18 novembre 2024” con la dicitura “di proprietà del richiedente o suoi familiari entro il terzo grado di parentela o di coniugio fino a tre anni dall’approvazione del PdRI”.

Per Pascale, risulta difficile individuare lotti urbanistici liberi per le nuove costruzioni con superficie catastale di almeno 1.000 mq, sarebbe il caso di ridurre tale superficie catastale, così consentire la delocalizzazione dei volumi originariamente esistenti (senza alcuna riduzione degli stessi) legittimamente realizzati, inoltre, appare ingiusto nei casi di nuova costruzione degli immobili delocalizzati che, il lotto urbanisticamente impegnato per la nuova costruzione, debba essere di proprietà del richiedente o suoi familiari entro il terzo grado di parentela o di coniugio almeno dal 18 novembre 2024. Tale circostanza, limita in maniera considerevole le già poche opportunità di delocalizzazione, pertanto, al fine di scongiurare tale scenario, si chiede un allungamento del termine di almeno tre anni dall’approvazione del PdRI.

AREE DI ATTERRAGGIO A VIA FUNDERA , SS 270 LITORANEA, S.ANIELLO, MEZZAVIA

Si chiede di inserire come ulteriori aree di atterraggio per fabbricati ricadenti in aree a rischio idrologico elevato (R4), non interessati dal sisma del 2017 e dall’alluvione 2022, da prevedersi in via Fundera, SS270, Litoranea, S.Aniello e Mezzavia:

1. Il terreno di proprietà della Curia Vescovile posto alle spalle dell’Ospedale Rizzoli;

2. Il terreno di proprietà privata posto su Via Litoranea, alle spalle delle case popolari di Via Fundera;

3. Il terreno posto nelle immediate di Via Pannella – Zona 167 “Proprietà Maltese”.

Al momento, non risulta possibile definire le istanze di condono edilizio dei suddetti fabbricati, pertanto, al fine di scongiurare un problema sociale di rilevante importanza, sarebbe opportuno prospettare soluzioni che consentano ai proprietari dei fabbricati sopra richiamati, di avere una tutela normativa ad oggi non assicurata.

UNITA’ STRUTTURALI AUTONOME

Si chiede di cassare la parte del piano in cui si prevede che “la realizzazione dell’intervento è condizionata all’estensione omogenea delle opere strutturali all’intera unità strutturale autonoma cui appartiene l’unità immobiliare oggetto delle opere” . Tale prescrizione risulta vincolante e limitativa della possibilità di intervenire “localmente” con poche risorse come invece prevedono ai fini della sicurezza le NTC 2018.

RIONI BARACCATI

Per la tutela degli Edifici e aggregati di valore storico-testimoniale – quartieri baraccatirientranti nel “Piano Particolareggiato di recupero degli insediamenti baraccali post terremoto 1883”,si chiede di cassare la parte: “per la durata di cinque anni dall’entrata in vigore del PdRi” e dunque di continuare ad applicare le disposizioni del predetto Piano Particolareggiato. Questo al fine di consentire una parità di trattamento ai residui proprietari rimasti, che non hanno ancora riqualificato gli immobili insistenti nei quartieri Baraccali del Comune di Lacco Ameno.

AGGREGATI L4-L3

Per edifici e aggregati con livello operativo “L4” e L3 e ricadenti in zone a rischio frana elevato e molto elevato e/o a rischio idraulico molto elevato che non rientrano nei casi precedenti, limitatamente agli edifici che non rientrano nelle ipotesi di delocalizzazione obbligatoria contemplate, ove non sia possibile l’adeguamento sismico, consentire il recupero così da permettere una ricostruzione del patrimonio urbanistico con nuove tecniche edilizie, tutto questo, al fine di garantire un maggiore livello di sicurezza dei nuovi edifici, ed un risparmio dei costi da sostenere.

CAMBIO RISCHIO PER CAVA (ZAVOTA) SCIALICCO E…

Cambio rischio per la zona di via Casasiano ai civici 9-11-13-15-17-19-21-23-25;Zona a RPA (rischio potenzialmente alto) alle spalle della Chiesa dell’Assunta; Zona Via Pannella e C.Colombo. La Proposta per l’aggiornamento delle aree a rischio idrogeologico nei territori di Lacco Ameno e Forio in ATO 1 e ATO 2 con la richiesta di eliminare da RPA le zone indicate, la riduzione del rischio idraulico e da frana da via Pannella a via C.Colombo. Alternativamente ricondurre tale rischio elevato alla sola area stradale.

Motivazione della proposta? La cartografia utilizzata appare non aggiornata, inoltre, alcune di esse non risultano rientrare in questi particolari scenari (Es. Via Casasiano), dove non si è mai verificato nessun evento franoso né alluvionale. Nella suddetta tavola troviamo inutile e infondata un’appendice di poche decine di metri inserita nel RPA (rischio potenzialmente alto) precisamente nella zona di via Casasiano, in quanto, quella stretta appendice risulta sede di antichi fabbricati antecedenti al terremoto del 1883 successivamente ristrutturati. Pare altrettanto illogico l’individuazione di una zona a RPA alle spalle della Chiesa dell’Assunta e località Ancora, si osserva che è del tutto inconferente e illogica la collocazione di via Pannella e via C. Colombo quali zone a rischio idrogeologico.

CAMBIO RISCHIO PER MASLINDA

In Zona Borbonica c’è la proposta di revisione e modifica dell’intervento di delocalizzazione previsto dal Piano su un fabbricato ad uso commerciale sito in Via Borbonica n. 3 dove ha sede l’azienda Maslinda. La richiesta di revisione sulla base di una incongruenze rilevate nel PdRI: la cartografia a corredo degli studi geologici, in particolare le mappe che documentano nel tempo l’evoluzione del reticolo idrografico, mostra la comparsa in pochi anni di un nuovo impluvio ad Ovest del fabbricato, che si aggiunge a quello noto come “Cava del Monaco”. Questo “altro impluvio”, così denominato dai geologi, risulterebbe originarsi dalla sommità della collina a monte dell’edificio e confluire a valle, in prossimità dell’Hotel Grazia, nella Cava del Monaco.

Tuttavia, la presenza di tale impluvio, che secondo i geologi sarebbe di nuova formazione, non risulta confermata dallo stato dei luoghi, che non mostra alcun segno di ruscellamento e convogliamento superficiale delle acque meteoriche, né tantomeno risulta osservata da chi ha vissuto i luoghi subito prima del terremoto o attualmente dai lavoratori del fabbricato nei momenti di di forte pioggia.

Pertanto, si ipotizza che, nella redazione del PdRI, possa essersi verificato un errore nell’interpretazione dei dati satellitari che ha portato a confondere il tracciato della strada interpoderale con quello dell’impluvio. A questo si aggiungo un’altra serie di osservazioni che non riportiamo per pudore.

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