ARCHIVIOARCHIVIO 5

“L’isola ha assorbito la cultura dell’hinterland partenopeo”

– L’edizione 2016 del Premio Ischia internazionale di Giornalismo è andata in archivio e da molti è stata definita straordinaria. Il tuo bilancio qual è?

“Più che positivo, credo che in un passato più e meno recente non abbiamo mai raggiunto un livello del genere. Mi piace in particolare sottolineare la presenza sull’isola di monsignor Ravasi, con lui abbiamo ospitato giornalisti siriani ed uno turco profondamente avversato dal regime. Insomma, un parterre di ospiti che credo a giusto titolo possa dire di non avere paragoni con nessun’altra manifestazione italiana”.

– E’ stato un Premio vittima anche delle italiche consuetudini. Il quarto di finale dei campionati europei tra Germania e Italia, in concomitanza con la serata conclusiva, ha imposto una sorta di variazione ad un format consolidato.

“Ragioni legate al buon senso ci hanno portato a determinate scelte, ma anche legate alla sicurezza. Non potevi mettere in una piazza tutti questi personaggi attenzionati, col rischio di trovarsi anche una cornice alternativa e quindi da stadio. Avevamo un professionista turco scampato ad un attentato, due siriani finiti nel mirino dell’Isis, due ministri della Repubblica come Giannini e Gentiloni, Salvini: sarebbe stato tutto troppo complicato, insomma al di là della partita abbiamo preferito ricorrere alle porte chiuse…”.

CONTINUA A LEGGERE SU IL GOLFO IN EDICOLA

Ads

 

Ads

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex