Lacco Ameno, i dubbi di Aniello Silvio

Mancano poche settimane al via “ufficiale” della campagna elettorale a Lacco Ameno. Il paese del Fungo a settembre sarà infatti chiamato ad eleggere il nuovo consiglio comunale, e il nuovo sindaco, dopo la caduta dell’amministrazione Pascale verificatasi nell’ottobre scorso. Ormai tutti sono certi che sarà corsa a due, col Barone impegnato a tentare il bis, che sarebbe clamoroso, contro il senatore De Siano, il quale non fa mistero della sua “voglia matta” di tornare a fare il sindaco dopo i due mandati consecutivi dal 1997 al 2007. Sembra fuori gioco l’ipotesi-terza lista, con Tuta Irace a dar voce ai “non allineati”.

E se nei pronostici la formazione di Pascale può apparire come un vascello intento a dare l’assalto all’ammiraglia senatoriale, negli ultimi giorni le classiche voci hanno riportato l’ipotesi di una possibile incrinatura nel fronte apparentemente compatto della coalizione che sostiene De Siano. Sembrerebbe infatti che Aniello Silvio, uno dei tradizionali “grandi elettori” di Lacco Ameno, abbia più di un dubbio riguardo la conferma del suo sostegno al Senatore. Del resto, sin dall’esordio della formazione, presentata in conferenza stampa lo scorso gennaio a Lacco Ameno, molti osservatori puntarono il dito contro il “calderone” formato dalle diverse tradizioni politiche, spesso completamente opposte, riunitesi sotto “l’ombrello” del senatore, con quest’ultimo democristiano doc e attuale pezzo da novanta di Forza Italia, mentre Silvio, come è noto, iniziò la sua carriera politica nell’area di sinistra, socialista poi confluito nel partito democratico.

Non mancarono le polemiche, tra lo stesso Aniello Silvio e il segretario della locale sezione del Pd, mentre il “cantiere” politico promosso da De Siano e Carmine Monti, nuovamente insieme dopo la rottura del 2014, comprendeva anche il presidente della locale Pro Loco, Vincenzo Morgera, notoriamente vicino al Movimento Cinque Stelle. Certo, è difficile pensare che i dubbi e i ripensamenti di Silvio abbiano origine da remore di natura ideologica. Dall’altro fronte, c’è chi reputa ininfluente un’eventuale defezione di Aniello Silvio, in considerazione dei suoi ultimi cinque anni “sabbatici”: un periodo così lungo fuori dai giochi potrebbe aver eroso in maniera consistente il patrimonio di consensi che ruotavano intorno alla sua persona. Considerazioni, voci, gossip che arrivano alla vigilia del vero e proprio periodo “ufficiale” di campagna elettorale, che in realtà nei fatti si trascina stancamente da sei mesi, a causa del lungo stop dovuto all’emergenza sanitaria.

Intanto, non sembra avere conferma l’ipotesi, circolata qualche settimana fa, secondo cui Domenico De Siano e Carmine Monti fossero in rotta proprio alla vigilia delle elezioni. Esigenze di strategia, leggi calcolo dei voti sulla base dei ceppi familiari, avrebbero indotto il Senatore a fare a meno del supporto dell’ex sindaco che ricoprì tale carica tra il 2012 e il 2014. Tuttavia, come detto, fonti attendibili smentiscono questa possibilità: dunque, Carmine e Domenico saranno di nuovo insieme ai nastri di partenza di questa tornata elettorale che viene considerata come la più interessante da vari lustri a questa parte. Considerazione che viene dal fatto che per la prima volta da anni quello che, almeno nei pronostici della vigilia, viene considerato lo sfidante non parte già battuto, ma anzi appare detentore di fondate probabilità di affermazione.

Proprio il gruppo di Pascale, oltre ai già noti Ciro Calise, Leonardo Mennella e Giovanni Zavota, e all’adesione di Giovanni De Siano e del pediatra Giacinto Calise, sembra già pronto da tempo con una lista completa. A quanto pare, ci sarebbe ancora da definire con certezza i nominativi tra le quote rosa, ma per il resto l’elenco sarebbe ormai delineato.