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Decreto Ischia, spunta l’emendamento sui condoni

ISCHIA. Il Decreto Ischia continua a far discutere. Mentre giungono voci critiche sulla sua eventuale incostituzionalità, il provvedimento è all’esame del Parlamento per la conversione in legge. Ieri l’ onorevole Michela Rostan, del gruppo parlamentare di Liberi ed Uguali ( LeU), ha presentato un emendamento, depositato agli atti della Camera dei Deputati, che andrebbe a modificare radicalmente l’articolo 25 del decreto in questione, che reca disposizioni per gli interventi urgenti a Genova, Ischia ed Amatrice. Si tratta proprio dell’articolo relativo alla definizione delle procedure di condono che tanto ha fatto discutere, fino al sospirato inserimento anche della legge del cosiddetto “terzo condono”, come richiesto dai sindaci isolani.  La deputata chiede la sostituzione del testo dell’articolo 25 con il seguente dettato:  «Per la redazione, l’ approvazione e la esecuzione di un piano urbanistico generale basato su una programmazione strategica dell’ isola d’ Ischia che tenga conto del costruito fino alla data del 31 dicembre 2003 entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto legge è costituita una apposita Cabina di regia diretta dal Presidente del Consiglio dei Ministri che può delegare il Commissario Straordinario di Governo per la Ricostruzione e composta dal Ministro del Sud o suo delegato, dal Ministro delle Infrastrutture o suo delegato, dal Ministro dei Beni Culturali o suo delegato, dal Ministro dell’ Istruzione o suo delegato, dal Presidente della Giunta Regionale della Campania o suo delegato, dal Sindaco della Città Metropolitana o suo delegato, dai sindaci dei Comuni di Barano d’ Ischia, Casamicciola, Forio,Ischia, Lacco Ameno, Serrara-Fontana o loro delegati. La Cabina di Regia può chiedere la partecipazione dei responsabili dell’ Agenzia Nazionale per la Coesione Territoriale, dell’ Agenzia Nazionale Invitalia, dell’Agenzia regionale Sviluppo Campania.La segreteria tecnica della Cabina di Regia è affidata alla struttura commissariale. L’istituzione ed il funzionamento della Cabina di Regia non comporta nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. La partecipazione alla Cabina di Regia è a titolo gratuito e non sono previsti indennità o rimborsi di nessun tipo».

Quali sono le reali implicazioni di tale emendamento? Abbiamo chiesto all’avvocato Lorenzo Bruno Molinaro, che ha attivamente collaborato coi sindaci alla redazione del testo normativo, un parere sulla proposta dell’onorevole Rostan: «Guardi, è  sufficiente osservare quanto segue: un piano urbanistico non può mai essere sovraordinato rispetto a un Piano Territoriale Paesistico. La proposta in questione va oltre le esigenze della ricostruzione all’interno del cratere ed è riferita all’intera isola.  Non è dato comprendere cosa significhi la locuzione “programmazione strategica dell’isola d’Ischia che tenga conto del costruito fino al 31 dicembre 2003”. Qualsiasi seria  strumentazione urbanistica finalizzata alla programmazione dell’utilizzo del territorio presuppone necessariamente l’esistenza di un edificato legittimo o legittimato.  Se il territorio è inquinato dalla presenza di abusi edilizi, propedeutica a qualsiasi programmazione territoriale che si rispetti è la regolarizzazione postuma di tali abusi, laddove possibile (ovvero nei casi in cui il vincolo di inedificabilità è relativo e non assoluto). Cosa significa, dunque, la frase “che tenga conto del costruito”?  O si tratta di un condono tombale “tacito” calato dall’alto per consentire alla c.d. Cabina di Regia di fare il suo lavoro (ma la Corte Costituzionale ha già bocciato, con la sentenza n. 49 del 2006, ogni ipotesi di condono tombale in violazione delle norme del “giusto procedimento”) o si tratta di una speciale forma di tolleranza degli abusi nelle more della “programmazione strategica dell’isola d’Ischia”. In entrambe le ipotesi, siamo di fronte ad una plateale violazione del dettato costituzionale, poiché gli abusi o si sanano o si demoliscono. “Tertium non datur”. Volendo intendere la proposta come ipotesi di legge speciale per l’isola d’Ischia, potrebbe mai risultare ben accetta alle vestali dell’ambientalismo? E – a voler immaginare rose e fiori sul versante politico – potrebbe mai superare un vaglio di legittimità costituzionale?  Potrebbe mai passare una legge con queste novità  “oltre cratere” e valevole per l’intera isola d’Ischia? Credo proprio di no ma sarei ben felice di essere smentito!».

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