POLITICAPRIMO PIANO

Lacco Ameno, la quiete dopo la tempesta

Dopo i fuochi d’artificio che hanno accompagnato la caduta dell’amministrazione, sulla politica del paese del Fungo è calato quasi improvviso il silenzio

È accaduto tutto come in una rapida escalation. Le crepe nella maggioranza che governava Lacco Ameno dal 2015, prima silenti, poi sempre più vistose, si sono concretizzate con la sfiducia che ha fatto cadere l’amministrazione Pascale dopo quattro anni e quattro mesi alla guida del paese.

La lettera aperta di Michele De Siano che denunciava opacità nei comportamenti dei fedelissimi del Barone, e quest’ultimo che di rimando ha rivendicato la serie di risultati e interventi effettuati durante la sua azione amministrativa in un comizio in Piazza Santa Restituta. Carmine Monti, leader dell’opposizione, era già uscito allo scoperto con una dichiarazione di intenti (e di intese, anche larghe) che prefigura un accordo ormai già siglato col Senatore Domenico De Siano. Poi la perentoria e chiara risposta di Giovanni De Siano, decisissimo nel rimarcare la sua genetica incompatibilità con una formazione politica che contempli la presenza o l’appoggio del parlamentare di Forza Italia.

E subito dopo l’inizio di un dialogo tra lo stesso Giovanni De Siano e il “Barone”, in ottica elettorale, come testimoniato dalla foto di una cena che immortalava i due in compagnia dei consiglieri di stretta osservanza pascaliana. Insomma, una serie di avvenimenti che lasciava prefigurare un lungo inverno di una campagna elettorale “estesa”. Invece, da circa due settimane il panorama politico lacchese si è rapidamente silenziato. Tacciono il Senatore e i suoi fedelissimi, tace Pascale, in un silenzio inedito dopo la “promozione” dei risultati ottenuti, illustrati con dovizia di particolari anche sui canali social, e tacciono gli eventuali attori che potrebbero inserirsi eventualmente nella contesa che avrà luogo la prossima primavera. Se il coordinatore regionale di Forza Italia ha forse anche un certo interesse a far calare la silenziosa bonaccia sul dibattito politico locale, magari anche per far dimenticare che è grazie ai propri consiglieri che Lacco Ameno sta affrontando mesi delicati con un municipio commissariato e probabilmente anche per far cadere nell’oblio la narrazione di Pascale, il sindaco dell’uscita dal pantano del dissesto e dell’efficace azione emergenziale post-sisma, meno spiegabile è il silenzio del Barone. Certo, dalle ultime notizie trapelate pare che il sindaco uscente sia già riuscito a preparare una formazione in grado di affrontare le elezioni con diverse frecce al suo arco.

Tuttavia la calma assordante che apparentemente avvolge Lacco Ameno potrebbe prefigurare il rientro in gioco di grandi elettori finora silenti, primo fra tutti quell’Aniello Silvio che mantiene tuttora un rilevante seguito, costruito in decenni di attività politica all’ombra della Torre dell’Orologio. Un “arsenale” finora mantenuto nelle retrovie, ma pronto a essere impiegato sulla linea del fronte. Così come è in fermento anche l’area che gravita intorno a Vincenzo Morgera, mente della Pro Loco. Tuttavia non è affatto semplice immaginare una convergenza d’interessi coi pascaliani, almeno al momento. E comunque nei citati schieramenti trapela un comune tipo di considerazione sul momento che il paese sta vivendo: ora o mai più, nel senso che l’occasione per dare una svolta decisa alla politica lacchese è questa, e si è consapevoli che se verrà sprecato questo treno, il Senatore potrà rimanere tranquillo per altri vent’anni a decidere le sorti del paese del Fungo. E non solo quelle. Alcuni osservatori si arrischiano a immaginare una conclusione molto meno pirotecnica dell’inverno lacchese: una ricomposizione tra Pascale e il Senatore, insomma tutto a tarallucci e vino, ma altri invece escludono decisamente un esito del genere. La sensazione è che, mentre il Senatore sia pronto a scendere in campo per riprendersi la poltrona di sindaco e non abbia alcuna motivazione per spingersi a fare la prossima mossa, gli altri stiano agendo in silenzio, chi per tentare di vincere, chi invece per ottenere il miglior riposizionamento possibile nel futuro scacchiere lacchese.

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