LE OPINIONI

«Caffè Scorretto» «Gettare le perle ai parchi»

Franco Borgogna, nel suo ultimo editoriale di domenica, l’ha spiegato benissimo. Il Parco regionale – del Monte Epomeo e, quindi, d’Ischia – sarebbe un toccasana per quest’isola con l’aggravante “positiva” che costringerebbe le Amministrazioni locali e, perciò, le flotte amministratrici dei sei Comuni, a essere più responsabili nei confronti del verde del Monte e verso il suo complesso ecosistema.

L’articolo in cui l’editorialista de Il Golfo risponde alle eccezioni di chi è convinto che si tratti invece di un altro “vincolo”, descrivendo a suon di argomenti quali sarebbero invece i vantaggi e tramite questi i balzi in avanti, è una perla che bisognerebbe leggere almeno tre volte. Non perché Franco sia stato poco chiaro ma perché, al contrario, specie ultimamente tanto per non andare lontano, chi legge un articolo spesso lo fa in fretta o in maniera distratta trovandosi nell’incapacità di afferrare il messaggio. O peggio, di non volerlo cogliere per partito preso travisandone il senso o, se volete, deformandolo attraverso un’ideologia in qualche caso sorretta da spiegazioni che nulla hanno a che vedere con la razionalità. Se ci fosse potrebbe costruirsi un “botta e risposta” o una discussione.

Franco Borgogna, nel suo ultimo editoriale di domenica, l’ha spiegato benissimo. Il Parco regionale – del Monte Epomeo e, quindi, d’Ischia – sarebbe un toccasana per quest’isola con l’aggravante “positiva” che costringerebbe le Amministrazioni locali e, perciò, le flotte amministratrici dei sei Comuni, a essere più responsabili nei confronti del verde del Monte e verso il suo complesso ecosistema

Su questo tema del Parco si affacciano i timori di qualcuno, paure di altri, secondo certuni si potrebbe addirittura incorrere nell’accusa di gradi di libertà negati – se si volesse costruire qualcosa, insomma, un po’ qui e un po’ là, ad esempio non si potrebbe più farlo.

La popolazione isolana, seguendo certe paure, resterebbe perciò vittima di altri limiti alla capacità di raccogliere funghi o perfino costruirne di nuovi in mattoni. L’argomento, però, serve per introdurne un altro che, con un poco di amarezza, ci costringe a fare i conti con quella superficialità ischitana che in molti casi sfocia o nell’indifferenza oppure nella sequenza di pareri, quando ci sono e quando arrivano, che cercano altre convinzioni su cui innalzare i (propri) pilastri della ragione. Per fare un esempio, quelle che percorrono il filone del “poiché si è sempre fatto in questo modo, è inutile cambiare: abbiamo già tutto quello che ci serve”.

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L’argomento, però, serve per introdurne un altro che, con un poco di amarezza, ci costringe a fare i conti con quella superficialità ischitana che in molti casi sfocia o nell’indifferenza oppure nella sequenza di pareri, quando ci sono e quando arrivano, che cercano altre convinzioni su cui innalzare i (propri) pilastri della ragione

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A scanso di equivoci, non si può essere contro i cacciatori ma in opposizione ai bracconieri; non si può essere contro i cercatori di funghi ma a sfavore di chi continua a fabbricare in luoghi in cui non si potrebbe.

Sempre a scanso di equivoci, però, si deve essere a favore del ragionamento e delle spiegazioni e contro chi edifica i discorsi sull’ideologia travalicando a volte i limiti della buona educazione dopo aver gettato la palla in curva per farne tifo da stadio. A questo punto, dov’è la politica che dice – attraverso alcuni suoi rappresentanti – di pensare a Ischia proiettata da qui ad almeno dieci anni? Ovviamente non solo con riferimento al tema “parco regionale”, ma su tutto. Qualcuno l’ha vista? Mentre scorrono notizie sui giornali secondo cui ci sarebbe chi, in casa “comunale” propria, sta mettendo pedine programmando la venuta di altre silurandone quelle che ci sono – già solo questo in un’isola normale potrebbe bastare per sollevare onde di dissenso pure dei sostenitori – o fluiscono interviste programmate, il tempo del ragionamento sembra essersi fermato, lasciando perciò spazio all’auto compiacimento, male misterioso e forse insondabile dell’isola d’Ischia.

A scanso di equivoci, non si può essere contro i cacciatori ma in opposizione ai bracconieri; non si può essere contro i cercatori di funghi ma a sfavore di chi continua a fabbricare in luoghi in cui non si potrebbe. Sempre a scanso di equivoci, però, si deve essere a favore del ragionamento e delle spiegazioni e contro chi edifica i discorsi sull’ideologia travalicando a volte i limiti della buona educazione dopo aver gettato la palla in curva per farne tifo da stadio

Un cortile in attesa di perle, quando poi arrivano, comprensive di spiegazioni, meglio leggere velocemente o non leggere per niente perché a quel punto anche l’ideologia fortificata potrebbe sgonfiarsi da sola.
Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci

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