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Lacco Ameno, l’attesa è finita: riapre l’asilo di via Pannella

Gianluca Castagna | Lacco Ameno – Nel nostro ordinamento è forse la realtà educativa che sembra sempre restare ai margini delle azioni dei governi che si succedono nel nostro Paese, malgrado la Commissione europea ne abbia richiamato l’importanza fondamentale non solo per il pieno sviluppo formativo dei nostri bambini, ma per quel notevole patrimonio di esperienze riconosciuto da decenni a livello internazionale.
E’ la scuola dell’infanzia, il vecchio asilo. Ciclo non obbligatorio, ma essenziale per la consapevolezza del bambino sul mondo extra-familiare che lo circonda.

Dal giorno del terremoto, e soprattutto dal 14 settembre, data che ha segnato l’avvio dell’anno scolastico, i genitori e le maestre di Lacco Ameno non hanno mai smesso di credere nella riapertura della scuola materna di via Pannella. Hanno accompagnato l’Amministrazione nel percorso che ha portato al finanziamento con fondi comunali, ai lavori di messa in sicurezza, alla riapertura delle iscrizioni, al rinnovamento di aule e spazi. Sempre più vivaci, con treni colorati pronti a partire per l’appassionante viaggio nella conoscenza di sé e del mondo.
Il plesso di via Pannella, sede storica della scuola dell’infanzia a Lacco Ameno è stato ieri restituito ai bambini, alle loro famiglie e all’intera comunità. L’edificio era stato danneggiato dal sisma come tutte le strutture scolastiche del comune del Fungo e nessuno aveva più potuto mettere piede nell’edificio.
Ora, a poco più di tre mesi dal terremoto, oltre 150 bambini potranno finalmente tornare a imparare giocando. I lavori, costati complessivamente 170mila euro (per entrambi i plessi, quello di Via Pannella e quello della Fundera) hanno consentito di ripristinare la sicurezza della scuola, e arricchirla con nuove e più moderne dotazioni impiantistiche e didattiche.

Ieri mattina, per la riapertura, erano presenti il sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale, la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo “V. Mennella” Assunta Barbieri, i consiglieri Zabatta e Calise, gli assessori Prota e Mennella, ma soprattutto tantissimi bambini accompagnati dai genitori entusiasti di poter riavere, in una piena e più ampia disponibilità, un vero e proprio fiore all’occhiello della scuola ischitana.
«Mi sento di esprimere a nome dell’amministrazione e di tutta la comunità una grande soddisfazione – ha detto il sindaco Pascale – perché siamo riusciti a mettere questo plesso, come quello della Fundera, in sicurezza con tempi relativamente brevi, permettendo ai nostri bambini e ai ragazzi più grandi di svolgere la normale attività didattica in strutture sicure. Ringrazio tutti i miei collaboratori, ma in particolare il consigliere Salvatore Castagna, che oggi non può essere qui, ma che si è distinto in questi mesi per impegno e determinazione ammirevoli. Abbiamo dimostrato, pur nelle difficoltà economiche che l’Ente attraversa, di avere un occhio di riguardo per il mondo della scuola. Riteniamo che un’amministrazione, a qualunque colore politico appartenga, non possa non avere riguardo ai giovani e alla scuola. Chi non lo fa, abdica al proprio futuro».

La dirigente Barbieri ha aggiunto che «il rientro dei bambini dai tre ai cinque anni segna il ritorno alla normalità della vita scolastica. Non è scuola dell’obbligo, ma mancando i più piccoli, è come se la vita didattica non avesse un prospettiva futura piena. Ecco perché vederli ritornare in queste bellissime aule rende questa giornata importantissima».
Prima del sisma, il plesso di via Pannella ospitava le sei classi della scuola dell’infanzia con tempo prolungato dalle 8.30 alle 16.30. Le altre due classi, con il tempo ridotto e l’uscita alle 13.30, si trovavano nel plesso Principe di Piemonte a Corso Angelo Rizzoli. Da oggi sono tutte ospitate qui, anche grazie alla requisizione del primo piano dell’immobile decisa dal sindaco Pascale già pochi giorni dopo il terremoto.
«Si è trattato di una decisione di grande responsabilità istituzionale» commenta la dirigente scolastica, «grazie alla quale da oggi ospitiamo in questo plesso tutte le classi della scuola materna: sei a tempo pieno, due a tempo ridotto. Ma c’è una novità importante. Al primo piano abbiamo ricavato due aule spaziose e luminose anche per le classi seconde delle elementari. Contando che le tre prime restano al plesso Fundera in orario antimeridiano, possiamo affermare con soddisfazione che da domani i bambini dell’Istituto Comprensivo “V. Mennella” dai 3 ai 7 anni non faranno più i doppi turni. E’ una grande vittoria che devo condividere con l’Amministrazione, le maestre, i collaboratori scolastici e il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi Mario Whitehead. Ringrazio inoltre i genitori per la pazienza e la fiducia – continua la preside – e perché, malgrado tutto, sono rimasti nella nostra scuola. Non vedevano l’ora di tornare ed eccoli qui. A loro chiedo di rimanere sempre vicino al nostro istituto, di sostenerci e decidere insieme verso quali orizzonti andare. Ho tante idee: se mi sostengono, cercheremo di navigare verso la stessa direzione».
«In questa struttura – sostiene infine Assunta Barbieri – esistono enormi potenzialità. Il lavoro non è finito. Ci sono altri spazi da ricavare al piano superiore, ulteriori possibilità di sviluppo, un magnifico terrazzo che va chiaramente messo in sicurezza e che potremmo impiegare per i periodi più caldi. Al piano seminterrato, tanti spazi che decideremo tutti insieme come utilizzare. Penso, ad esempio, a una bellissima mensa, a laboratori o a spazi multifunzionali. Il mio sogno è poter regalare a questa scuola la possibilità di frequenza già da 0 anni. Un asilo nido, in altri termini. La legge 107/2015 lo prevede espressamente, in questi ultimi giorni sono stati stanziati i finanziamenti per far partire questo progetto, vedremo presto come impegnarci per realizzarlo».

«Abbiamo trapanato, dipinto, addobbato, sistemato fino a ieri sera. Un lavoro faticoso ma entusiasmante per riaprire nel migliore dei modi la nostra scuola». A dirlo, a nome di tutte le sue colleghe, è Maria Rosaria Nilo, maestra nella scuola dell’infanzia dell’IC “Vincenzo Mennella”.
«Ringrazio tutta l’amministrazione, in particolare un nostro ex alunno che oggi ricopre un ruolo pubblico: Salvatore Castagna. Lo ricordo come un bambino molto timido che oggi ha dimostrato una determinazione e un carattere ammirevoli. Si è svestito del ruolo istituzionale e molto umilmente si è speso per questa riapertura lavorando come uno scaricatore fino a ieri sera. Ha seguito i lavori ed è sempre stato attento alle problematiche delle scuole di Lacco Ameno. Mi auguro che tutti i nostri giovanissimi alunni possano un giorno diventare degli uomini veri con un grande senso della responsabilità come Salvatore».
La scuola dell’infanzia è da sempre un tassello prezioso dell’ordinamento scolastico italiano. «Siamo sempre stati all’avanguardia nella programmazione didattica», conferma la Nilo. «In questi anni si sono avvicendati molti governi, ognuno ha tentato di riformare la scuola dell’infanzia. Noi ci siamo adeguati, ma da sempre seguiamo progetti educativi che mettono il bambino al centro dell’attenzione. E’ il nucleo attorno al quale ruota tutta la nostra attività programmatica. L’anno scorso ci siamo concentrati sull’educazione psicomotoria, quest’anno abbiamo programmato un progetto di Educazione alimentare che investirà i bambini dell’asilo anche di un’attività di orticoltura. Coltiveremo le aiuole, produrremo ortaggi e verdure di stagione, ne faremo delle conserve. Un percorso che durerà tutto l’anno e che si concluderà sul campo sportivo di Lacco Ameno con una grossa manifestazione. Questi prodotti verranno venduti e il ricavato, naturalmente, verrà destinato all’acquisto dei materiali per la scuola».
L’autonomia della Buona Scuola che tanto autonoma non riesce a essere. «La scuola italiana, a mio avviso, sta diventando sempre più povera di risorse economiche. A volte si ha l’impressione di lavorare in trincea. Noi sopperiamo con l’entusiasmo e autofinanziandoci anche grazie all’aiuto e alla collaborazione dei genitori. Avremmo bisogno di più tecnologia, ad esempio. I bambini sono nativi digitali».
Un altro step? «Gli insegnanti di sostegno», conclude la maestra. «Gli alunni con abilità diverse sono bambini che possono tirare fuori il meglio che hanno dentro. Questo può avvenire solo con un insegnante che sia da supporto al bambino e all’intera classe».

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Nell’immediato, un piccolo parco giochi negli spazi esterni dell’asilo. Da realizzare con il ricavato della vendita di un cd, “Ischia con la musica nel cuore”, a cui hanno partecipato – dietro invito di Pietro Di Meglio – tanti artisti del panorama isolano e campano. Un progetto discografico pensato per unire personalità e repertori diversi e raccogliere fondi destinati a chi ha perso ogni cosa dopo il sisma del 21 agosto.

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