Lacco Ameno, Pascale e il film già visto
A Il Golfo il sindaco di Lacco Ameno spiega il ritorno di Ciro Calise in giunta respingendo teoremi e illazioni: «La decisione è stata condivisa dalla maggioranza, non c’entrano le logiche di spartizione del potere»
Ci ha pensato bene prima di rimescolare le carte al tavolo della maggioranza Giacomo Pascale. Dopo lunghe settimane, mesi di meditazione, il sindaco di Lacco Ameno ha studiato l’ultima mossa, consegnato alla Giunta Comunale l’ultimo tassello mancante, ormai da mesi. Nel giugno scorso il primo cittadino aveva ridistribuito ai suoi consiglieri comunali le deleghe all’indomani dell’addio alla maggioranza di Giacinto Calise e Piero Monti. Una ridistribuzione destinata ai suoi fedelissimi, frutto delle recenti dimissioni e dell’addio al gruppo di maggioranza in primis dell’assessore Giacinto Calise e poi del consigliere Piero Monti. Il duo ha formato un autonomo gruppo consiliare segnando la definitiva rottura con Pascale ed una aperta intesa con il gruppo d’opposizione guidato dall’ex senatore Domenico De Siano lasciando nelle mani del Barone Pascale, non solo la grana di un instabile equilibrio di Governo, ma anche la gestione di turismo, spettacolo, grandi eventi, bilancio, politiche cimiteriali, edilizia privata, urbanistica e trasporti. Il nuovo scacchiere aveva visto nuove investiture e suddivisioni, ma mai la nomina dell’assessore mancante all’esecutivo. A Carla Tufano era andato il “turismo e la programmazione negoziata“, a Ciro Calise restavano le “politiche cimiteriali“, a Dante De Luise sono stati affidati i “tributi“, mentre a Giovanni De Siano era stato consegnato il “bilancio e programmazione“, a Carmela Monti le responsabilità su “eventi e manifestazioni“, Giovangiuseppe Zavota riceveva l’importante affidamento della “edilizia privata e pubblica“, Leonardo Mennella i “trasporti“.Ad oltre sette mesi da quella decisone, l’inattesa novità, o meglio, la vecchia storia che si ripete con la nomina in extremis di Ciro Calise, ‘uomo per tutte le stagioni politiche, specie quelle tristi e fredde che richiedono decisioni e firme pesanti. La casella vuota in seno alla Giunta, per tanto, troppo tempo dopo la crisi del 2022 porta ancora un Calise quel successore del dimissionario Calise. È Ciro (il Barbieri) Calise.
-L’intervista. Giacomo Pascale: “La nomina rispecchia la volontà popolare”
Abbiamo chiesto al Sindaco Giacomo Pascale, l’humus di questa nomina. Il sindaco Pascale parla di un normale percorso politico condiviso dal gruppo di maggioranza ed inserito nell’alveo naturale della volontà popolare.
-Sindaco Pascale come si inserisce la posizione del buon Barbiere Ciro Calise in questa particolare congiuntura ?
“Si inserisce nell’ambito di quella che è, tra l’altro, la volontà popolare. Anzi la rispecchia in pieno. Ciro è stato sempre tra i politici più votati, il più eletto. Abbiamo trovato all’inizio del mio secondo mandato una quadra, per partire con un’amministrazione sostanzialmente rinnovata, quindi si era trovato un equilibrio tra gli uscenti e i nuovi eletti. Poi le cose sono mutate, perché due consiglieri hanno inteso lasciare la maggioranza e quindi, chiaramente, era rimasta vacante la nomina legata ad una di queste due defezioni. Oggi puntiamo sulla esperienza di Ciro che, credo, tra l’altro abbia la stima, il rispetto, la considerazione, la vicinanza sia del popolo che dell’intero gruppo di maggioranza. E’già capogruppo, quindi è lui che sostanzialmente gestisce l’unità dell’amministrazione”.
-Non le sembra un film già visto, ad esempio sui titoli di coda del suo primo mandato?
“E’ il conseguimento delle linee programmatiche avallate dai Cittadini quindi secondo me è naturale che lui oggi occupi di questo di assessore, anche se noi continuiamo, poi tra l’altro, ad essere solo sei persone più il sindaco.Non è un problema di premiazioni o di metterti addosso una divisa per dire questa è la mia postazione. Noi abbiamo le idee chiare, lavoriamo sul programma che è stato avallato dagli elettori. Non abbiamo bisogno di casacche per dare più o meno il contributo. Ciro Calise è un uomo del popolo sta sempre in mezzo alla gente, capisce le aspettative ed il bisogno della gente, li porta in consiglio comunale. A me sembra una giusta collocazione che poi è stata avallata da tutto il gruppo”.
-Di fatto, però, che ruolo giocherà davvero il Barbiere in questo momento così delicato e soprattutto con i numeri risicati del suo governo?
“Le deleghe restano le stesse. Come dicevo non è un problema di potere, nel senso che non gestisci di più o di meno, o comandi di più o di meno. Oggi Ciro ha le deleghe che aveva da consigliere, ma in veste di assessore non cambia nulla. Ci sarà il peso di queste deleghe nell’esecutivo. Lui però le deleghe le ha sempre esercitate. Io sono poi un sostenitore del rinnovamento, della rotazione della delega. Va detto che Ciro Calise, in ogni veste, ha sempre esercitato con risultati proficui per l’amministrazione il suo mandato, ha sempre dato risposta ai cittadini, all’interno di quello che è il programma Elettorale. Noi condividiamo tutto. Le deleghe non sono diciamo argomenti a compartimenti stagni”.
-Ma, in ogni caso non ha risposta o alla domanda. La nomina Calise è condivisa dalla sua maggioranza o un modo per puntellare la sua posizione e la frangia dei suoi fedelissimi?
“Sì, condivisa dalla maggioranza. Poi tra l’altro lui (Ciro Calise ndr) lo conosciamo anche dal punto di vista umano… Ciro praticamente è un uomo che vive di empatia, vive di rapporti umani, quindi voglio dire è molto apprezzato soprattutto dai più giovani dell’amministrazione”.