CULTURA & SOCIETA'

Lacco Ameno prima e dopo Rizzoli, il progetto della Pro Loco a 50 anni dalla morte

Ieri il primo incontro presso l’Istituto Comprensivo V. Mennella; agli studenti di prima il compito di studiare e comprendere questa emblematica figura per l’intera isola

È partito ieri mattina il progetto “Lacco Ameno prima e dopo Rizzoli. Viaggio nella storia recente del Comune del Fungo”, pensato dalla Dott.ssa Massimina Monti per ricordare Rizzoli in occasione del cinquantenario della sua scomparsa. Il progetto, supportato dalla Pro Loco, è rivolto agli alunni delle classi prime della secondaria di I grado dell’ICS “V. Mennella” di Lacco Ameno.

Stamattina accolti dalla referente del progetto prof.ssa Consiglia Daniele, Pietro Monti e Peppino De Siano, due testimoni degli anni della svolta, al cospetto di ragazzini, che oggi hanno l’età che loro avevano allora, hanno raccontato come era Lacco Ameno prima dell’arrivo del Commendatore, quali erano le attività lavorative, i giochi, lo stesso paesaggio, la vita quotidiana, e come nell’arco di pochi anni tutto cambiò non sempre in bene.Il progetto è rivolto agli alunni delle classi prime della scuola secondaria di primo grado dell’istituto Comprensivo Vincenzo Mennella di Lacco Ameno. La figura e l’opera del Commendatore Angelo Rizzoli hanno rappresentato per il comune di Lacco Ameno l’inizio del suo sviluppo pertanto, con questo progetto, realizzato in occasione del cinquantenario della morte del famoso imprenditore milanese che tanto amò Ischia, si vuole favorire la ricerca e la conoscenza da parte delle nuove generazioni della storia recente di Lacco Ameno.

Tra gli obiettivi preposti quello di portare i giovani a riflettere sulle proprie radici per scoprire, valorizzare e mantenere vive le tradizioni del territorio, organizzare incontri con esperti con competenze specifiche rispetto all’attività proposta, ricostruire la storia recente attraverso le testimonianze orali che vanno dalla fine della seconda guerra ai nostri giorni, ricercare e scoprire i luoghi, le tradizioni e le leggende del territorio valorizzando la memoria del passato per allargare i nostri orizzonti. Alla base di questo percorso la ricerca azione per scoprire le caratteristiche ambientali, socio – economiche e culturali di Lacco Ameno e dell’isola. La metodologia sarà finalizzata alla ricostruzione e alla rielaborazione attraverso la lettura di fonti iconografiche, scritte e orali, inerenti al periodo oggetto di studio.

Il progetto prevede una fase conoscitiva attraverso la lettura di articoli dell’epoca, monografie su Lacco Ameno e sulla figura di Rizzoli, conversazioni in classe con testimoni che hanno vissuto quel determinato periodo storico. I ragazzi, inoltre, saranno accompagnati sui luoghi legati a questo personaggio. Seguirà una frase produttiva che vedrà i ragazzi impegnati a elaorare quanto appreso in un testo scritto dal titolo “Lacco Ameno 1950 – 1980”. I lavori più originali saranno letti e premiati con una targa in una cerimonia che si terrà il prossimo 18 marzo a Villa Arbusto.«Questo progetto per me è un sogno – ha raccontato la Monti – perché penso di sapere vita e miracoli di Rizzoli. La sua è stata una vita fortunata, è nato poverissimo, ha perso una sorella di stenti, ma grazie all’intelligenza, a un carattere fuori dal comune e a un grande intuito è riuscito a farsi strada nel mondo partendo praticamente da zero. L’aspetto che mi colpisce di più? L’intuito di capire le potenzialità turistiche di Lacco Ameno, trasformandolo in un luogo simbolo del turismo internazionale.

I visitatori che in questi anni vengono a Villa Arbusto – aggiunge Massimina Monti – restano anzitutto sorpresi che ci sia un museo dedicato a Rizzoli. Grande stupore e interesse per i ricordi custoditi nelle stanze a lui dedicate: foto, pubblicazioni, oggetti personali, immagini con i grandi personaggi che riusciva a calamitare attorno a sé e portare sulla nostra isola. Politici, attori, intellettuali. Da Pietro Nenni a Giovanni Gronchi, da Charlie Chaplin a Sophia Loren. Tutti formidabili testimonial delle nostre bellezze e della nostra ospitalità. Grazie a lui Ischia conobbe davvero il sapore della celebrità».

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