POLITICA

Lacco Ameno, protesta ultrà contro il sindaco: «Pascale vattene!»

I tifosi rossoneri tornano a far sentire in modo eclatante la loro protesta contro il “Barone”: oggetto del contendere il campo sportivo “Patalano” ancora inagibile dopo una serie di lavori e diversi fondi investiti. Uno striscione provocatorio è stato affisso nel porto turistico che costeggia Corso Angelo Rizzoli con un’amara constatazione: «Ci hai tolto anche lo stadio»

Tornano in campo, a protestare, gli ultras del Lacco Ameno Calcio. Non è la prima volta che accade da quando è di scena l’amministrazione del sindaco Giacomo Pascale. Il campo sportivo “Patalano” di Lacco Ameno continua ad essere inagibile, sotto certi aspetti, nonostante i milioni di euro di soldi pubblici spesi, ma evidentemente, non investiti del recupero della struttura comunale. Una struttura da sempre destinata a scopi ludici viene negata all’utilizzo di tanti giovani. È questo l’assunto che ha fatto scoppiare la rabbia della torcida rossonera, che, esplosa, si è trasformata in una protesta con uno striscione affisso sulle scogliere del porto turistico del paese, tra il mare ed il centro cittadino, in modo che fisse ben visibile a tutti: politici, cittadini e turisti. Anche lo sport e l’aggregazione, i valori che ne derivano devo o essere tutelati e preservati.

Il testo e i contenuti dello striscione dei tifosi sono decisamente chiari e inequivocabili: “Pascale Vattene. La protesta, come dicevamo, è andata in scena sul molo del porto turistico di fronte al corso Angelo Rizzoli. Il Tifo rossonero ha apposto uno striscione con cui accusa il sindaco Giacomo Pascale di avergli portato via anche lo stadio. Inequivocabile lo slogan: “Ci hai tolto anche lo stadio Pascale Vattene”.

Dopo i graffiti e lo scambio a colpi di accuse ed epiteti a suon di “sei un vandalo“, andati in scena nella scorsa stagione, anche per i mesi a venire, mentre ancora si attende l’avvio della campagna acquisti e della formazione della squadra lacchese, si infiamma la polemica tra gli ambienti calcistici ed il mondo politico di Lacco Ameno. La contestazione si fa sempre più aspra. Un aspetto che non lasci presagire nulla di buono, se già a metà luglio, e’ iniziata la protesta degli ultras contro il Comune, figuriamoci tra qualche settimana. Sono attesi nuovi colpi di scena da parte della brigate rosse nere, BNR 2003 che nel tempo hanno dimostrato di non temere e di voler insorgere contro l’amministrazione di Giacomo Pascale contestandone l’operato. Promesse non mantenute e mancata riconsegna del campo sportivo alla società sportiva ASD di Lacco Ameno, è questo ufficialmente il movente che ha spinto il gruppo del tifo organizzato a censurare platealmente l’operato del governo locale. Tutto ciò giunge al culmine di una parentesi poco lusinghiera per l’organizzazione dello sport all’ombra del Fungo.

Si ripete così il “film” andato già in scena lo scorso anno quando il dissenso verso l’esponente politico fu esternato a colpi di graffiti

Il gruppo brigata rossonera 2003 sta attendendo da anni che la giunta, il governo, comunale restituisca il campo sportivo per far allenare e giocare i ragazzi di Lacco Ameno. Cosi, dopo aver ingurgitato solo frottole, ha deciso di riunirsi per organizzare una protesta civile contro quella che viene ritenuta una ingiustizia e la manovra artata di una amministrazione e di politici che in campagna elettorale si dichiarava il governo della libertà e del popolo, ma che di fatto, pur nelle battute finali della sua esistenza, si sta palesando come il semplice materializzarsi del malgoverno e delle sciagurate decisioni istituzionali. Gli sportivi tutti si sarebbe aspettato maggior lungimiranza, invece è più che evidente la contesa politica che si sta giocando anche in termini calcistici.

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Da tempo ormai, come abbiamo avito più volte modo di sottolineare, è risaputo infatti che l’attuale società del Lacco Ameno calcio è legata all’ex consigliere di maggioranza Salvatore Castagna esponente del gruppo sempre per Lacco Ameno e fedelissimo del senatore Domenico De Siano. Dunque dietro la chiusura prolungata del Campo Sportivo Patalano, per gli amanti del genere, ci sarebbe una chiara volontà politica, per questo, da parte del sindaco Giacomo Pascale di far morire la realtà calcistica, in ogni caso, storica. Il tentativo fin qui sembra fallito, eppure gli indizi ti leoni rossoneri sono pronti a lottare per sopravvivere (come è stato sin qui) ma sopratutto pur di tornare al Patalano. Il fortino dei diavoli è ancora indisponibile perché non sono stati ancora effettuati i lavori di ripristino del muro che sta alle spalle degli spogliatoi e quindi ci saranno delle difficoltà anche per la prossima stagione. Difficoltà nelal preparazione, negli allenamenti, nella gestione die calendari e delle squadre minori oltre che ad affrontare il campionato in quanto, ci spiegano gli addetti ai lavori del Lacco Ameno calcio “non avendo il campo a disposizione, è difficile programmare l’attività di prima squadra il settore giovanile si farà però prima squadra è ancora tutto incerto. Sostanzialmente questo è il tono a cui si riferisce la protesta”.

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gioe'

che fine hanno fatto questa montagna di soldi ?????????? nessun organo è competente ??????????? povera Italia mia

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Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex