CULTURA & SOCIETA'

Radici greche della lessicografia a attorno all’Epomeo

Non solo la montagna sacra, ma anche l’èremo a nord di Toccaneto

Abbiamo già scritto che la storia dell’Epomeo (greco: epoptèuo=osservare) iniziò fin dal terzo sec. a. C. con l’arrivo dall’isola greca dell’Eubea dei Pitecusani (greco “pìtos”=giara) nella baia naturale di San Montano ove realizzarono, come nella madrepatria, nuovi insediamenti come la necròpoli (nekròs=città dei morti) nel retroterra e l’acròpoli (àkros=città più alta) sulla sommità della collina tra San Montano- villaggio greco distrutto dalla costruzione di un grande albergo – e Lacco (greco “lakkos”=cavità, baia, cui nel 1863 il Decreto reale aggiunse “Ameno”) e Forìo (greco “foros, forèo”=vento favorevole, che spinge). Ma non si fermarono qui, ovviamente attratti dalle sue acque, dal paesaggio e da siti più sicuri, si stanziarono anche in altre località, come a Punta Chiarito e Sorgeto con la fonte termale (ritrovamenti archeologici VIII sec. a.C a sud ovest dell’isola).

Ai piedi dell’Epomeo -darò il testo ològragafo della morte del D’Argout-, infatti, ci sono i villaggi arcaici di Noia (dal greco “voèo”=osservo) e pure Toccaneto (verbo greco “takèuo, takèo”=dimorare, sedere; “netòs”=ammucchiato) e la vicina fonte di Nitrodi (“nìptron”=acqua per lavarsi; foto 1930 dello scrivente). Lo studioso Agostino Lauro a pag. 603 del vol. “Ricerche Contributi e Memorie, ed. Evi, cita un documento – con quello segnalato degli undici moropanesi del 1268 – da quale risulta che i casali tassati nel 1270 figurano con i seguenti appellativi:…Murpano et Eramo, con 6 once d’oro. La località “Munastero” è a nord di Toccaneto e dell’èremo non resta nulla, se non il nome che si tramanda. Il celebre compianto archeologo don Pietro Monti ha, tuttavia, raccolto importanti tracce da avanzare l’indubbia ipotesi che “lassù sia stato eretto dai benedettini un monastero o “èremo”, che facesse perno sull’insediamento medioevale…Posti fra cielo e terra, lontano dalla vista scrutatrice dei pirati, i Benedettini potettero sviluppare promettenti opere…Verso la fine del 1300, però, i Benedettini abbandonarono l’isola per sempre…E la loro partenza favorì l’ingerenza dei frati agostiniani di S. Maria della Scala, che possedevano a Murpano un cospicuo patrimonio terriero”. L’attuale buon Parroco don Franco Mattera ha rilevato che “al Munastero ci sono stati ritrovamenti numerosi di tegole e pavimenti ceramicati importanti” (dalla voluminosa Ricerca scolastica storico-culturale dello scrivente del 22..05.1997 titolata “Buonopane Nuova”). Anche i Romani apprezzarono Nitrodi, dove furono rinvenuti nel 1757 undici ex-voto dedicati al dio Apollo per la guarigione avvenuta in quella fonte, la più importante dell’isola come portata , e per ordine del Carlo III re delle Due Sicilie conservati nel Museo Nazionale di Napoli. Da sempre i Moropanesi nel campo della lotta (vedi danza di combattimento della ‘Ndrezzata), si dimostrarono fra i più intrepidi e dopo la battaglia di Tagliacozzo del 1268 parteggiando per Corradino di Svevia, i primi ad essere chiamati in causa per un’inchiesta da Carlo d’Angiò (“mala signoria”) furono “undici uomini del casale di Moropani”.

Resta vivo il sostrato arcaico greco: “matto” (impastare, Mattera); “falanx”=fronte (Falanga); “frasso”=recingere (Frassitelli); “aitìa”=causa, origine; “kàntarion”=piccolo vaso bere; “sparàsso”=frantumare (Sparaìna); “petra”=pietra, grotta; “tersàino”=inaridire (Terzana); “martiurìa”=prova (Martofa); “trofè=cibo, allevamento (Trofa); “andrèia”=virilità (Andrea); “àsteios”=urbano, elegante (tetto, àsteco); “kalòs=attraente ed “emèra”=giorno (Calimera); “iaké, iàko”=gridare, lamento, imp.”iàkon”(Iacono); “tranos”=banco,sgabello (Trani); “leganon”=focaccia (Laganà); “kiufòs”=curvo (Cufa); “bariuno”=salgo a fatica (Barano); “pìeira”=fertile (Pieio); “cratèr”=cratere (Crateliere); “marmàiro”=brillo (Maronti); “òlliumi=sciolgo e “tello”=sorgo (Olmitello); “oiné”= vino (esclamazione); “skiàzo”=ombreggiare (Schiano); “galàna”=mare tranquillo (Galano); “satto”=carico, provvedo (Satta); “fiu”indicante disgusto, puh = sciù in dial.napol.; “tiupto”=bussare (dial. nap. “tup, tup”); “iapto”=gettare (Jetto; “iet’ dial.nap.); “kràtesis”=potenza, dominio (Crateca); “kados”=anfora, urna; “molèin”=andare, venire (Molara); “siun-dikos”=sindaco, difensore; “mulax”=grossa pietra, mola; “baiòs”=piccolo,modesto (Baiola); “erèmos”=solitario, deserto; “stasis”=posizione (Stabia); “tèstai-tàomai”=contemplare, guardare, ammirare (Testaccio); “terèo”=custodisco, guardo (Terone); “kokkos”=chicco, granello; “pappos, pappas”=avo, nonno, babbo, papà, pappa; “tarakè=agitazione e“trallèra, lallèra, apitindèra, ndandèra” ritmi calcidesi della ‘Ndrezzata; “polìtes”=cittadino (Polito); “passo”=spargere, intèssere (Panza); “serax”=crepaccio, spaccatura (Serrara). – Nell’attesa, ci uniamo per farci carico di questa casa che ci è stata affidata, sapendo che ciò che di buono vi è in essa verrà assunto nella festa del cielo – 244 Enciclica di Papa Francesco “Laudato sì”. Amen. (continua)

*Responsabile diocesano Cenacoli Mariani MSM; docente Liceo; poeta; emerito ANC-Ass Naz Carabinieri (e-mail: prof.pasqualebaldino@libero.it)

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Brigida

Mi perdoni, ma i greci arrivarono nel ottavo secolo a.C. e non nel terzo. Tutto il resto è davvero interessante, grazie!

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