Il progetto si chiama “Scuola in gamba”, la delibera, invece, prevede un Pedibus per coloro che frequentano lo storico edificio di Corso Angelo Rizzoli. Un esperimento, accolto all’unanimità dal consiglio comunale, praticato da anni, e con successo, in tante realtà italiane ed europee.
Il Pedibus è un autobus umano composto da una carovana di bambini in movimento accompagnati da adulti, con capolinea, fermate, orari e un percorso prestabilito. I bambini vanno a scuola in gruppo seguendo un percorso stabilito e raccogliendo i passeggeri alle fermate del bus predisposte lungo il tragitto.
Gruppi di giovani studenti e intere scolaresche si recano a piedi a scuola con obiettivi ben precisi: aumento dell’attività motoria dei ragazzi e del loro grado di attenzione; diminuzione del traffico micidiale e dell’inquinamento i; maggiore conoscenza degli spazi e delle strade; apprendimento dell’educazione stradale, socializzazione e sano divertimento.
Insomma, il modo più sicuro, ecologico, divertente e salutare per andare a scuola.
Nello specifico il progetto prevede la “creazione” di una linea pedonale, con due sensi di percorrenza, che chiameremo Linea Verde e Linea Gialla, due capolinea e varie fermate intermedie. I capolinea sono individuati uno in piazza Girardi zona Capitello, nei pressi del Bongo bar e l’altro all’incrocio tra corso Angelo Rizzoli e via nuova Montevico, nei pressi del rione Ortola. I capolinea consentiranno ai genitori che arrivano da fuori centro di accompagnare i bambini in auto o a piedi fino a quel punto per poi lasciarli in consegna ai volontari responsabili, siano essi genitori, nonni su un campione di 144 questionari risposti, si rileva una disponibilità alla collaborazione, quale volontario, del 44%) o associazioni del territorio. Gli orari di partenza dai capolinea sono fissati entrambi per le ore 8:15, mentre per le 8:20 sulle fermate intermedie. Per il ritorno i genitori dovranno essere presenti sulle fermate per le ore 13:40.
Per l’assessore Cecilia Prota, che insieme all’amministrazione ha sostenuto fortemente il coinvolgimento del “Mennella” nel progetto Scuola Viva, «la proposta è congeniale alla volontà di migliorare la mobilità sostenibile sul territorio. Il Comune, a questo punto, studierà bene come evitare congestioni nei punti di capolinea e risolvere altre questioni tecniche».
Tra qualche settimana, due nuovi amministratori con cui affrontare una questione capitale per il territorio. «L’auspicio è che i nuovi sindaci di Ischia e Barano mettano al primo punto del loro programma e della loro azione politica un progetto di mobilità sostenibile. Dovrebbe essere uno dei primi punti, e dovrebbe riguardarci tutti, perché farlo in un solo comune non avrebbe senso. Il traffico è primo, grosso problema dell’intera isola. Lo dice anche l’unico sondaggio serio sull’argomento: l’80% dei turisti stranieri non ci sceglie perché ci ritengono un’isola caotica; il 45% di coloro che hanno soggiornato a Ischia non tornano per via del traffico. Anche i numeri parlano chiaro: 74.000 veicoli per 45.000 abitanti ci dicono che il sistema è scoppiato».
Cosa impedisce agli amministratori un radicale cambio di rotta? Di chi siete ostaggi?
«La griglia mentale del consenso. Io procedo per la mia strada: la mia idea di mobilità sostenibile passa per una “rivoluzione” culturale. Dalla cultura del possesso a quella dell’utilizzo dell’auto. Penso al car sharing e alle auto elettriche, tanto che, pure sul nostro territorio, stiamo cercando di individuare uno spazio per la colonnina di ricarica. Chi continua a dire ‘fate i parcheggi, le targhe alterne, aumentate i vigili’ pensa a dei palliativi e non si rende conto che il sistema è scoppiato. Col paradosso di dover applicare limiti a chi viene da fuori e sostiene la nostra economia turistica, senza essere disposti a fare alcun sacrificio. E’ da trent’anni che il sistema è scoppiato – conclude Pascale – non vorrei che le cose restassero così per altri trenta»