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Lacco Ameno Servizi, assolto Oscar Rumolo

ISCHIA. È infine arrivata l’assoluzione per il dottor Rumolo. Nel suo ruolo di liquidatore della società Lacco Ameno Servizi, il dirigente era stato accusato di aver omesso il versamento di alcune imposte all’Agenzia delle Entrate tramite ritenuta d’acconto. Una vicenda ormai risalente nel tempo, riguardante la società uni personale “in house” dell’ente di Piazza Santa Restituta deputata tra l’altro alla gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti sul territorio comunale. Una vita tormentata, quella della Lacco Servizi, tra conti in rosso, numerosi rinvii per l’approvazione dei bilanci, fino all’inevitabile epilogo della liquidazione. Nel processo conclusosi ieri mattina dinanzi al giudice monocratico della sezione penale di Ischia, le somme contestate erano relative all’ultimo trimestre del 2011, quando il dottor Oscar Rumolo subentrò nel ruolo di liquidatore della disastrata società. Nell’udienza di ieri, dopo un funzionario dell’Agenzia delle Entrate, sono stati ascoltati il revisore dei conti, dottor Calise, indicato dalla difesa,  e poi lo stesso Rumolo. Secondo il revisore, la società era finita in una situazione debitoria pesantissima già da tempo. Il giudice Capuano ha chiesto quale poteva essere una delle cause più rilevanti in grado di produrre una così ampia massa di debiti, che il teste ha indicato nel capitolato, ormai datato e soprattutto inadeguato a far fronte ai costi di gestione del servizio di nettezza urbana. Da parte sua il dottor Rumolo ha precisato che le cifre in ballo per l’esercizio 2011 lo riguardavano soltanto in parte, in quanto egli rilevò il ruolo di liquidatore soltanto dal primo settembre, subentrando al dottor Giorgio Balestrieri. Per inciso, quest’ultimo è stato assolto pochi mesi fa dall’accusa di omesso versamento all’Inps delle ritenute previdenziali ed assistenziali dei lavoratori dipendenti della società: una circostanza che è a sua volta un indice rivelatore delle numerose controversie giudiziarie nate intorno alla gestione della Lacco Servizi, che arrivarono a sollecitare l’attenzione della Corte dei Conti per presunti danni economico-finanziari nei confronto dell’erario. Rumolo ha evidenziato l’assoluta incapacità della società a far fronte ai costi: parliamo di una società in house presso un Comune che a sua volta era sull’orlo del dissesto, di lì a poco dichiarato. La breve deposizione dell’imputato si è inserita sulla falsariga di quanto affermò nelle scorse udienze il suo difensore, l’avvocato Lumeno Dell’Orfano, che sottolineò lo stato di assoluta “decozione” dell’azienda, ma soprattutto l’assenza di qualsivoglia elemento psicologico nel reato. Il penalista si richiamò a due sentenze di assoluzione nei confronti di precedenti amministratori della società, per corroborare l’estraneità del dottor Rumolo all’accusa. Il giudice ha poi dichiarato chiuso il dibattimento, lasciando la parola alle parti per la discussione finale. Il pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione “perché il fatto non sussiste”, richiesta a cui si è ovviamente associata la difesa. Il giudice ha infine mandato assolto il dottor Rumolo con la formula secondo cui “il fatto non costituisce reato”.

Francesco Ferrandino

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