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Lacco Ameno, sì al consuntivo 2016

  1. Il consiglio che segna la fine della lunga ed estenuante maratona primaverile dei bilanci contabili a Lacco Ameno, si è concluso ieri sera con l’approvazione del consuntivo di gestione per il 2016. Fortuna che grazie al loro entusiasmo gli alunni delle classi terze, sezioni A e B, della scuola elementare “Vincenzo Mennella”, hanno allietato la serata che, altrimenti, sarebbe risultata eufemisticamente noiosa. Accompagnati dalla propria maestra, i bambini hanno presentato al civico consesso lacchese una propria proposta di delibera elaborata in classe durante l’anno scolastico, denominata “Scuola in gamba”, e diretta a incentivare l’abbandono dell’uso dell’automobile nella zona centrale del paese durante il tragitto verso la scuola e quello di rientro a casa al termine delle lezioni.

Gli alunni hanno anche invitato l’amministrazione a tenere in maggior conto la manutenzione delle pubbliche strade e la loro pulizia. La proposta congiunta delle due classi è stata accolta all’unanimità dal consiglio comunale. Mentre i ragazzi guadagnavano l’uscita della sala consiliare, si è passati al secondo e ultimo punto all’ordine del giorno, riguardante appunto la discussione e l’approvazione del conto consuntivo della gestione 2016. Carmine Monti ha espresso alcuni dubbi circa una discrasia tra i dati vidimati dal revisore e quelli del tesoriere. Il fondo cassa iniziale dell’ente, pari a circa 350mila euro, diverge da quello del tesoriere, pari a 230mila euro. Per una serie di carte contabili non regolarizzate, e per una differenza tra il rendiconto e il conto del tesoriere di 52mila euro, il fondo finale di cassa dell’Ente differisce dal fondo finale di cassa del tesoriere per circa 173mila euro. Se vi riesce difficile seguitare a leggere discorsi del genere, non preoccupatevi: anche il cronista non si è divertito in un consiglio per esperti ragionieri e commercialisti. L’ex sindaco ha anche fatto presente di aver letto riferimenti a un prospetto allegato, tuttavia inesistente nella documentazione.

L’assessore Domenico Miragliuolo ha provato a spiegare l’origine delle discrasie, in quanto i debiti già pagati non vengono attestati. Si è poi discusso della legittimità di alcuni pagamenti effettuati pur se afferenti alla massa passiva del dissesto. Ancora Carmine Monti e Miragliuolo hanno provato a decifrare uno dei tanti importi riportati sulle scartoffie, stavolta pari a 180mila euro, che inizialmente parevano essere il gettito proveniente dal porto turistico, quando invece si trattava dell’importo dei loculi cimiteriali. Ulteriore discussione bizantina  ha riguardato i rateizzi tra 2015 e 2016, con le cifre che si confondevano tra importi di cassa e competenza. Piccole incongruenze che secondo l’assessore sono dovute anche al passaggio tra un revisore alle prime armi e uno ben più sperimentato. Poi il sindaco Giacomo Pascale ha illustrato in parte gli impieghi dei proventi della tassa di soggiorno. Il 25% è andato al settore turistico, e il 45% alle iniziative collegate ai beni culturali. È seguito un veloce elenco delle manifestazioni organizzate a Villa Arbusto, per un totale approssimativo di 100mila euro investiti nelle iniziative turistico-culturali.

Carmine Monti ha posto un ulteriore quesito: le luminarie di Natale erano “vergognose” e costavano 23mila euro, ben più di quelle per la festa di Santa Restituta (17mila), come si spiega? È stato Michele De Siano a chiarire che il comune ha potuto beneficiare di un prezzo speciale per le illuminazioni a Santa Restituta, in un periodo dove tali luminarie sono disponibili solo a prezzi ben più onerosi. Pascale ha poi accennato alla partecipazione alla Fiera di Mosca: 3mila euro (quindi mille euro più di quelli preventivati) per una mostra promozionale aggiuntiva che si è svolta a San Pietroburgo. Altre discrasie riscontrate dall’opposizione per lavori ai muri di Montevico per 46mila euro stanziati, di cui poco più di 30mila spesi, «ma non abbiamo trovato le relative determine». Salvatore Castagna ha spiegato che erano stati inseriti nella determina di rifacimento del manto d’asfalto. Dopo un’altra schermaglia da manuali di economia, tra un impegno e un capitolo, Carmine Monti ha sottolineato come  il revisore abbia evidenziato una carenza di motivazione nel riaccertamento dei residui attivi. Quali erano, quali sono e perché sono stati tagliati? Michele De Siano ha tagliato corto: nell’ultimo triennio l’ente è stato sostanzialmente fermo, non ci sono misteri contabili da sciogliere.

La conclusione è toccata a Giacomo Pascale: «Questo conto di bilancio genera un avanzo di due milioni e mezzo. Pur se Lacco non è ancora fuori dal tunnel, cominciamo però a vedere la luce. Abbiamo incrementato le entrate, e parallelamente diminuito le spese. Finalmente votiamo un bilancio con un parere del revisore completamente positivo». L’opposizione non si fa sedurre. Carmine Monti: «Votiamo contro perché il Comune a nostro avviso poteva contenere ancor di più le spese. L’assenza del responsabile finanziario durante i consigli ci impedisce di sviscerare argomenti la cui natura necessita di spiegazioni tecniche». Nove a tre il computo finale della votazione che approva il bilancio consuntivo 2016 (De Luise ieri unico assente). Alle ore 21:10 il consiglio è stato sciolto dopo un’ora e un quarto.

Francesco Ferrandino

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