Lacco Ameno, sui servizi di riscossione adesso e’ alta tensione

Grana esternalizzazione dei servizi di riscossione. Ci sono volute due sedute di consiglio comunale ed una accesa discussione in consesso per arrivare a decidere di affidare ai privati la gestione della riscossione dei tributi lacchesi. Ora ci vorranno tutte le doti e la forza di equilibrista del sindaco Giacomo Pascale per portare fino in fondo l’impresa o meglio le imprese di governo. Una è quella di restare in sella al timone di Lacco Ameno. L’altra è quella di accontentare i suoi consiglieri di maggioranza (gliene resta uno) finalizzando la “concessione del servizio di riscossione coattiva delle entrate tributarie e patrimoniali del Comune di Lacco Ameno ad eccezione delle sanzioni per le violazioni al codice della strada” secondo i “desiderata” dei suoi consiglieri.

Come abbiamo già avuto modo di raccontarvi si tratta di un tema, quest’ultimo, sempre dibattuto e particolarmente sensibile agli equilibri del governo Pascale, tanto da costargli le dimissioni dell’assessore con delega al bilancio, Giacinto Calise e il suo passaggio tra le fila dell’opposizione con il gruppo indipendente formato unitamente a Piero Monti anche egli un tempo esponente della maggioranza del Barone di Lacco Ameno. Secondo rumors ed  indiscrezioni l’affidamento che dovrebbe andare in favore di una società salernitana gradita ad una certa frangia dell’establishment di governo, al momento starebbe trovando qualche intoppo nella predisposizione del bando di gara da parte dal responsabile del settore Mimmo Barbieri a cui è stato dettato l’ordine di imbastire le procedure secondo le linee guida politiche. Tutto ha avuto inizio con il consiglio comunale del 28 aprile scorso. In quell’occasione saltò il voto di approvazione da parte della maggioranza di Giacomo Pascale, ufficialmente per consentire ulteriori verifiche ed approfondimenti. Bisognava mettere alcune “carte a posto”, si disse in quella occasione. Poi venne l’11 maggio e in quella data passò, non senza remore, ma per alzata di mano l’atto di indirizzo per l’affidamento della concessione del servizio di riscossione coattiva delle entrate tributarie e patrimoniali del Comune di Lacco Ameno ad eccezione delle sanzioni per le violazioni al codice della strada. Un atto di indirizzo reso proprio al dottor Barbieri.Il presidente del consiglio Dante De Luise ne chiese al consesso l’immediata esecutività.

Nell’immediatezza del voto non mancarono polemiche ed inciuci di palazzo in tal senso.Secondo alcune voci l’atto di indirizzo, piuttosto che un invito al Barbieri a svolgere il suo lavoro, era piuttosto l’imperativo ad agire per favorire l’affidamento ad una certa ditta di Salerno a cui alcuni consiglieri di Pascale, pare tengano particolarmente giungendo persino a minacciare gli equilibri di governo e dunque la sfiducia a Pascale. L’esternalizzazione del servizio sarebbe, dunque, una mossa dettata da una forzatura, dalla necessità del sindaco nobile, il Barone Giacomo Pascale, che con una maggioranza di soli sette consiglieri, rispetto ai sei della minoranza, cerca di blindare i sui. Accontentare le brame dei suoi consiglieri poteva essere una manovra che, però, sul più bello ha trovato un nuovo ostacolo sulla via della definizione. Infatti, se l’establishment di Giacomo Pascale preme per affidare il servizio alla ditta salernitana seguendo la via diretta e le famose lettere d’invito a 5 ditte (garanzia di esito veicolato favorevole all’invitato di gradimento), la strada che vorrebbe seguire il funzionario è una altra e si chiama “gara aperta”. Una procedura allargata che offre un maggiore ventaglio di ipotesi e opzioni di aggiudicazione. L’apertura a procedure maggiormente concorrenziali volute da Mimmo Barbieri, starebbero creando più di un grattacapo a Pascale, costretto a rincorrere gli umori e le pressanti richieste dei suoi pochi reduci di maggioranza. Il che fa capire che l’orientamento è cambiato. L’improvviso cambio di rotta nelle modalità di affidamento del servizio di riscossione, fa, evidentemente capire, che qualcuno su fronte di Pascale non vuol più garantire il piacerino al conigliere amico della ditta di Salerno. Come andrà a finire, il consigliere amico della ditta di Salerno sceglierà altra strada per raggiungere l’obiettivo? Giacomo Pascale  imporrà la lettera ad invito al suo funzionario o cosa? L’affidamento dei servizi avverrà con l’invito a cinque ditte o come vuole Mimmo Barbieri con una gara aperta? 

Per ora Barbieri,come ci è dato apprendere, pare sia stato chiaro: “Se ho io ho la responsabilità, agisco cosi, con la gara aperta. Altrimenti toglietemi la responsabilità e fate come vi pare…”. Come è chiaro non mancano le pressioni al funzionari che gestisce il settore finanziario di Lacco Ameno. La situazione resta ad alta tensione. Tra l’altro a proposito di patate bollenti, abbiamo visto come la dottoressa Imma Iacono abbia lasciato Casamicciola Terme per trasferirsi verso nuovi uffici, quasi certamente a Casavatore, ma appare altrettanto ovvio che, trattandosi della compagna del consigliere Giovan Giuseppe Zavota, potrebbe avere l’obbiettivo di rientrare su Ischia e magari tornare nella amena Lacco. Anche questo sembra un possibile indizio di quale sia l’andazzo di potere all’ombra del Fungo. Un altro aspetto che potrebbe portare a puntare Giacomo Pascale, tirato anche in questo caso, per la giacchetta. Intanto il Barone è costretto, ancora, a fare l’equilibrista. La sua posizione potrebbe non essere cosi salda anche se come dice lui, il voto, anche quello di (s)fiducia, resta un sentimento.