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Lacco, approvate le sanzioni per i piccoli abusi

La Giunta capitanata da Pascale prosegue nel tentativo di mettere ordine nel complicato settore dell’edilizia abitativa. Una delle ultime delibere dell’esecutivo lacchese riguarda proprio la determinazione delle sanzioni pecuniari per violazioni edilizie e paesaggistiche. Nel Comune del Fungo, così come negli altri comuni isolani, esistono diverse pratiche di abusi edilizi, per le quali è in corso l’adozione di provvedimenti definitivi, sia sotto il profilo urbanistico che sotto il profilo paesaggistico. In molti casi tuttavia si tratta di abusi di non rilevante entità, spesso consistenti in pertinenze o accessori di edifici già esistenti, per i quali è possibile applicare una sanzione di tipo pecuniario, sia sotto il profilo della legislazione edilizia che di quella paesaggistica.  Fra l’altro, non è sempre agevole per l’Ufficio tecnico quantificare il danno ambientale, mentre è più semplice la determinazione del profitto conseguito, che si identifica nella differenza tra il valore di mercato e il costo di produzione, prendendo come unità di misura i metri quadri di superficie. Inoltre, in alcuni casi si tratta di opere non quantificabili in termini di superficie o di volume (rampe di scala, muri di contenimento ecc.): di conseguenza diventa ancor più ardua la determinazione di tali valori. Appare dunque più agevole individuare criteri, valori e parametri forfettari che consentano all’Ufficio tecnico un’applicazione più agevole, immediata e veloce della misura sanzionatoria. In tale ottica, l’Utc ha effettuato un’indagine finalizzata all’individuazione dei costi medi di produzione degli interventi a metro quadro, legittimamente eseguiti o da eseguire, articolando tali valori per tipologie di intervento, sintetizzabili così: nuova edificazione € 1.200,00; ristrutturazione edilizia € 1.000,00; restauro e risanamento conservativo € 800,00; manutenzione straordinaria € 600,00. Valori che possono essere integrati da quelli presunti di mercato, con una apposita tabella di valori prevista nella delibera, a seconda che ci si trovi in presenza di zone centrali, semicentrali o periferiche, e di case in ville, villini semidipendenti o appartamenti. Il provvedimento approvato dalla giunta prevede che nel caso di superfici completamente abusive l’indennità paesaggistica venga determinata nella differenza tra il presunto valore di mercato e i costi di produzioni prima indicati. In presenza di interventi di ristrutturazione edilizia eseguiti abusivamente, l’indennità sarà invece determinata individuando il profitto conseguito nell’aumento di valore dell’edificio, secondo quanto previsto dal Dpr 380/2001. Infine, in caso di interventi di manutenzione straordinaria o di restauro e risanamento conservativo, l’indennità paesaggistica può essere determinata a seconda degli interventi, previsti in un elenco della delibera, che vanno da un minimo di 25 euro a metro quadro per opere minori riferite all’esterno di fabbricati o alle aree di pertinenza, fino a un massimo di euro 10.329,00 per interventi che coinvolgono edifici articolati in più unità immobiliari abitative, per ogni unità. È stato anche stabilito che per le piccole opere pertinenziali non computabili in termini di superficie e di volume e quelle di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conformi alla normativa urbanistica ed edilizia vigente, a titolo di sanzione pecuniaria di natura edilizia, si applicherà autonomamente e con diverso provvedimento, la misura prevista dal comma 4 dell’art. 37 del Testo unico dell’Edilizia, che va da un minimo di € 516,00 a un massimo di 5.160, aggiuntiva a quella di natura paesaggistica.

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