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Lacco, condannato il vicesindaco Zavota

Di Francesco Ferrandino

ISCHIA. È arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, dopo una lunga camera di consiglio, la decisione del Tribunale nei confronti di Crescenzo Ungaro e Giovan Giuseppe Zavota. Una sentenza dai due volti, che ha visto assolto il primo, ex Responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Lacco Ameno, e la condanna dell’attuale vicesindaco del paese del Fungo a due anni di reclusione. Zavota (difeso dall’Avv. Fabio Scarlata), all’epoca dei fatti assessore all’ambiente del Comune di Lacco Ameno, era accusato di una tentata concussione ai danni di Vincenzo Senese in relazione al rilascio di un permesso a costruire su una proprietà di quest’ultimo nelle zone baraccali di Lacco Ameno sorte dopo il terremoto del 1883.  Lo stesso Zavota, inoltre, era accusato, insieme a Ungaro (difeso dall’Avv. Gioacchino Alessandro Silvestro e dall’Avv. Maria Rosaria Carta), di abuso di ufficio in relazione alla medesima vicenda, mentre il solo Ungaro era chiamato a rispondere di una ipotesi di falso ideologico del pubblico ufficiale in atto pubblico, con riferimento a un passaggio di una relazione a sua firma, sempre inerente alla stessa pratica. Il processo, la cui udienza preliminare si era celebrata nel novembre del 2012, si è tenuto innanzi alla IV Sezione Penale del Tribunale di Napoli, Presidente Dott. Marcello Rescigno, si è articolato per numerose udienze e si è concluso ieri dopo le discussioni dei difensori degli imputati. Il Tribunale ha assolto Crescenzo Ungaro da entrambi i reati a lui ascritti (ritenendo l’ipotesi di abuso di ufficio assorbita in quella di falso) con la formula “perché il fatto non costituisce reato” e ha assolto Zavota dal solo abuso di ufficio, perché il fatto non sussiste. Lo stesso Tribunale, tuttavia, ha ritenuto quest’ultimo responsabile dell’ipotesi di tentata concussione e lo ha condannato, come detto alla pena di due anni. Le motivazioni della sentenza saranno depositate successivamente.

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