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«Per il termalismo, il momento è propizio: bisogna prendere il treno giusto»

Raffaele Scarpa, direttore dell’unità operativa complessa  di reumatologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, ha presentato i risultati e le future prospettive d’impiego di uno studio sulla fangobalneoterapia nell’artrosi del ginocchio condotto sulla nostra isola. Il dott. Scarpa ha illustrato inizialmente la varia casistica di lesioni alla cartilagine articolare, di carattere purtroppo permanente. Ecco quindi la necessità di una grande attenzione alla fase iniziale di tali lesioni, dove l’azione medica può permettere di recuperare gran parte della funzionalità, mentre da un certo stadio in avanti ogni intervento è destinato a non influire sui “guai” del ginocchio. Le linee di ricerca più recenti hanno abbandonato fattori ormai considerati secondari, come il peso e l’obesità, a favore di fattori genetici o comunque interrelati con altri aspetti della salute del soggetto. Scarpa ha delineato le terapie farmacologiche per  far fronte all’artrosi, per poi illustrare lo studio effettuato sulla nostra isola riguardante la sicurezza e l’efficacia della fango-balneo-terapia. Numerosi sono stati i confronti e le collaborazioni coi medici locali («mettere insieme reumatologi e ortopedici è stato un po’ come contravvenire agli accordi di Camp David tra israeliani e palestinesi», ha scherzato Scarpa), per arrivare al risultato secondo cui le terapie a base di fanghi termali hanno dimostrato un rilevante incremento della qualità di vita dei pazienti, e una salutare diminuzione dell’intensità del dolore artritico, rispetto alle tradizionali terapie a base di farmaci. Il dott. Scarpa ha poi sottolineato  che il momento storico è propizio per un definitivo decollo del termalismo ischitano a livello terapeutico, come indicato anche dalla Cochrane Library, una raccolta, redatta da un gruppo internazionale che  raccoglie e sintetizza le migliori evidenze scientifiche per aiutare a prendere decisioni informate sulle strategie terapeutiche, di sei database che contengono diversi tipi di prove di efficacia, indipendenti e di alta qualità, con lo scopo di supportare il processo decisionale nell’assistenza sanitaria. La Cochrane infatti consiglia di effettuare ulteriori studi ad ampio raggio sulla fangobalneoterapia. Servirà ovviamente anche il supporto delle istituzioni politiche, nazionali e regionali, per aiutare la definitiva affermazione di questa terapia che trae forza dalle ricchezze del nostro sottosuolo, assolutamente peculiari.

 

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