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Lacco e i telefoni muti: il sindaco non sapeva nulla, ma in municipio c’era il “black out”

LACCO AMENO – Che a Lacco Ameno ogni tanto accadono cose surreali, non è certo notizia di ieri, tutt’altro. Più volte abbiamo ribattezzato il Comune del Fungo come una sorta di succursale di Corleone, e non certo per il radicamento mafioso – questo è bene specificarlo – perché anche da quelle parti il motto più diffuso sembra essere il celeberrimo “non vedo, non sento, non parlo, in una parola non so niente”. Quest’ultima espressione in particolare (per chi non lo avesse inteso ci riferiamo al “non so niente” sembra ormai essere diventata quasi la parola d’ordine del primo cittadino Giacomo Pascale, il quale sembra sempre cadere dalle nuvole ogni volta che gli viene posto qualche quesito di varia natura su quanto succede in paese. Accade con i consiglieri comunali (in particolare quelli di minoranza, che da copione manifestano spesso una serie di doglianze), ma anche con gli stessi cittadini.

L’esempio lampante, soltanto l’ultimo in ordine di tempo, è rappresentato dal black out telefonico che ha messo letteralmente in ginocchio mezzo paese, rimasto isolato per diversi giorni e che tuttora ha questo problema non di poco conto. Pascale, interrogato proprio dal nostro giornale, aveva riferito nel pomeriggio di martedì di non essere a conoscenza di nessun problema di “telecomunicazioni”. Per carità, ci potrebbe anche stare, pur considerando però che un sindaco dovrebbe sempre essere “sul pezzo”, ma quello che francamente lascia interdetti e fa sorridere (giusto perché non è il caso di piangere) è quanto abbiamo appreso nella giornata di ieri: lo stesso palazzo municipale di Piazza Santa Restituta, infatti, è rimasto telematicamente isolato per oltre tre giorni. Risultato? Gli impiegati di fatto non hanno potuto svolgere gran parte delle mansioni per le quali ormai si utilizzano le moderne tecnologie e non è andata certamente meglio al comando vigili urbani posto al piano terra. Leggende popolari, ma non troppo, riferiscono infatti che il povero Raffaele Monti – evidentemente non a conoscenza del black out – abbia provato a forzare un programma per farlo funzionare, con lo stesso che alla fine è stato bloccato dalla casa madre, che temeva l’attacco di un hacker. Ma vuoi vedere che è vero allora che il buon Giacomino appare come un fantasma soltanto dietro a qualche processione?

 

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