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Lacco, le fogne e l’ANAC: Pascale e i suoi irresponsabili

Di Francesco Ferrandino

LACCO AMENO. L’articolo pubblicato ieri da “Il Golfo” in merito ai rilievi che l’ANAC ha indirizzato all’amministrazione di Lacco Ameno circa la procedura di aggiudicazione dei lavori di ristrutturazione della rete fognaria e alla loro corretta esecuzione,  non sorprende troppo l’opposizione. Per il consigliere di minoranza Giovanni De Siano sembra quasi che la notizia fosse attesa: «Niente di nuovo all’ombra del fungo, – esordisce De Siano – era tutto abbastanza previsto. Purtroppo, al di là degli annunci mediatici nei quali il sindaco Pascale racconta delle mirabolanti imprese che la sua amministrazione starebbe portando avanti, la realtà ci racconta che tale narrazione  non è veritiera:quest’amministrazione sta continuando imperterrita la politica del magna-magna, quella dell’interesse del “padrone di Lacco Ameno” e dei suoi fidi seguaci».  Un’accusa molto pesante, anche considerando che comunque si parla di un’opera che sarebbe di estrema utilità per il Paese: «Nonostante il fatto che quest’intervento dell’ANAC fosse previsto e auspicato dal gruppo di minoranza – continua il giovane consigliere – esso suona come un de profundis per la legalità nel nostro comune: non c’è purtroppo opera o affidamento di lavori effettuato in questi pochi mesi che rispetti le normative vigenti! La cosa che mi rattrista di più è la rassegnazione con cui la maggior parte dei miei concittadini accetta questo modo di operare, senza un minimo moto di ribellione, nascosti dietro un assurdo fatalismo, del tipo: “è cosi che deve andare, meglio non mettersi contro chi comanda”». A parte i giudizi sul bilancio provvisorio dell’amministrazione, cosa pensa dei rilievi addotti dall’Autorità  Nazionale Anticorruzione, rivolti anche  alla riduzione dei tempi di esecuzione dell’opera e della stessa correttezza e qualità dei lavori? «Guardi, non esito a dire che il nostro comune è guidato da teleimbonitori e ciarlatani, che ci hanno raccontato che si potesse finire un’opera in soli tre mesi a dispetto degli undici  previsti dal bando, (i fondi previsti, è bene ricordarlo, non sono frutto dell’opera di questa  amministrazione), ci hanno detto che la ditta affidataria era stata scelta per la quantità e la  modernità dei mezzi a sua disposizione, che avrebbe lavorato su tre turni, ventiquattr’ore su ventiquattro, con qualsiasi condizione meteorologica… Bene, credo sia palesemente sotto gli occhi di tutti che nessuna delle affermazioni sbandierate equivale alla realtà». Cosa pensa che succederà ora? «Credo sia ovvio e scontato che il prossimo 31 dicembre, limite entro il quale l’opera dovrà essere conclusa e i finanziamenti rendicontati, Lacco Ameno non avrà il sistema fognario ristrutturato, ma si troverà un ennesimo balzello da pagare, che come al solito ricadrà sulle spalle dei cittadini». Più prudente appare il leader dell’opposizione lacchese, Carmine Monti: «Apprendo dalla stampa di questa nota dell’ANAC. Di sicuro, già nel consiglio comunale di stamane chiederemo spiegazioni, pretendendo trasparenza in merito a questa vicenda circa la procedura di aggiudicazione dei lavori,  chiederemo al sindaco di relazionare in merito. Faremo richiesta espressa circa il contenuto di qualsiasi nota sia pervenuta dall’ANAC, e di certo saremo inflessibili in caso di eventuali violazioni della legalità».Qual è la sua opinione, entrando nel merito di questa nota  inviata dall’Autorità anticorruzione? «Da ex sindaco, ma anche da consigliere e da cittadino che ama il proprio paese, sono molto preoccupato, specie se tale ipotesi dovesse essere confermata, perché in tal caso sarebbe un’ennesima prova della superficialità e di mancanza di responsabilità da parte dell’attuale amministrazione. Se c’è qualcosa che viola le norme, deve essere immediatamente riportata nell’alveo della legalità». Ritiene che l’attuale amministrazione abbia responsabilità in merito? Non dimentichiamo che il bando fu raccolto durante il Suo mandato: «Certo, nel caso che quel che afferma l’Anac venisse confermato, si evidenzierebbero le gravi responsabilità dell’amministrazione, che ha avuto tutto il tempo per far svolgere la gara,oltre che  procedere all’aggiudicazione e all’inizio dei lavori. È vero, tale bando fu indetto durante la mia amministrazione, vennero trovati i fondi necessari, c’erano quindi tutti i presupposti per un’aggiudicazione regolare, e invece, la tempistica tenuta dall’attuale amministrazione lascia a dir poco perplessi, e sto usando un eufemismo. Bisognava dare inizio ai lavori ben prima di ottobre. Altre amministrazioni, anche isolane, hanno cominciato lavori e interventi di questo tipo con grande anticipo rispetto al termine in cui dovranno essere rendicontati i finanziamenti, e senza temere l’impopolarità che sovente tali opere portano con sé, visti i disagi che arrecano alla popolazione, mentre qui a Lacco ci si è ridotti a cominciare i lavori in autunno, a pochissimo tempo dal termine imposto dalla Regione. Ecco perché non ho mai condiviso il trionfalismo del sindaco Pascale, e non parlo soltanto di questa opera particolare». Quindi giudica negativamente anche l’operato complessivo di questi primi mesi dell’amministrazione in carica: «Le dirò di più, questamministrazione non riesce a combinarne una buona. Ad esempio, i nostri dubbi sull’ipotesi di bilancio riequilibrato 2014 sono stati sostanzialmente confermati dai rilievi del Ministero. I curatori delle partecipate avevano chiesto l’ammissione al passivo per la massa debitoria delle due società. Sin dall’inizio ho sempre ritenuto che tali masse debitorie non potessero entrare nel dissesto. Uno dei motivi era la mancanza di una deliberazione del consiglio comunale. Ciò dimostra che l’amministrazione sfugge puntualmente e completamente a qualsiasi responsabilità, e a farne le spese è il Paese. Ora resta la domanda: sapranno prendersi le responsabilità a cui sono sfuggiti l’anno scorso? I debiti delle partecipate vanno ripianati o va dichiarato fallimento? Sapranno prendere una decisione chiara? Coloro che in consiglio fecero cadere la mia amministrazione facendo arrivare un commissario prefettizio che ha dichiarato il dissesto, adesso devono prendersi le loro colpe. Il sindaco, in vari ruoli, sostanzialmente amministra il paese da 15 anni, e non doveva arrivare impreparato a una situazione come quella attuale. Ad esempio hanno dato la disponibilità e poi ceduto alla regione il responsabile finanziario del Comune, in un momento d’emergenza del genere. Insomma, sembrano quasi dilettanti allo sbaraglio. Non c’è una programmazione, nessuna progettualità seria, l’agire dell’amministrazione è praticamente estemporaneo, senza pianificazione. La mia è un’amara riflessione: il paese sta soffrendo a causa di persone che si sono fatte trovare impreparate».

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