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Lacco, “manolesta” denunciata dalla polizia

Una 29enne di nazionalità rumena dovrà rispondere dell’accusa di furto, in un’abitazione di via Pannella ha sfilato 80 euro dal portafogli di un anziano prima di allontanarsi. I familiari della vittima l’hanno bloccata e consegnata agli agenti

Una vicenda francamente singolare, che gli annali registreranno come un semplice (si fa per dire) e modesto furto, ma che dietro nasconde una storia decisamente più articolata. Nella mattinata di martedì gli agenti del commissariato di polizia di Ischia – guidati dal vicequestore Ciro Re – sono intervenuti in quel di Lacco Ameno dopo una segnalazione pervenuta alla centrale operativa. I poliziotti si sono fiondati in via Pannella dove era stato segnalato un furto commesso all’interno di un’abitazione. Giunti a destinazione i tutori dell’ordine, soprattutto grazie alla testimonianza resa dalla figlia di un anziano che era stato vittima del predetto furto, accertavano che pochi minuti prima una donna si era introdotta nell’abitazione dell’uomo dicendo di essere alla ricerca di un appartamento in locazione. Poi, secondo la prima ricostruzione dei fatti, approfittando di un attimo di distrazione, avrebbe adocchiato il portafogli dell’anziano sfilando dall’interno dello stesso la somma di denaro che vi era contenuta, pari a 80 euro. Poi la fuga prima che scattasse l’allarme e con essa anche le ricerche degli agenti, che erano sicuri di riuscire ad acciuffare la ladra visto che da poco aveva lasciato il “luogo del delitto”. La stessa, nel frattempo, era stata intercettata in strada da alcuni familiari del derubato che l’avevano fermata consegnandola di fatto alla polizia.

Gli operatori hanno identificato la donna per una 29enne rumena con precedenti di polizia trovandola in possesso degli 80 euro, pertanto l’hanno denunciata per furto in abitazione. Ci sarebbe però anche un gustoso retroscena, che peraltro è frutto di una indiscrezione tutta da confermare: il personale diretto dal vicequestore Re non ha proceduto all’arresto, per quanto tutto sommato la flagranza di reato fosse ancora tecnicamente contestabile, perché sarebbe emerso che la rumena non si sarebbe introdotta nella casa teatro del latrocinio in maniera furtiva, ma con l’autorizzazione dell’anziano che con lei, sembra, avrebbe voluto godere di qualche momento di intimità.

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