POLITICAPRIMO PIANO

Lacrime serraresi

Nel Comune montano i conti non tornano e così il sindaco Irene Iacono è costretta ad arrendersi all’evidenza dichiarando lo stato di precarietà dei conti pubblici e dunque il predissesto. Il consiglio comunale ha approvato il ricorso al riequilibro finanziario con i soli voti dei consiglieri di maggioranza. E adesso…

Non c’è pace tra gli ulivi del governo di Serrara Fontana e soprattutto non c’è equilibrio nel bilancio finanziario dell’Ente della Torre. Il governo guidato dalla sindaca Irene Iacono dichiara il Predissesto. Non è il primo ente isolano a ricorrere alla procedura, dopo il disastro di Casamicciola e Lacco, ora tocca a Serrara Fontana dichiarare lo stato di precarietà dei conti pubblici. Il Consiglio Comunale di Serrara Fontana con soli 8 voti (gli unici consiglieri di maggioranza presenti) ha approvato il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale ex art. 243 bis D.Lgs. 267/2000. Un tentativo estremo di salvare il salvabile. In un’aula come al solito disertata dalla minoranza, con Iacono Irene hanno votato a favore della proposta Trofa Clotilde, Mattera Eugenio Carlo, Galano Antonio, Poerio Lucio Iacono, Mattera Roberta, Iacono Dario, e Pettorino Michaela. Assenti Mattera Filomena, Mattera Aniello, Iacono Palma. Favorevole al Predissesto anche la Dott.ssa Anna Giuseppina Mancini, revisore unico del Comune di Serrara Fontana, che in riferimento alla richiesta di parere alla proposta di delibera di Consiglio Comunale, presentata dal Sindc1co Dott.ssa IreneIacono e dal Vicesindaco Rag. Eugenio Carlo Mattera, ha dato il via libera al RIEQUILIBRIO FINANZIARIO PLURIENNALE evidenziando un ammanco di 667.839,43 euro.

L’Organo di revisione economico-finanziaria, eseguiti i necessari approfondimenti e viste le difficoltà finanziarie del Comune, in particolare spiega: « per la presenza di un consistente disavanzo, dovuto principalmente al debito fuori bilancio, di cui alla Sentenza del Tribunale di Napoli, Sez. specializzata in materia di impresa, n. 9636/2024, esprime parere favorevole al ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale proposta dall’Ente, riservandosi sin d’ora un giudizio approfondito sul piano al momento della sua adozione- ancora evidenzia il Revisore- il Comune ha chiuso il Rendiconto 2024 con un disavanzo di euro 667.839,43, applicato al triennio del Bilancio di Previsione 2025/2027, in particolare, nel Rendiconto 2024 è stato accantonato un fondo per finanziare il debito fuori bilancio di cui alla Sentenza del Tribunale di Napoli, Sez. specializzata in materia di impresa, n. 9636/2024, per euro 1.600.000,00; che, tale accantonamento, in assenza di accordo con il creditore, obbliga l’Ente al riconoscimento ed al finanziamento del debito fuori bilancio sull’esercizio finanziario 2025, determinando un disavanzo la cui entità è tale da non consentirne il recupero con le misure ordinarie. Su tale posizione debitoria è in corso una trattativa con il creditore, finalizzata ad ottenere un accordo transattivo dilazionato negli anni». Al governo Iacono non è rimasto che prendere atto della critica situazione economico-finanziaria dell’Ente, per cui risultano essere urgenti e indifferibili interventi tesi al ripristino degli equilibri generali di bilancio e ricorrere, pertanto, alla procedura di riequilibrio finanziario prevista dalla legge sin dal 2000. Al Responsabile del Settore finanziario, viene dato mandato di predisporre in tempo utile, per consentire il rispetto del termine perentorio di 90 giorni dalla data di esecutività della presente delibera, il Piano di riequilibrio finanziario pluriennale, corredato del parere dell’Organo di Revisione. Il ricorso alla procedura di Riequilibrio sospende le procedure esecutive intraprese nei confronti dell’ente dalla data di pubblicazione dell’atto.

Il Segretario generale, entro 5 giorni dalla data della sua esecutività, trasmetterà il tutto alla competente Sezione Regionale della Corte dei conti e al Ministero dell’Interno. La decisione è stata notificata alla Tesoreria dell’Ente ai fini della sospensione delle procedure esecutive intraprese nei confronti dell’Ente stesso. Infine, è stato deciso di rinviare all’atto di adozione del Piano la definizione delle misure da adottare per il risanamento finanziario dell’Ente. E’ stato, inoltre, disposto, di disporre eventualmente necessiti in sede di redazione del piano, ricorso al Fondo di rotazione di cui all’art 243-ter del TUEL.La situazione economico-finanziaria dell’Ente presenta requisiti di criticità tali da rendere necessario il ricorso alla procedura di riequilibrio con l’obiettivo di evitare lo stato di dissesto. La situazione è questa :

RISULTATO COMPLESSIVO DELLA GESTIONE 2024: -667.839,43 euro

Fondo Cassa al 1 ° Gennaio: 3.132.365,68 euro

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RISCOSSIONI: 6.575. 783,35 euro

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PAGAMENTI: 6.680.767,17euro

FONDO DI CASSA AL 31.12.2024: 3.027 .381,86euro

RESIDUI ATTIVI: 9.126.735,48euro

RESIDUI PASSIVI:2.121.480,29 euro

RISULTATO D’AMMINISTRAZIONE AL 31.12.2024 :5.865.517,54 euro

PARTE ACCANTONATA: 6.327.155,97euro

Il riequilibrio ora, tra l’altro, prevedono la possibilità di ripianare il disavanzo di amministrazione e di finanziare debiti fuori bilancio mediante rateizzazione della durata massima di tre anni. Infatti, detta procedura prevede, per gli enti che si trovino in condizioni di squilibrio, la predisposizione di un piano pluriennale di riequilibrio finanziario della durata massima compresa fra quattro e venti anni, che deve indicare tutte le misure necessarie per 1ipristinare l’equilibrio strutturale del bilancio e per assicurare l’integrale ripiano del disavanzo di amministrazione e il finanziamento dei debiti fuori bilancio. La durata massima del piano è determinata sulla base del rapporto tra le passività da ripianare nel medesimo e l’ammontare degli impegni di cui al titolo I della spesa e del rendiconto dell’anno precedente a quello della delibera. Ora il comune dovrà affrontare la riduzione della spesa del personale, tra le altre cos, da realizzare in particolare attraverso l’eliminazione daifondi per il finanziamento della retribuzione accessoria del personale dirigente e di quello del comparto e molto altro. Ad esempio, entro il termine di un quinquennio, riduzione almeno del 10 per cento delle spese per acquisti dibeni e prestazioni di servizi. Sono esclusi gli stanziamenti destinati alla copertura dei costi di gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti, acquedotto, trasporto pubblico locale,servizio di illuminazione pubblica;finanziamento delle spese relative all’accoglienza, su disposizione della competente autoritàgiudiziaria, di minori in strutture protette.

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