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L’affaire Casa Bianca: Mai firmato quell’autorizzazione

DALLA REDAZIONE

ISCHIA. Tra le testimonianze raccolte dagli inquirenti durante lo sviluppo dell’inchiesta Free Market,  per uno dei rami dell’indagine riveste particolare pregio quella resa da Luigi Di Costanzo, che venne ascoltato  il 13 maggio 2014 presso gli uffici del Comando dei Carabinieri della stazione di Barano, innanzi al Maresciallo Gennaro Bonavoglia e al Brigadiere Flavio Trani:

DOMANDA: Da quanto tempo è dipendente del Comune di Barano d’Ischia e con quali incarichi?

RISPOSTA:  Sono appuntato della Polizia Municipale di Barano d’Ischia dal 20.07.2013 proveniente con la mobilità interna dall’Ufficio Tecnico Comunale ove ero inquadrato come geometra ovvero istruttore tecnico. In particolare nell’ambito dell’Ufficio Tecnico Comunale – Settore Paesaggistico ricoprivo, su delega della Regione Campania e dietro specifiche delibere di Consiglio Comunale e Giunta Comunale ero sia responsabile del procedimento che responsabile delle procedure paesaggistiche con autonomia nel rilascio delle previste autorizzazioni paesaggistiche. Detto incarico era ricoperto anche in autonomia rispetto al responsabile del servizio dell’UTC Settore Urbanistico. Formalmente, ancora oggi sono l’unico accreditato presso la Regione Campania al rilascio di permessi a costruire (in sanatoria o non) D.I.A. con parere paesaggistico ed accertamenti di compatibilità paesaggistica ai sensi dell’Art. 167 Dlgs. 42/04. Di fatto però già dal mese di marzo 2013 ovvero prima del mio passaggio nei ruoli della Polizia Municipale, non ho più rilasciato nessuna autorizzazione paesaggistica, anche se per non rallentare l’efficienza dell’Ufficio ho curato l’iter procedimentale interno di alcune istanze fino al mese di maggio 2013. Dal mese di maggio 2013 a tutt’oggi non mi risulta che il comune abbia inquadrato un altro dipendente interno o esterno per il rilascio dei predetti titoli.

DOMANDA: Tra le pratiche trattate come istruttore da marzo 2013 a maggio 2013, ha mai trattato un’istanza presentata ai sensi dell’art. 167 Dlgs/42/04 in merito all’accertamento di compatibilità paesaggistica relativa all’ampliamento di una piscina natatoria di circa 16 metri quadri e tre locali tecnologici ad essa adiacenti, presentata da Piro Raffaele, relativa all’Hotel Casa Bianca sito in Barano d’Ischia Località Maronti?

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RISPOSTA: No, assolutamente no. Non ho mai curato l’iter procedimentale della suddetta pratica ed inoltre tengo a precisare che le pratiche per il settore paesaggistico, ovvero per il rilascio delle autorizzazioni, mi venivano affidate mediante protocollo da parte del settore urbanistico che preliminarmente effettuava un’istruttoria interna (urbanistica) che se aveva esito favorevole veniva passata al mio settore per l’inoltro alla Soprintendenza per i beni Architettonici e per il Paesaggio di Napoli per il parere vincolante di competenza.

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L’Ufficio da atto di mostrare a Di Costanzo Luigi la nota con intestazione “Comune di Barano d’Ischia – provincia di Napoli – Ufficio Tecnico” avente prot. Com. n.4497/R indirizzata alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Napoli e Provincia Piazza del Plebiscito – palazzo reale – Napoli ad oggetto “DIA in sanatoria art. 37 c.4 del DPR 380/01. Accertamento di compatibilità paesaggistica ai sensi dell’art. 167 commi 4 e 5 del D.Lgs 22.01.2004 n. 42, come sostituito dall’articolo 27 del D. Lgs 24.03.2006 n. 157 richiesta parere” relativa a Piro Raffaele ove in calce alla stessa è riportata la dicitura “Il responsabile del procedimento Paesaggistico Geom. Luigi Di Costanzo”, ed una firma con timbro ad umido dell’UTC, presa visione della nota, Di Costanzo Luigi dichiara:

“Prendo atto della nota che mi mostrate e posso subito dire, sembra ombra di dubbio che la firma in calce alla lettera di trasmissione di atti indirizzata alla Soprintendenza di Napoli non è la mia, così come il timbro apposto vicino alla firma non è quello che di solito utilizzavo quando ero responsabile di detti procedimenti. Infatti il timbro utilizzato è del tipo generico in uso all’Ufficio tecnico Comunale, mentre quello da me usato per tali pratiche era del tipo rettangolare e portava la dicitura “Comune di Barano d’Ischia provincia di Napoli Ufficio per il Paesaggio” che è stato nella mia disponibilità fino a maggio 2013. Ancora, oltre a non riconoscere la firma a me attribuita, ritengo che la predetta nota di trasmissione abbia una serie di elementi anomali rispetto al modello da me utilizzato per tali lettere di trasmissione ovvero:

– L’intestazione è generica e non reca la dicitura Ufficio per il Paesaggio;

– Il numero di protocollo usato richiama un protocollo “a riscontro” mentre la procedura da me usata era quella di assegnare alla lettera un nuovo protocollo in uscita recante gli estremi della pratica ed acquisita al protocollo generale del comune nonché la ditta richiedente direttamente nell’oggetto;

– Non ho mai usato, almeno negli ultimi due anni, il timbro tondo ad umido del tutto generico apposto vicino alla firma.

DOMANDA: Sa riferire se la firma del Responsabile del Servizio le sembra autentica?

RISPOSTA: A ricordare la firma che appone solitamente il tenente Stanziola, mi sembra la sua.

L’Ufficio dà atto di mostrare a Di Costanzo Luigi la Autorizzazione paesaggistica nr. 24/2013 a firma del Responsabile del Servizio UTC Istruttore Direttivo Tenente P.M. Nicola Stanziola rilasciata a Piro Raffaele già conduttore dell’Hotel Casa Bianca relativa all’accertamento di compatibilità paesaggistica sopra citata. In merito alla predetta autorizzazione di Di Costanzo dichiara:

“Prendo visione dell’autorizzazione paesaggistica nr. 24/2013 e posso subito dirvi che l’ultimo titolo abilitativo da me rilasciato nell’anno 2013 è la nr. 23/2013. Detta numerazione la ricordo bene poiché il registro interno informatico che ho approntato allorquando mi occupavo di tale settore è ancora in mio possesso e mi riservo di farvene avere copia conforme. Inoltre alla data del 14.10.2103 io ero già in servizio presso la Polizia Municipale e quindi ribadisco di non aver mai istruito alcun atto relativo al rilascio di detta autorizzazione”.

DOMANDA: Entrando nel merito dell’autorizzazione che le è stata mostrata ci può dire, anche secondo la sua esperienza in materia se poteva essere rilasciata dal responsabile dell’UTC e secondo le norme in essa citata?

RISPOSTA: A mio parere e secondo le norme in materia, detta autorizzazione non poteva essere rilasciata dal Responsabile del Servizio Edilizia Privata – Settore Urbanistico in quanto la legge inquadra una differenziazione tra la parte urbanistica e la parte paesaggistica. Non a caso, quando ero responsabile del settore paesaggistico, ripeto con delega dalla Regione Campania, il primo requisito essenziale per il rilascio dell’autorizzazione da parte mia era il nullaosta da parte del settore urbanistico che effettuava una prima istruttoria tecnica. Nel caso in esame, poiché come già detto non mi risulta che sia stato nominato un tecnico nel ruolo che io ricoprivo fino a giugno 2013 detta autorizzazione non poteva essere rilasciato in questo modo. Inoltre nella predetta autorizzazione paesaggistica, viene richiamato il c.d. “Decreto del Fare” che a mio parere non trova applicazione in quest’ambito poiché trattasi di opere che hanno comportato aumento di superficie e volume non rientranti nell’ambito dell’art. 167. Per tale ragione, ancora voglio far notare che nella predetta autorizzazione viene da una parte usata l’intestazione con l’indicazione “Ufficio per il Paesaggio” mentre come timbro rettangolare di congiunzione dei fogli viene usato quello del settore edilizia privata in uso allo Stanziola e agli altri geometri. Per tale ragione credo che anche l’intestazione sia stata usata impropriamente.

Voglio ribadire ancora una volta che non ho mai avuto nulla a che fare con l’istruttoria della pratica relativa a Piro Raffaele né tantomeno con la sua trasmissione alla Soprintendenza. Voglio altresì precisare, che avendo ancora la responsabilità delle pratiche e degli atti in giacenza presso l’Ufficio del paesaggio fino a che non verrà nominato un nuovo responsabile del servizio, sono oltremodo sicuro che detta pratica non è custodita presso il predetto ufficio, in quanto il sottoscritto ha già redatto verbale di consegna delle pratiche da cedere al mio successore.

A.D.R. (A domanda risponde): Mi chiedete se ho mai rilasciato autorizzazioni paesaggistiche a mezzo dell’istituto del “silenzio assenso” poiché la Soprintendenza non aveva rilasciato il prescritto parere. Posso garantirvi che tutte le autorizzazioni rilasciate da me, erano munite del parere positivo del settore urbanistico, parere della commissione edilizia e del parere vincolante della soprintendenza. Ogni qual volta la Soprintendenza non rispondeva, archiviavo le pratiche per “Silenzio Rifiuto”. Non ho altro da aggiungere.

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