L’affondo di Enzo: «Dalle minoranze solo fake news, così non si aiuta il paese»
L’ultimo consiglio comunale, i casi Tari e Piazza degli Eroi ma soprattutto tante stoccate alle opposizioni: il sindaco d’Ischia a tutto campo in questa intervista a Il Golfo
Partiamo dall’ultimo consiglio comunale. E partiamo da quello che si è visto, intesa anche da quella che l’atmosfera che si respirava. Per la prima volta dopo tanto tempo, e diciamo, meno male, si è avuta l’impressione di assistere ad un consiglio spartiacque nel senso che abbiamo visto una maggioranza ed una minoranza delineate. È stata una seduta un po’ più frizzante e peperina rispetto al solito vogliamo partire dal finale?
«Sicuramente l’ultimo è stato un consiglio comunale un attimino più frizzante. Anche se, in realtà, mi sarebbe piaciuto che sui contenuti politici si innescasse una maggiore dialettica, invece le cose sono andate in una direzione opposta nel senso che poi non è seguito un atteggiamento degno e consono ad una sede istituzionale dove si discutevano argomenti di vitale importanza per il futuro del nostro paese».
In che senso?
«Vorrei tanto che nel civico consesso si affrontassero le tematiche utili allo sviluppo ed al miglioramento del territorio, ma invece questo praticamente non succede mai. Magari l’ultima volta c’è stata qualche schermaglia in più, ma all’atto pratica manca una mentalità costruttiva da parte delle minoranze. E l’esempio più concreto, mi duole dirlo, è rappresentato dalle continue fake news che vengono utilizzate in termini di comunicazione dal nuovo gruppo consiliare. Non è pensabile diffondere soltanto bugie nel paese e fare di questo il “core business” dell’azione politica, è davvero triste e la ritengo anche un’offesa nei confronti dei cittadini, che fortunatamente non cadono più in certe “trappole” social-mediatiche davvero deprecabili».
Puoi fare qualche esempio?
«Credo che quello più lampante sia rappresentato dalla questione legata alla Riva Destra e dal problema dell’acqua alta. Un problema, devo ricordarlo, di fronte al quale per tanti anni c’è stato un silenzio assodante e che vede senza dubbio alcuno una responsabilità trasversale dal punto di vista politico. Insomma, nessuno può dirsi esente da colpe. E invece, con una sfacciataggine che rasenta il ridicolo, vedo che oggi c’è chi vuole utilizzare questa problematica come strumento di battaglia e di polemica politica dimenticando che questa amministrazione in appena due anni ha già presentato un progetto di fattibilità, è in graduatoria per ottenere un finanziamento e si sta adoperando fattivamente per trovare una soluzione. Insomma, ci troviamo dinanzi ad una mistificazione della verità e ad una patetica strumentalizzazione dei fatti: di fronte a cose del genere, non posso certamente dire che sia incoraggiante quello che si è visto nel corso dell’ultimo consiglio comunale».
Hai parlato di una comunicazione a “stampo europeo”, possiamo prenderci in giro fino a domani ma è palese che il riferimento non si presta ad interpretazione alcuna…
«Il taglio che questo nuovo gruppo politico da un punto di vista della comunicazione, si è dato ha, a mio avviso, una provenienza marcata e sensibile e quindi ho pensato bene di rappresentarlo anche durante la seduta di consiglio comunale. Tutto qua, ma vedo che il riferimento non è passato inosservato…».
Ma davvero pensavi che nonostante quello che fosse accaduto Ottorino Mattera e Maurizio De Luise, gli stessi potessero rimanere tra i ranghi della maggioranza? Per molti, senza entrare nel merito delle scelte, la reazione dei due consiglieri era assolutamente normale e condivisibile, ma mi è sembrato di capire che tu in consiglio comunale non la pensassi così.
«L’ho detto e lo ripeto senza esitazione alcuna, per me ed altri rappresentanti della maggioranza l’uscita di Ottorino e Maurizio ha davvero rappresentato una sorpresa. In fondo, se ci pensate bene, il gruppo politico il gruppo politico ‘Orizzonte Comune’, che ha sostenuto la nostra coalizione in termini di rappresentanza e di provenienza alle amministrative del 2017, nulla ha perso nell’ambito della giunta degli equilibri, ovviamente facendo riferimento a quella che era la composizione originaria della lista. Poi, nell’individuare i nuovi assessori ho pensato di coinvolgere delle personalità con capacità tecniche spiccate garantendo nel contempo anche un equilibrio di rappresentanza in seno all’amministrazione. Direi che la “miscela” che ne è venuta fuori è assolutamente apprezzabile. In fondo, detto con chiarezza, Liviana Buono è espressione di qualche rappresentante che figurava originariamente nella lista “Orizzonte Comune” (il riferimento è a Carmen Criscuolo, ndr) e che tuttora siede in consiglio comunale. Insomma, bisogna prendere atto del fatto che a suo tempo c’è stata una scissione che non è stata certamente voluta o causata dal sottoscritto, al quale non è rimasto altro da fare che assistere a certe dinamiche. Insomma, credo che questi siano argomenti assolutamente oggettivi ed è per questo che mi lascia perplesso la fuoriuscita della maggioranza di Mattera e De Luise. Anche perché…».
Anche perché…?
«Una serie di dichiarazioni rese alla stampa non più tardi di qualche settimana fa lasciava presagire un epilogo assolutamente diverso, nel senso che era stato rimarcato – senza possibilità di equivoco – l’appoggio e il sostegno sulle azioni amministrative. Sono dispiaciuto, lo ribadisco, non ne viene fuori l’immagine di una politica del fare e me ne rammarico».
In Consiglio comunale si è parlato di un possibile aumento della Tari. Inoltre sono finiti nel mirino anche i lavori di rifacimento di piazza degli Eroi. Che cosa sta succedendo?
«Partiamo da un concetto semplice e chiaro: Non ci sarà nessun aumento della Tari e sotto questo aspetto i cittadini non devono temere assolutamente nulla. Le cose per la verità stanno andando in una direzione diametralmente opposta. Stiamo verificando con l’assessore Ciro Ferrandino l’ideazione di un sistema premiale che in qualche maniera possa mettere in condizione le strutture produttive che prolungano i periodi di attività nei mesi invernali, di avere dei ristori sotto questo punto di vista. Per quanto riguarda Piazza degli Eroi, penso che si stia facendo un’azione meritoria. Anche in questo caso, però, dal confronto che ne è uscito non vi è stata una dialettica costruttiva ma dai banchi della minoranza si sono “sparate” una serie di inesattezze figlie di demagogia mista a bugie dalle gambe corte. Si è parlato di milioni di euro di spese, la verità è che invece abbiamo previsto un intervento fortemente ridimensionato nell’entità e nei costi. Abbiamo previsto che il completamento dei lavori deve essere effettuato ad esborso zero per la nostra collettività a prescindere quelle che sono le procedure tecniche di rappresentazione contabile che sono state ampiamente rappresentate all’interno del consiglio comunale. E anche l’operazione portata a compimento con l’Eni si rivelerà virtuosa: abbiamo ottenuto senza contenziosi la proprietà di un cespite di 700 metri quadrati in cambio di una concessione per 37 anni per il distributore di via delle Ginestre. Sfido chiunque a fare di meglio, abbiamo realizzato un qualcosa di fortemente ed innegabilmente vantaggioso, che tra l’altro ci consentirà di togliere definitivamente l’edicola dalla piazza ma anche di dare una maggiore razionalità ai flussi dei servizi turistici da piazza con i taxi che potranno entrare da via Variopinto e ci consentiranno di realizzare un angolo con i giochi per i bambini. Il nostro intento quando abbiamo deciso di rifare piazza degli Eroi era quello di rendere questo luogo un punto d’incontro per i cittadini del comune di Ischia, per gli ospiti e per tutti coloro che frequenteranno quella zona».
Ha destato non poco non poco scalpore la norma contenuta all’interno del Decreto Sisma che per molti rappresenta un paradosso clamoroso. Ciò che vale per i terremotati di Catania e Campobasso non vale per Ischia. In pratica si ripropone una questione annosa e sotto certi aspetti addirittura imbarazzante per come viene proposta. È sentire comune che la politica nazionale sia di difficile comprensione. Che idea ti sei fatto?
«Penso che c’è una politica a livello nazionale che non se ne frega dei territori. Questo è evidente in modo particolare perché c’è una sorta di avversione nei confronti di Ischia e degli ischitani e di questo sono molto molto dispiaciuto. Mi dispiace che non si riesce a far riconoscere Ischia e le problematiche dell’isola come qualcosa di rilevante così come avviene per altre zone. Questa avversione la registriamo su tanti temi in primis sul terremoto. Una certa opinione pubblica, subito dopo il sisma già ci aveva colpevolizzati per quello che era successo. L’astio è evidente anche per l’attenzione che lo Stato centrale dovrebbe avere per realtà come la nostra su quelli che sono l’erogazione di servizi essenziali, quali sanità, trasporto, istruzione e giustizia. In settori, insomma, dove si arranca sempre per vederci riconosciuti i nostri sacrosanti diritti. Dobbiamo fare tanto. E noi non ci tiriamo indietro».