CULTURA & SOCIETA'

L’AIPARC si affidano alla Madonna Immacolata ed al suo culto a Ischia per chiudere il proprio anno sociale, oggi se ne parla al Museo Diocesano

EVENTO DI FINE PERCORSO PER L’ANNO 2024 DELL’AIPARC-ISCHIA NEL SOCIALE , NELLA CULTURA E NELLA CONDIVISIONE SOLIDALE CONDOTTO CON INIMITABILE ANIMAZIONE DALLA SUA PRESIDENTE CATERINA MAZZELLA - Relatori alla conferenza di oggi nella sala “Vescovo Antonio Pagano” del Mudis di Via Seminario in Ischia Ponte Ylenia Patalano e Giorgio Migliaccio con i saluti preliminari di Caterina Mazzella presidente dell’AIPARC e Lucia Annicelli direttrice della Biblioteca Antoniana comunale di Ischia – Introduce e modera l’archeologa Mariangela Catuogno – I ringraziamenti della presidente Caterina Mazzella alle autorità istituzionali, ai relatori, ai soci , alla stampa, alle tv locali ed ai tanti simpatizzanti che hanno reso particolarmente interessante, apprezzato e condiviso il cammino associativo della sua AIPARC-Ischia

L’atmosfera prenatalizia che ammanta in questi giorni di luci , di colori e di festa l’isola di Ischia ed in particolare il Borgo antico di Celsa ad Ischia Pone rende ancor più suggestiva l’iniziativa dell’Aiparc di agomentare sull’Immacolata concezione, il suo culto, la devozione che si mutre per Maria senza peccato. L’Aiparc presieduto da Donna Caterina Mazzella, già presidente nazionale Fidapa, chiude alla grande il suo esaltante e proficuo Anno Sociale affidandosi alla Madonna, parlare di Lei, interpretare il suo mistero, capire la bellezza della sua figura ed il senso della incondizionata devozione per la Vergine. Intanto la presidente Caterina Mazzella tiene a ringraziare le Autorità istituzionali,i Relatori,i Soci ,la stampa , le tv locali ed i tanti simpatizzanti che hanno reso particolarmente interessante, apprezzato e condiviso il cammino associativo della sua Aiparc-Ischia.

L’ evento in cui sarà protagonista nella discussione il nome eccelso dell’Immacolata ed il suo culto a Ischia è fissato per oggi pomeriggio 12 dicembre 2024 alle ore 17:00 presso la sala Antonio Pagano del Museo Diocesano di Ischia ove si svolgerà la conferenza “Il culto della Madonna Immacolata a Ischia tra storia, devozione e arte” promosso dal Centro Territoriale AiParc Ischia in collaborazione con la Biblioteca Comunale Antoniana e il Mudis. Dopo i saluti di rito di Caterina Mazzella e Lucia Annicelli iterverranno con proprie relazioni la dottoressa Ylenia Patalano che parlerà del Culto dell’Immacolata a Ischia nelle fonti archivistiche. Poi sarà la volta di Giorgio Migliaccio che tratterà il tema dei riti dell’Immacolata nel Borgo di Celsa. Giorgio Migliaccio è autore con Francesco Esposito di un libro sull’ Immacolata, ovvero la Castellana, che si venera nell’antica Congrega di Ischia Ponte, presentato ij uncontri organizzazti inh Conbgrega dcell’Arficonfraternita del Borgo ed nell’ Antoniana ac colto dalla diretrice dott.ssa Lucia Annicelli. Moderatrice della conferenza sarà l’archeologa Mariamgela Catuogno Responsabile Commissione Archeologia e Storia dell’Arte del CT AIPARC-ISCHIA Il dogma della Madonna Immacolata, proclamato da papa Pio IX nel 1854 con la bolla Inefabilis Deus, rappresenta il momento conclusivo dell’affermazione di un culto verso la Madonna, cui hanno dato il proprio contributo sia i Dottori della Chiesa che i papi stessi e che nei secoli si è alimentato attraverso la devozione e lo zelo del popolo. Ad Ischia il culto della Madonna Immacolata fu promosso soprattutto dai Francescani e trova attestazioni sia artistiche che archivistiche, che radicandosi nella fede popolare, oggi si manifesta attraverso particolari attestazioni di culto che vedono il coinvolgimento della popolazione ischitana. Così la vergine di Costantinopoli il cui culto ad Ischia fu introdotto il 2 settembre del 1582 e si estese anche ai casali di Forio e di Testaccio.

L’importanza della ricorrenza dell’8 dicembre che richiama struggenti ricordi di partecipazione ad illuminati appuntamenti mariani ad Ischia e fuori dell’isola, emoziona ed allo stesso tempo affascina nella sua spiegazione storica e culturale chi, nella nostra isola approfondisce il significato sociale e teologico di tutto quanto ruota intorno al’esistenza ed al ruolo della Beata Vergine ed al dogma che ha fatto tanto discutere. L ‘Immacolata Concezione è naturalmente un dogma cattolico, proclamato da papa Pio IX l’8 dicembre 1854 con la bolla Ineffabilis Deus, che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento, tale dogma non va confuso con il concepimento verginale di Gesù da parte di Maria. Proviamo quindi a sintetizzarne il concetto con qualche ulteriore informazione. Il dogma dell’Immacolata Concezione riguarda il peccato originale: per la chiesa Cattolica infatti ogni essere umano nasce con il peccato originale e solo la Madre di Cristo ne fu esente: in vista della venuta e della missione sulla Terra del Messia, a Dio dunque piacque che la Vergine doveva essere la dimora senza peccato per custodire in grembo, in modo degno e perfetto, il Figlio Divino fattosi uomo. La Chiesa cattolica celebra la solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria oggi 8 dicembre. Nella devozione cattolica l’Immacolata è collegata con le apparizioni di Lourdes (1858) e iconograficamente con le precedenti apparizioni di Rue du Baca Parigi (1830). Il dogma non afferma solamente che Maria è l’unica creatura ad essere nata priva del peccato originale – e ciò fin da 40 settimane prima della sua nascita, e cioè dal momento del suo concepimento da parte dei genitori, Anna e Gioacchino – ma aggiunge altresì che Maria, in quanto ritenuta madre di Dio, per speciale privilegio non ha commesso nessun peccato, né mortale né veniale, in tutta la sua vita. La dottrina attuale della Chiesa è che Dio conferisca l’anima alla persona umana non appena essa si forma, nel suo primissimo istante, e cioè al momento del concepimento.

La dottrina sull’Immacolata Concezione di Maria dà forza, nella visione cattolica, al pensiero della Chiesa sugli embrioni, ritenuti persone umane a tutti gli effetti, dotati di anima. Due apparizioni mariane riconosciute dalla Chiesa cattolica hanno a che fare con questo dogma e ne sono considerate una conferma diretta. Nel 1830 Catherine Labouré, novizia nel monastero parigino di Rue di Bac, fece coniare una medaglia (detta poi la medaglia miracolosa) che riportava le seguenti parole, da lei viste durante un’apparizione della vergine Maria (avvenuta il 27 novembre dello stesso anno): “O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi”. Nel 1858, quindi quattro anni dopo la proclamazione del dogma, la veggente di Lourdes Bernadette Soubirous riferì che la Vergine si era presentata con le parole “Que soy era Immaculada Councepciou” (“Io sono l’Immacolata Concezione”, in lingua occitana). La statua della Madonna di Costantinopoli, incoronata dal Capitolo Vaticano il 25 agosto 1794, da quel tempo, fa coppia fissa nelle uscite ufficiali con l’altra preziosissima statua di san Giovan Giuseppe della Croce di uguale epoca. Insieme, per tutti gli ischitan del Borgo di Celsa, rappresentano l’insostituibile punto di rferimento della propria fede e il rifugio spirituale per ottenere con la preghiera, la grazia di Dio. Il libro di cui soppra, di Francesco Esposito e Giorgio Migliaccio, edito da OperaEdizioni (Salerno). è un racconto, come spiegarono alla presentazione due anni fa i curatori dell’opera, non solo di fede, ma di amore per le tradizioni. Il forte desiderio, di raccontare la storia di un culto antico. della devozione che da quattro secoli lega il popolo del Borgo di Celsa all’Incoronata di Costantinopoli venerata nell’omonima Arciconfraternita, e il piacere di condividere i ricordi di chi ha raccolto questo testimone, hanno inoltre affermato Migliaccio e Esposito, ci hanno spinto a realizzare questo libro. Un lavoro svolto articolato e corale che, coinvolgendo più autori (ognuno secondo le proprie competenze), ha cercato di sviluppare in altrettanti capitoli gli aspetti più importanti della locale devozione mariana, grazie ai contributi di Alessandro Basso, mons. Camillo d’Ambra, Gina Menegazzi e Ugo Vuoso”.. “L’intento che ci siamo prefissati quali curatori, hanno in fine affermato, è quello di consegnare, attraverso una pubblicazione riccamente impaginata e arricchita da un nutrito apparato fotografico (molto significative le immagini di Lucia De Luise), una parte fondamentale della tradizione di Ischia Ponte che, ci auguriamo, potrà appassionare anche i lettori e gli studiosi fuori dai confini dell’isola». Il libro è composto di sette capitoli; la prefazione è dell’ex parroco cappellano don Carlo Candido, mentre l’introduzione è stata affidata al prof. Pasquale Balestriere, Presidente del Centro Studi Isola d’Ischia, il quale tra l’altro ha scritto così: «Questo libro è un’autentica summa del culto dell’Incoronata ossia di Maria Santissima di Costantinopoli. La messe cospicua di dati, di notizie, di elementi culturali, religiosi, antropologici che ne innervano la narrazione, fornisce al lettore avido di sapere, conoscenze necessarie e chiavi interpretative di una realtà in cui la devozione popolare continua, nonostante tutto, a dimostrare la sua vitalità».

Fotoricerca di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter

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