DI ANTONIO SICILIANO
Lo scorso 6 dicembre presso l’istituto Mattei di Casamicciola Terme si è discusso, nel corso di un workshop, di opportunità di lavoro per i ragazzi dell’isola e soprattutto per garantire loro un futuro senza dover più pensare di guardare al di là del mare. Le opportunità sono tante ma mi pongo un interrogativo in premessa: Ischia e il suo tessuto quanto sapranno coglierne?
L’alternanza scuola -lavoro è un’opportunità, non un’esigenza da assolvere per rispettare norma e obbligo legislativo, deve dunque essere intesa come mezzo di e per il raggiungimento dell’arricchimento della personalità del giovane studente. I ragazzi non hanno la minima cognizione su come potrà tornare utile il proprio percorso di studio tranne quei canonici secolari, molti chiedono perché devo studiare una disciplina e a cosa mi servirà? Molti fanno delle selezioni delle materie da studiare come se le altre non servissero e non rivestissero la giusta importanza.
Queste sono le domande che ascolto di consueto. L’alternanza scuola-lavoro che contributo potrebbe dare? Insomma, a chi e cosa serve? Ovviamente io parlo dal punto di vista di un istituto tecnico o professionale. Per un alunno di un istituto tecnico come quello che ho l’onore di dirigere è un’occasione da non sottovalutare anzi una chance da cogliere al volo e senza esitazioni così come facciamo da sempre al Mattei. Il nostro istituto, al pari degli altri presenti sull’isola, al loro interno annovera giovani con idee altrettanto “young”, all’insegna peraltro di quell’innovazione così tanto invocata oggi dal mondo del lavoro. E che chi ha avuto la possibilità di sperimentare può confermare, ad ulteriore testimonianza del grado di conoscenza e preparazione di determinati studenti.
Ma mi rendo conto che è forse il caso di fare chiarezza sul reale significato dell’alternanza. Il binomio scuola-lavoro non è altro l’incontro della scuola con il mondo del lavoro ovvero far conoscere ai ragazzi il futuro post studio, metterli in contatto con la realtà lavorativa attinente al proprio percorso formativo, nel tentativo di renderli consapevoli della realtà del mondo del lavoro con tutte le sue problematiche.
Di fatto, parliamo di un modo per mettere a confronto anche i curricula didattici al mondo dell’impresa e delle sue esigenze in continua trasformazione e globalizzazione.
L’evento sismico dello scorso anno ha prodotto danni e disagi, ma ha dato anche impulso a una serie di prospettive legate alla rinascita e ricostruzione, non da meno quella didattica: la scuola deve, ha l’obbligo di sensibilizzare gli alunni a una corretta e consapevole interazione con gli eventi sismici dell’isola, da qui nasce l’esigenza di conoscere, di studiare e di poter gestire il fenomeno nella misura della prevenzione.
La scuola quale ente formativo ha il dovere di informare e formare le nuove generazioni ma anche l’obbligo di valorizzare il fermento ideologico dei ragazzi, che spesso noi adulti sottovalutiamo. I giovani, fidatevi, hanno idee chiare scevre da retro pensieri opportunistici e di parte di noi adulti, essi molto spesso sono idealisti incompresi di proposito. Ecco perché quando penso alla scuola Mattei mi torna in mente il motto “Nemo profeta in patria”.
Tranne pochi “visionari” imprenditori isolani, che con una grande dose di coraggio hanno avvicinato il nostro istituto ed hanno approfittato per verificare il grado di preparazione dei nostri studenti tanto da accaparrarsene alcuni già prima del diploma. Altri, invece, sono stati addirittura cooptati da aziende di importanza mondiale. Con il convegno del 6 dicembre abbiamo voluto mettere in sinergia l’impegno degli istituti superiori Mattei, Telese e Mennella, con le istituzioni e le imprese del territorio affinché si pongano e attuino strategie di sviluppo e prospettive concrete per i giovani ischitani. Ringrazio tutti per l’impegno che vorranno mostrare attivamente sostenendo la scuola ischitana.
* DIRIGENTE ITCG E. MATTEI
