CRONACAPRIMO PIANO

L’amarezza di Don Carlo: «La politica fa clientelismo e i giovani scappano da Ischia»

Lunga intervista de Il Golfo con il sacerdote ischitano: dalla partenza di Lagnese all’identikit del possibile nuovo vescovo, passando per l’immancabile frecciata a chi amministra la nostra terra

La partenza improvvisa del vescovo Lagnese è stata metabolizzata o il colpo ancora deve essere ancora assorbito?

«Posso testimoniarti personalmente che quando il vescovo ha dato la notizia sul volto di tante persone c’erano lacrime e dolore per il distacco perché monsignor Lagnese è stato una persona amabile, un padre per tanti. Prendeva le cose a cuore, ha davvero amato Ischia e tanto si è adoperato nel sociale. Il colpo deve essere ancora ammortizzato, si crea un vuoto difficile da colmare. Aveva una dimensione che trasmetteva tanta sicurezza, chiunque si è recato da lui ha trovato porte aperte e grande ascolto. Padre Pietro puntava molto sulla sincerità, per lui era una virtù irrinunciabile, ti apprezzava per questo anche se davanti gli si dicevano cose brutte. E poi…».

«Monsignor Lagnese sapeva governare la chiesa locale e non è un pregio da poco perché la nostra è una realtà delicata, variegata e complessa. E d’altronde non è un caso che sia stato chiamato a Caserta, dove ci sono problemi come disoccupazione, delinquenza, criminalità organizzata, terra dei fuochi»

E poi?

«Sapeva governare la chiesa locale e non è un pregio da poco perché la nostra è una terra delicata, variegata e complessa. E d’altronde non è un caso che sia stato chiamato in una realtà difficile come Caserta, dove ci sono problemi come disoccupazione, delinquenza, criminalità organizzata, terra dei fuochi e dove anche nella stessa Chiesa i problemi non mancano. E infatti il Nunzio Apostolico ha chiesto a monsignor Lagnese di anticipare l’ingresso a Caserta, anche se avrebbe avuto due mesi di tempo. La sua è stata una scelta del Santo Padre, questo ritengo la dica lunga».

Ads

Perché al momento del congedo da Ischia non c’è stata unanimità di giudizio sull’operato del vescovo Lagnese?

Ads

«Qualcuno, è vero, ha giudicato in termini non positivi l’operato del vescovo. Ma ci sono una serie di motivi. In primo luogo, sui social spesso si parla per sentito dire, ormai si confonde la libertà di parola col parlare a vanvera. Molti nemmeno lo conoscono personalmente, diventa difficile dare giudizi affrettati. Poi, siamo sinceri, quando non fai nulla non dai fastidio a nessuno. Quando però metti mano a delle situazioni ti crei amici ma inevitabilmente anche nemici: è successo anche a Gesù, non a caso lo hanno messo in croce. E Padre Pio aveva frati invidiosi nel suo stesso convento, tanto per fare un altro illuminante e indicativo esempio».

«Lagnese ha spinto la Chiesa di Ischia ad essere in uscita, più solidale, aperta, pronta a condividere la fatica quotidiana del vivere della gente. Ha invogliato sacerdoti e laici a portare avanti questa missione. Magari qualcuno ha fatto fatica a seguirlo per tanti motivi, ci può stare»

All’interno del sistema Chiesa, se mi passi il termine, quali equilibri può aver toccato e mutato monsignor Lagnese per arrivare a urtare qualcuno? Per esempio, il vescovo ha pagato anche l’inizio di una rivoluzione interna che intendeva portare avanti?

«Rivoluzione mi sembra un termine azzardato e forte, ma certamente con il suo arrivo a mio avviso è stato ripreso un lavoro iniziato a suo tempo da monsignor Tomassini, per intenderci il vescovo del Concilio. Lagnese sotto alcuni aspetti ha proseguito su quel solco, soprattutto alla luce del pontificato di Papa Francesco. Ha spinto la Chiesa di Ischia ad essere in uscita, più solidale, aperta, pronta a condividere la fatica quotidiana del vivere della gente. Ha invogliato sacerdoti e laici a portare avanti questa missione. Magari qualcuno ha fatto fatica a seguirlo per tanti motivi, ci può stare. Quando è arrivato aveva 52 anni, era giovanissimo e con un’energia spirituale, psicologica e anche fisica decisamente invidiabile: molti non lo sanno ma i ritmi di monsignor Lagnese sono davvero frenetici, appartiene alla categoria degli instancabili».

Ecco la domanda che ogni fedele ti farebbe: Ischia avrà un nuovo vescovo o la diocesi sarà “assorbita”?

«C’è la possibilità che Ischia abbia un vescovo ma non mancano nubi fosche. In questi anni, anche per volontà del pontefice, si sta cercando di unificare alcune piccole diocesi e tra queste figura anche quella di Ischia. Però la nostra è un po’ sui generis, oltre ad essere insulare (e parliamo di un’isola non piccola, con settantamila residenti e sei municipalità e tanto altro ancora) e questa terra ha una millenaria tradizione cristiana come ci insegnano gli scavi archeologici di Santa Restituta. Insomma, ne abbiamo di frecce al nostro arco».

«C’è la possibilità che Ischia abbia un vescovo ma non mancano nubi fosche. In questi anni, anche per volontà del pontefice, si sta cercando di unificare alcune piccole diocesi e tra queste figura anche quella di Ischia. Ma il fatto che amministratore sia stato nominato Lagnese e non vescovi di Napoli o Pozzuoli è un indizio che lascia ben sperare»

Se dovessi scommettere sulla presenza di un nuovo vescovo, ci punteresti sopra oppure no?

«Sono fiducioso, non bisogna dimenticare che per buona parte dell’anno abbiamo una presenza costante di decine di migliaia di turisti. Siamo una Diocesi particolare, una Chiesa che deve accogliere e rendere un servizio a un “fiume” di persone, in determinati periodi ci confrontiamo più con i vacanzieri che non con gli isolani».

Quando sapremo qualcosa di preciso?

«I tempi prevedono prima una sorta di indagine conoscitiva sulla diocesi e quale sarebbe il profilo ideale di un vescovo da poter insediare in loco. Poi ovviamente sono i vescovi della Campania che dovranno andare a formare una terna, dalla quale dovrà venir fuori il prescelto anche grazie alla congregazione chiamata a fare il discernimento. Tutto questo può richiedere un arco temporale che va dai tre ai sei mesi, forse anche qualcosa in più. Potremo capirne qualcosa secondo me dopo Pasqua. Però…».

Però?

«Il fatto che sia stato nominato amministratore della Diocesi monsignor Lagnese, adesso a Caserta, è una circostanza che fa ben sperare, se ci fosse stata un’idea immediata di unificare Ischia con un’altra diocesi avrebbero scelto il vescovo di Napoli o Pozzuoli. Questo non è accaduto e certo è un indizio».

«Ho scoperto all’improvviso che tanti nostri giovani, anche ragazzi in gamba, sono andati via da Ischia perché purtroppo l’isola non offre nulla, nemmeno un minimo. Credo che in questo la politica in generale sta molto in ritardo, non si può pensare ancora solo ad aggiustare marciapiedi o al clientelismo spicciolo»

Il fatto che sia circolato anche il nome di don Carlo Candido è, come credo, una boutade o c’è qualcosa di vero?

«No, è una fantasia invernale. Dirò di più, è fantascienza o “fanta-ecclesiologia”. Assolutamente, sono tutte sciocchezze. Preghiamo che venga un vescovo che possa continuare il lavoro di monsignor Lagnese, pur nel rispetto delle sue peculiarità. Il nostro auspicio è questo, arrivi un vescovo secondo il cuore di Dio, né più né meno».

Don Carlo Candido non è mai stato tenero con la politica locale. Sono ormai oltre duemila le famiglie che si rivolgono alla Caritas per necessità alimentari. Ma stavolta ci ha messo lo zampino la pandemia e dunque assolviamo chi amministra i Comuni isolani o a lor signori va attribuita qualche responsabilità, tipo quella di non aver saputo gestire al meglio il “sistema Ischia” per garantire il benessere ai suoi abitanti e lavoratori?

«Io dico che già prima della pandemia c’era un’emorragia sulla nostra isola. Ho l’abitudine di fare la benedizione delle case, e già l’anno prima della pandemia mi è capitato di aprire gli occhi».

In che senso?

«Tante mamme, tante nonne, si rivolgevano a me esortandomi: “Don Carlo, prega per mio figlio, prega per mio nipote”. Chi stava a Parigi, chi a Londra. Ho scoperto all’improvviso che tanti nostri giovani, anche ragazzi in gamba, sono andati via da Ischia perché purtroppo l’isola non offre nulla, nemmeno un minimo. Credo che in questo la politica in generale sta molto in ritardo, è una politica che in molte circostanze riesce al massimo a sistemare i marciapiedi e un po’ di aiuole. Per il resto fa fatica a guardare lontano, ho l’impressione che davvero non ci siamo: e poi purtroppo sapete benissimo che il problema delle piccole realtà è che spesso la politica può rischiare di ridursi a una forma clientelare, tesa ad accontentare questo o quello, perché magari siamo in piccole realtà e ci si conosce. Poi c’è il fatto che per essere eletti tante volte bastano pochi voti e quindi si finisce con l’essere espressione di una grossa famiglia o di un clan, con il risultato che certo non si ha interesse a tutelare il bene comune. E poi non dimentichiamo che stiamo pagando un gap generazionale terribile. Quando io ero giovane c’erano circoli e sezioni dove si veniva educati alla politica. Oggi di politica se ne parla solo quando ci sono le elezioni e magari ci si ricorda di votare tizio o Caio ma semplicemente perché ci ha fatto un piacere. E poi finisce tutto lì, alla gente non gliene frega nulla. Ci piace dire che i politici siano tutti incapaci e imbroglioni, ma non ci si interroga mai sul fatto che qualcuno deve averli pur votati. L’analisi dovrebbe prescindere dai luoghi comuni, serve una maggiore coscienza sociale soprattutto tra i giovani, che ormai parlano solo di movida, tik tok o instagram. Siamo davanti a una deriva drammatica, mi domando a chi consegneremo il nostro paese. E lasciami chiudere pensando alla pandemia, qui corriamo il rischio di trovarci davanti a una generazione che di fatto la scuola non l’avrà frequentata: ma di questo nessuno ne parla, e francamente è davvero molto triste».

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

2 Commenti
Più vecchio
Più recente Più Votato
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Carlo

Don Carlo prega per i figli extraconiugali di tuo fratello

pioli

come mai se ne e’ accorto solo don Carlo, ed i giornali no?

Pulsante per tornare all'inizio
2
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex