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“È l’amore la medicina per combattere l’anoressia” Casamicciola si colora di lilla

di Isabella Puca

Ischia – “Amica mia, oggi è un giorno importante per te, per noi. Oggi si ricordano le tante persone che non cel ‘hanno fatta, proprio come te e anche quelle che invece hanno superato il tutto. Ogni volta mi domando cosa ti ha portato via da me, via dalla tua famiglia speciale. Il motivo lo hai portato via con te. Sei andata via presto, troppo, lasciando un vuoto che colmeremo solo pensando al tuo bellissimo sorriso, indelebile nella mia mente. Mi manchi e ti prometto che, come ci dicemmo quel giorno, io andrò avanti, mostrando quella forza che, purtroppo, tu non hai avuto fino alla fine. In questa giornata, come in tutti gli altri giorni, tu sarai con me e sarai presente nel mio cuore. Ce la farò per te, per la nostra eterna amicizia e per il bene che ti voglio. Mi raccomando, fai ballare gli angeli con te, insegna loro l’amore che mettevi tu in ogni passo che facevi. Non sei mai andata via perché sei viva nel cuore di tutti quelli che hanno avuto l’onore di conoscerti. Ciao Misia!”. È questo uno dei tanti emozionanti momenti vissuti giovedì sera scorso in Piazza Marina a Casamicciola che, per sensibilizzare sul tema del disturbo dei comportamenti alimentari, per una settimana si è colorata di lilla. Con il fiocchetto con il colore simbolo della giornata appuntato sulle giacche sono stati tanti a prendere parte alla serata che ha concluso una settimana organizzata dalle Associazioni “Artemisia una voce per l’anoressia” e “Accoglienza il Girasole” che insieme, hanno detto il loro no ai disturbi del comportamento alimentare. Momenti di sport, tra ciclismo, volley e basket, ma anche momenti di riflessione che ha visto al centro del convegno, tenutosi mercoledì sera sempre a Casamicciola, la poco conosciuta vigoressia. Si tratta di una patologia mentale che colpisce soprattutto gli uomini ed è legata a un’ossessione per il proprio aspetto fisico, in particolar modo per la massa muscolare che non è mai ‘soddisfacente’. Non solo quindi anoressia e bulimia, ma altre sfaccettature che è necessario conoscere per individuarle e combatterle. È stata Carmen Cuomo dal palco illuminato di lilla a spiegare la nascita della giornata del fiocchetto lilla che, celebrata ormai da 7 anni in tutta Italia, è nata in memoria di Giulia, una ragazza di Genova morta di bulimia a 17 anni. Quest’anno è stato il mondo dell’associazionismo sportivo a dire il suo basta ai disturbi del comportamento alimentare, «la nostra mission – ha spigato Paolo Massa dal palco, presidente dell’Associazione Artemisia, è avere quante più adesioni possibili per far cambiare la legge. In Italia, tre milioni e mezzo di persone soffrono di un disturbo del comportamento alimentare  eppure c’è un vuoto assoluto sulle leggi. Siamo in 1500 a essere iscritti all’Associazione intitolata ad Artemisia, ma possiamo esserne di più. Molte adesioni le abbiamo raccolte nelle Marche, in Abruzzo, ci siamo presentati in tutta Italia. Da soli non si va da nessuna parte, e presto con tutte le associazioni della Campania cercheremo di fare fronte unico per dire basta ai disturbi del comportamento alimentare». A raccontare il lavoro dell’Associazione Accoglienza Il Girasole, insieme a tutta l’equipe, Agnese Sasso, «da due anni e mezzo abbiamo aperto un centro ascolto anche per amici e parenti, rivolto a tutti quelli che hanno bisogno di avere informazioni a riguardo. Possiamo dare consigli utili per giungere a chi soffre di queste difficoltà. Collaboriamo, inoltre, con le psicoterapeute del consultorio perché per noi importante promulgare una corretta informazione su questa tematica e le sue cause». Tra una testimonianza e l’altra, tanta musica cantata e ballata da giovani talentuosi dell’isola che hanno reso ancora più bella e coinvolgente la serata.  Sul palco anche i professori  Gianni Ferrandino ed Ilia De Angelis che, in rappresentanza del Marathon club e dell’Istituto  Mattei, hanno consegnato un riconoscimento a Giuseppe, Veronica e Celeste, «questi ragazzi – hanno dichiarato dal palco – sono la testimonianza del fatto che con la volontà e spirito si possono fare cose davvero eccezionali. Quando vengono chiamati a esprimersi lo fanno, ogni volta, dando tutti loro stessi». Tanta la commozione quando sul palco ha dato la sua testimonianza Cinzia De Muro, conosciuta qui sull’isola come mamma Cinzia. Fu lei, era il 2016, ad  attivare una vera e propria battaglia a suon di firme per non far chiudere l’unico centro per la cura dei DCA della Campania. «Presto avremo un semiresidenziale a Napoli, un bel traguardo avere una struttura vicina all’isola. Grazie a quel centro di Soccavo mia figlia Emanuela ha trovato la via della guarigione, un percorso difficile reso possibile anche alle tante amiche che non l’hanno mai abbandonata». Ed è stata proprio Emanuela a salire sul palco a raccontare, con la sua voce, e forte del ricordo di Artemisia Massa, il processo che l’ha portata a guarire. Una testimonianza, la sua, davvero commovente. «Dopo quattro anni ho visto la luce, l’anoressia è la mia cicatrice sul cuore; porto momenti indelebili che però mi hanno dato la forza di andare avanti. L’anoressia è solo lo specchio di quello che abbiamo dentro, le nostre paure che si riversano sul cibo; io, quelle paure, le ho trasformate in forza. È l’amore la medicina per combattere l’anoressia! Non sono mai stata molto in carne, ma ogni giorno che dimagrivo mi vedevo meglio. Ho sempre pensato che erano gli altri a non stare bene, poi quando mi sono resa conto del dolore che provano tutti quelli che mi stavano accanto ho capito di avere un problema, mi sono fatta aiutare e oggi sono qua».

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