LE OPINIONI

LA PRECISAZIONE La Di Scala, la dichiarazione e la paternità della “cretinata”

Succede anche questo. Non dovrebbe, ma succede. Accade che sul profilo facebook del consigliere regionale Maria Grazia Di Scala, nel pomeriggio di ieri, compaia questo post a commento di un articolo pubblicato nell’edizione di ieri de Il Golfo. E che noi, al solito senza censure (e lo ribadiremo, questo, fino alla noia), pubblichiamo integralmente pur non avendo ricevuto esplicita richiesta a riguardo: “Una cosa è certa caro ‘direttore’ (che non sei), se il mio numero di telefono lo utilizzassi anche in queste circostanze, e non solo quando ti occorrono interviste o dichiarazioni, ti saresti risparmiato una brutta figura. Che, con me, non è la prima. Come devo chiamare la cretinata che ha pubblicato il Golfo questa mattina senza fare le dovute verifiche. Sono stata bollata come inadempiente nel presentare la dichiarazione dei redditi online, e nel titolone dicono ‘la Di Scala si astiene’. Astiene da che? Inadempiente in cosa? La mia dichiarazione, la cui pubblicazione online è un obbligo senza sanzione con termine non perentorio, è stata regolarmente inviata come da allegato e, sia chiaro, della mancata pubblicazione non rispondo io. Da cosa mi sarei astenuta non è chiaro, il poco attento e poco prudente direttore Gaetano Ferrandino vorrà spiegarmelo”.

Dal momento che l’avvocato Di Scala ci chiede una spiegazione noi la forniamo, all’interessata ed ai nostri lettori. La consigliera di Forza Italia spiega che lei non è responsabile della mancata pubblicazione della sua dichiarazione e che questa mancanza è eventualmente da attribuire alla Regione. Bene, allora significa che la “cretinata” di cui parla non l’abbiamo certamente commessa noi, quanto piuttosto proprio chi di stanza a Palazzo Santa Lucia. Noi proprio dai canali ufficiali e istituzionali abbiamo notato l’assenza della Di Scala, che peraltro abbiamo poi scoperto essere stata evidenziata anche da altri organi stampa, parimenti tratti in inganno da quello che – non avendo assolutamente motivo di dubitare delle affermazioni dell’esponente politico – è responsabile come detto la Regione Campania. Relativamente al “direttore che non sei”, come ho avuto modo di spiegare personalmente a Maria Grazia Di Scala, ribadisco ancora una volta di non aver mai girato in giro con la medaglietta o una targhetta con la scritta “direttore” e che anche sul mio profilo facebook da anni è riportata come professione la dicitura “coordinatore quotidiano Il Golfo”. Detto questo, spero che l’equivoco sia chiarito e di poter continuare ad ospitare la Di Scala con i suoi apprezzati interventi sulla nostra testata. In bocca al lupo..

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