Ischia Global, Lucianna De Falco: «Il dovere della memoria in ‘Terra bruciata’»
Ischia – In tempi di amnesie collettive non è facile scalare le montagne dell’indifferenza. Ci prova un docufilm che squarcia il velo dell’oblio per riconsegnarci una nuova pagina del racconto della Resistenza in Campania e della ferocia nazista in Italia durante la seconda guerra mondiale. Il titolo è “Terra Bruciata! Il laboratorio italiano della ferocia nazista” e a dirigerlo è il filmaker Luca Gianfrancesco. La pellicola aprirà stasera il ciclo di proiezioni in piazza dell’Ischia Global Festival e a presentarlo, insieme al regista, sarà una delle protagoniste, l’attrice Lucianna De Falco.
Cosa racconta “Terra bruciata” e com’è nata la tua collaborazione a questo film?
Il regista Luca Gianfranco mi ha conosciuta durante le riprese di un altro film che giravo a Roma. Mi ha raccontato del progetto e delle interviste ai testimoni di questa pagina inedita della Resistenza in Campania. Ho sentito una sorta di affinità con il lavoro di recupero della memoria che avevo fatto anni prima con i cittadini di Forio la storia dell’isola e della prima guardiana del faro. Così ho aderito subito al progetto di “Terra bruciata”, l’esperienza di chi è sopravvissuto mi emoziona molto, sento il dovere morale ed etico di prenderne parte come persona e come attrice.
Qual è il tuo ruolo e come ti sei preparata per interpretarlo?
Nell’episodio che racconta la strage di Conca della Campania, avvenuta il 1 novembre del 1943, interpreto Giovannina di Gasparro, la madre della testimone Graziella, il cui racconto fa da filo conduttore al film. É stato emotivamente molto forte recitare con gli abiti e gli oggetti di queste persone scomparse in seguito alla strage, molto forte rivivere vicende così drammatiche in quegli stessi luoghi. Sono quattro anni che seguo il lavoro di Ivana Chubbuck, actor coach che vanta tantissime collaborazioni con attori internazionali. Sono una neofita, ma sto facendo buon uso della sua tecnica. Mi sono preparata al ruolo seguendo i suoi insegnamenti.
Sono trascorsi più di 70 anni dai fatti raccontati nel film. Qual è il valore della Festa della Liberazione oggi e perché questo film è cosi importante?
Ognuno di noi, dopo la visione del film ne esce inorgoglito: la storia della Resistenza in Campania che conoscevamo era solo quella delle Quattro Giornate di Napoli. E’ esistita invece una Resistenza silenziosa, a volte prorompente, che ci colloca agli albori della lotta partigiana in Italia. Anche noi abbiamo contribuito alla Resistenza, questo film ce ne restituisce l’orgoglio.
Stasera insieme al regista Gianfrancesco introdurrai il film in piazza a Lacco Ameno, sulla tua isola, per la serata inaugurale di Ischia Global. Giocare in casa è più emozionante o distensivo?
Sono molto emozionata. Felice e grata per questa opportunità! Spero di vedere la piazza gremita, mi auguro proprio che accada!
Che rapporto hai con i festival ?
I festival arrivano spesso con la bella stagione. Per me rappresentano formidabili occasioni di viaggio, di confronto e di crescita.
Ti chiedono sempre dei registi con cui vorresti lavorare. Ma un collega o una collega?
Ho rivisto da poco, alla cerimonia di consegna dei Nastri d’Argento, Sabrina Ferilli. Ci siamo conosciute molti anni fa sul set del film di Marco Ferreri “Diario di un Vizio”. Era bellissima e sempre cordiale, poi ci hoo lavorato di nuovo in uno sceneggiato Tv e, poiché la trovo una collega deliziosa che mi fa molta simpatia, mi piacerebbe rilavorarci ancora.
Teatro, cinema, tv: dove ti vedremo?
“Una Pallottola nel cuore 3”, insiema al grandissimo Gigi Proietti. Poi c’è un corto che ho interpretato, un monologo praticamente, di una giovane regista napoletana nel quale – mi dicono – faccio una gran figura. E poi i miei spettacoli, “Viva Maria” su Maria Senese del Bar Internazionale a Forio, e “Lucì”, la guardiana del faro, che porterò in Cilento e nel sud Italia. Chissà, speriamo finalmente pure a Ischia!
(Gianluca Castagna)
