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L’appello di D’Amore: «Ischia, riprenditi la libertà»

Ieri mattina il direttore generale della Asl Napoli 2 Nord è sbarcato sull’isola per visitare i due hub vaccinali di Forio e Ischia. A Il Golfo il manager è chiaro: «Bisogna iscriversi tutti alla piattaforma e farlo presto, per gestire al meglio la campagna e uscire finalmente dall’incubo»

Prima Forio, poi Ischia. Nella mattinata di ieri il direttore generale dell’ASL Napoli 2 Nord, Antonio D’Amore, accompagnato dalla direttrice del Distretto 36 Maria Rossetti, ha fatto visita ai due hub vaccinali ubicati sulla nostra isola. Dopo essere giunto dalla terraferma, D’Amore si è recato dapprima presso il palasport di Forio e successivamente ad Ischia in località Fondobosso dove ad attenderlo c’erano anche i giornalisti. Tra l’altro il manager ha incrociato tra gli altri anche l’assessore regionale Lucia Fortini che era in coda con altri cittadini isolani per vaccinarsi (come è noto l’esponente della giunta guidata da Vincenzo De Luca risiede a Ischia). Antonio D’Amore ha voluto salutare personalmente medici, infermieri, volontari della Protezione Civile e tutti coloro che lavorano alacremente ogni giorno per cercare di consentire alla nostra isola di potersi fregiare quanto prima del marchio “covid free”. Al termine siamo riusciti a intrattenerci con lui per rivolgergli alcune domande.

Siamo a Forio e Ischia, eppure sembra di essere in Svizzera. Non è il caso di parlare di rivincita, ma certo è una bella soddisfazione questo esempio di efficienza.

«Siamo contenti di questi attestati di efficienza, ma preciso subito che noi non abbiamo rivincite da prenderci su nessuno. Però a questo punto devo sottolineare un dato divenuto oggettivo, quello cioè che il presidente De Luca ci aveva visto lungo. Un mese fa eravamo partiti con un’operazione che mirava a mettere in sicurezza soprattutto dal punto di vista sanitario i cittadini dell’isola d’Ischia che hanno vissuto un anno e mezzo molto particolare. E’ chiaro che da questa strategia mirata alla tutela della salute ne derivava anche un ritorno economico attraverso un’incentivazione del turismo ma questo credo fosse un qualcosa di assolutamente auspicabile in una fase in cui si parla tanto di ripartenza. Però…».

Però?

«Siamo contenti perché l’organizzazione funziona. Noi ci dobbiamo comunque sempre scusare quando si verificano delle attese, la mia speranza è che possano essere fisiologiche e dunque siano limitate ai trenta minuti. A volte forse si aspetta un po’ di più ma questo dipende dal fatto che spesso apriamo anche ai non prenotati. Ma capirete, noi abbiamo l’obiettivo di vaccinare, e di farlo a raffica».

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Che effetto le fa la Campania che fa scuola, considerato che Figliuolo e Draghi relativamente alla vaccinazione sulle isole hanno fatto un repentino dietro front?

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«Guardi, sulla card vaccinale sta succedendo la stessa cosa. Il governo ne parla adesso, De Luca l’aveva già bene in mente nel mese di gennaio. Non a caso nella nostra Asl ne abbiamo già distribuite 45.000. Anche per quanto riguarda le vaccinazioni ischitane, chi si vedrà somministrare la seconda dose ritirerà questa certificazione che di fatto è già effettiva e non a caso su questa specifica iniziativa il presidente ha firmato pure un’apposita ordinanza. Insomma, sono un insieme di situazioni che ci dicono che dal punto di vista organizzativo (e con grandi sacrifici, perché non va dimenticato che la sanità in Campania “sconta” 15.000 unità lavorative in meno) non possono che inorgoglirci. Veda, anche la percentuale bassa di mortalità e bassissima di occupazione di posti letto in terapia intensiva, sta ad indicare che i nostri medici sono bravi. Affidiamoci a loro con serenità: i numeri della pandemia sono stati alti, continuiamo a fare 1.500-2000 contagi al giorno eppure molti dimenticano un dettaglio significativo».

Quale?

«Siamo la Regione con il più alto tasso abitativo d’Europa e rispetto a questo farei determinati ragionamenti e le opportune riflessioni e considerazioni».

E’ giusto sottolineare anche i progressi compiuti dall’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno nel corso del suo mandato. Anche in tempi di covid non è stata interrotta l’erogazione di diversi servizi sanitari e non è una cosa che si è registrata ovunque…

«Questa osservazione mi fa davvero piacere, ma non tanto per il sottoscritto. Significa che gli sforzi e le attenzioni che tutti, nessuno escluso, abbiamo profuso e i percorsi nuovi e le attrezzature nuove con cui abbiamo migliorato la struttura adesso ci portano a raccogliere i frutti del lavoro svolto. Mi creda, noi abbiamo trovato delle situazioni difficili nel territorio di competenza dell’ASL. Abbiamo davvero cambiato la sanità, partendo da umanizzazione ed accoglienza passando per la capacità professionale e l’innovazione tecnologica. E’ stato fatto un bel passo avanti. Tornando alle sue parole, il mio amore per questa terra credo sia ormai conosciuto e riconosciuto. Certo, ho dovuto ingoiare qualche boccone amaro che magari non meritavo ma tutto sommato fa parte del gioco. E’ bello però che sappiamo che la nostra gente oggi si fida di noi e viene numerosa presso i nostri centri».

Se proprio volessimo trovare il pelo nell’uovo, va detto che forse sull’isola le adesioni alla piattaforma vaccinale non sono poi così elevate. Insomma, forse noi ischitani dovremmo svegliarci un po’, perché c’è bisogno di un coinvolgimento totale.

«I vaccinati fin qui non sono pochi, ma anche io sono a conoscenza del fatto che in molti non si sono iscritti e questo oggettivamente è un gap che va colmato. Capisco che ci siano molte persone residenti sull’isola ma domiciliati altrove, ma gli altri devono iscriversi e farlo anche in fretta così potremo gestire al meglio l’afflusso che in alcuni momenti della giornata è particolarmente intenso. Ma anche per uscire presto dall’incubo, mi pare evidente».

Foto Franco Trani

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