CRONACAPRIMO PIANO

L’appello di Mitrione: «la sicurezza stradale? Diventi uno stile di vita»

Lunga intervista al comandante della Compagnia dei carabinieri di Ischia, che traccia un bilancio dell’attività svolta dall’Arma nel 2021 e tocca diversi argomenti di attualità tra cui il contrasto allo spaccio di stupefacenti, il rispetto delle norme anticovid ma anche una tematica scottante tornata alla ribalta dopo la tragedia della Litoranea

Siamo a dicembre e quindi è già tempo di bilanci, è stato un anno fortunatamente diverso dal 2020 vide la vostra attività quasi esclusivamente dedicata al rispetto delle normative anti covid-19. Quale fotografia dell’isola mandiamo in archivio?

«È stato un anno certamente caratterizzato da una ripresa del settore economico–turistico delle isole di Ischia e Procida, che ha visto un’estate molto intensa sotto il profilo della tenuta dell’ordine e della sicurezza pubblica: tutto questo, evidentemente, in virtù dell’elevato numero di turisti che ha frequentato l’isola per le proprie vacanze e questo è un aspetto che fa piacere. Il bilancio è sicuramente positivo, poiché nel corso del periodo estivo, grazie anche alla attività massiccia di prevenzione che è stata messa in atto dall’Arma dei Carabinieri sul territorio, anche in collaborazione con le altre forze di Polizia, si è riusciti a fare in modo che non si verificassero numerosi reati di allarme sociale».

È stata una estate sicuramente meno violenta rispetto a quella del 2020, nella quale si erano registrati dei fatti anche di sangue che avevano lanciato allarme e suscitato preoccupazione.

«Sì, anche sotto questo aspetto abbiamo riscontrato una minore attività delinquenziale e grazie anche, sarò ripetitivo ma è così, ai servizi posti in essere sul territorio, all’attività di controllo, di monitoraggio dei flussi turistici e alle altre azioni che notoriamente durante il periodo estivo vengono poste in essere sia in ambito repressivo che preventivo. Mi riferisco, per fare qualche esempio, al controllo delle affittanze abusive, delle aree di movida, ma anche alle iniziative finalizzate al contenimento del coronavirus, che comunque non sono mai state accantonate anche se, a differenza dell’anno precedente, si è assistito a una fase di ripresa e quindi a un allentamento di una serie di misure».

«Il bilancio del 2021 è sicuramente positivo, poiché nel corso del periodo estivo, grazie anche alla attività massiccia di prevenzione che è stata messa in atto sul territorio, anche in collaborazione con le altre forze di Polizia, si è riusciti a fare in modo che non si verificassero numerosi reati di allarme sociale»

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Quello che ci mettiamo alle spalle è stato anche l’anno nel quale si è registrato l’arresto di un vero e proprio dominus dello spaccio di stupefacenti sul territorio isolano e mi riferisco ovviamente a Graziano Mattera. Secondo lei quell’operazione che colpo può avere inferto ad un mercato sempre particolarmente fiorente sul territorio isolano?

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«L’attività investigativa che è stata condotta e che si è conclusa con l’esecuzione di due misure cautelari e un sequestro di beni proprio nel corso del periodo estivo dimostra che la compagnia Carabinieri di Ischia è molto attenta al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti sul nostro territorio, un fenomeno che non si connota per l’esistenza di aree o quartieri particolarmente dediti, ma comunque caratterizza in parte la vita sociale dell’isola e soprattutto dei giovani. E questo ci porta sempre a massimizzare gli sforzi e non abbassare mai la guardia. L’arresto ha un significato chiaro e cioè che oltre all’attività preventiva cui facevo poc’anzi riferimento, è fondamentale quella investigativa e repressiva che deve portarci a prestare particolare attenzione anche all’ingente accumulo di capitali illeciti che entra di fatto nella disponibilità di soggetti che si dedicano a questo tipo di attività illegali. L’indagine che lei ha citato riveste un’importanza notevole, perché oltre a tranciare un canale di approvvigionamento di livello per l’isola di Ischia, va a colpire anche i beni illecitamente accumulati grazie a quel tipo di attività delinquenziale».

È giusto dire che i reiterati controlli portati avanti negli ultimi anni, ai quali poi si è data anche notevole continuità, hanno leggermente fatto scemare anche il numero di chi fitta abusivamente il proprio alloggio senza curarsene?

«Sì, non c’è dubbio. Certamente le attività svolte negli ultimi anni ad ampio spettro, hanno determinato un effetto di tipo deterrente, di tipo preventivo, e quindi sono diminuiti i numeri. Ma il fenomeno non è completamente scomparso, poiché vi sono ancora appartamenti che vengono ceduti in nero, eludendo ogni comunicazione prevista alla Autorità di pubblica sicurezza e quindi lasciando in sommerso anche l’identità degli alloggiati».

Che poi è la cosa peggiore…

«Appunto, anche perché è proprio per questo motivo che fondamentalmente determinate persone preferiscono la vacanza in un appartamento privato piuttosto che in una struttura ricettiva».

Dal suo arrivo ad Ischia non è certo passato un giorno, e facendo leva sull’occhio clinico che caratterizza chi svolge la sua professione posso chiederle in che cosa ha visto migliorare il tessuto isolano in questi anni, e in che cosa invece sta magari vivendo una preoccupante deriva?

«Certamente bisogna continuare a dare la massima attenzione, soprattutto nel periodo di alta stagione turistica, alle aree di movida. Muovendoci nell’ottica di una organizzazione congiunta, insieme a tutti gli altri attori istituzionali, nell’organizzazione di sistemi preventivi che possano evitare una massiccia presenza di folle, che non solo potrebbero provocare effetti collaterali per la crisi sanitaria che stiamo vivendo, ma anche per una questione di ordine e sicurezza pubblica, e quindi con lo scopo di evitare reati quali risse o gravi fatti di cronaca tipici in particolare del periodo estivo. Ecco, su questo forse occorre essere ancora più incisivi».

«Dal 6 dicembre ci saranno i nostri controlli nelle dal super Greenpass, per favorire l’esatta applicazione delle norme. La finalità non sarà quella di avere un atteggiamento repressivo, ma di favorire il rispetto del dispositivo per far comprendere che è finalizzato ad arginare la diffusione del contagio»

Arriva il 6 dicembre, che non è un giorno come tutti gli altri, perché è quello in cui ufficialmente insomma parte il Super Greenpass. Ci saranno delle prescrizioni che il Governo ha disposto con l’intento di incentivare le vaccinazioni. E’ giusto dire che fin qui i controlli non sono mai mancati, è altrettanto indubbio che a partire da lunedì saranno ancora più rigorosi. Come vi muoverete e quale appello intende lanciare alla cittadinanza?

«È noto che stiamo vivendo un periodo caratterizzato da nuova ondata di contagi, anche sulla nostra isola e sulla vicina Procida. Un trend equiparato a quello nazionale, che ha indotto le autorità a introdurre nuove limitazioni quali quella del cosiddetto super Greenpass. Ovviamente in uno all’introduzione di questa nuova normativa ci saranno i nostri controlli, che svolgeremo nelle varie attività interessate dal controllo del super Greenpass, quali attività di ristorazione, somministrazione, tempo libero, sport, proprio per favorire l’esatta applicazione dello strumento. La finalità del controllo non sarà quella di avere un atteggiamento di natura repressiva, ma quello di favorire il rispetto del dispositivo far comprendere l’importanza dello stesso che è finalizzato ad arginare la diffusione del contagio».

Chiudiamo con una considerazione triste, l’isola piange un’altra vittima della strada, l’ennesima. Ma perché in una realtà insulare e quindi circoscritta si muore così tanto?

«Vorrei innamzitutto esprimere tutta la nostra più sentita vicinanza alla famiglia del giovanissimo Manuel, la cui tragica vicenda ha scosso la coscienza della nostra comunità. La sicurezza stradale è una tematica centrale per l’Arma dei carabinieri, che giorno dopo giorno è presente sulle strade dell’isola con numerose pattuglie organizzando frequenti servizi di contrasto alle infrazioni, specie quelle piu pericolose quali l’uso del telefono, il sorpasso in curva, la guida sotto l’influenza dell’alcool. Tuttavia, sono certo che non si sconfiggono le cattive condotte stradali con la sola repressione, anche perché non sarebbe mai possibile impiegare una pattuglia di forze dell’ordine in ogni curva, rettilineo o incrocio. È dunque necessario che la sicurezza stradale diventi una tematica centrale per ognuno di noi, che nel proprio piccolo deve impegnarsi a guidare con senso civico, nel rispetto delle regole e soprattutto degli altri utenti. E poi…».

«Per le cattive condotte stradali non basta reprimere, è impensabile che ci sia una pattuglia in ogni curva, rettilineo o incrocio. Occorre che la sicurezza stradale diventi una tematica centrale per ognuno di noi, che nel proprio piccolo deve impegnarsi a guidare con senso civico, nel rispetto delle regole e soprattutto degli altri utenti».

E poi?

«Famiglia e scuola rivestono un ruolo fondamentale per far si che i nostri giovani si educhino al buon senso civico. Per questo sono tanti gli incontri che l’Arma organizza ogni anno nelle nostre scuole con la collaborazione di numerosissimi presidi e professori, convinti che la prevenzione sia di fondamentale importanza».

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