CRONACA

L’APPELLO Mario Romano scrive a Schilardi: «Accordo con Invitalia o Cassa Depositi e Prestiti»

Un appello al commissario per la ricostruzione Carlo Schilardi affinchè anche chi non riesce ad affrontare le “onerose spese di condono” ed è stato danneggiato dal sisma ottenga dei finanziamenti. Questo quanto chiesto da Mario Romano che la sera del 21 agosto di due anni fa ha perso casa e lavoro. Dopo il sisma, infatti, anche l’albergo di famiglia, l’hotel Magnolia, è rimasto chiuso. Romano ha chiesto a Schilardi “Nell’attesa e nelle more di un doveroso e democratico cambiamento, da parte dello Stato, dell’articolo 25 del DL. 109/2019 che esclude qualsiasi ristoro per gli immobili danneggiati ed oggetti di condono, considerandoli aumenti di volume, sui danni subiti dal terremoto del 21.08.2017. Avendone già parlato con l’Onorevole Crimi, che mi ha espresso apprezzamento e possibile fattibilità della mia mia proposta, durante l’ultimo incontro in Casamicciola Terme sono a chiederLe anche a Lei quanto segue: Visto che, da indagine da me fatta, ci sono nei Comuni terremotati, molte abitazioni oggetto di condono che come già detto non riceveranno nessun ristoro, speriamo solo per il momento, da parte dello Stato e quindi non avendo, la maggior parte, la possibilità di affrontare Onerose ‘spese’ di Condono, Tecniche e di Ricostruzione, alcuni già gravate da Mutui od altro, sicuramente non potranno per ovvi motivi, anche perché le Banche non sono propense a dare ulteriori nuovi finanziamenti, avviare una propria ricostruzione”.

Mario Romano nella sua lettera chiede a Schilardi “la possibilità di prevedere un accordo con Invitalia o come mi ha suggerito l’Onorevole Crimi, con la Cassa Depositi e Prestiti, e/o una convenzione, con le dovute garanzie da parte dei titolari di immobili, di finanziamenti · a tasso zero e con un congruo preammortamento, finalizzati alla sicura ricostruzione degli immobili ammalorati sia essi privati che Attività Produttive”. L’albergatore ischitano si dice “fiducioso nella mia proposta, anche perché Lei ci ha sempre detto che dobbiamo esprimere e far presente i nostri pensieri. Le chiedo scusa, ma mi permetto, con grande rispetto ed umiltà, perché anche questo potrebbe, anzi sicuramente dare ossigeno e far partire la ricostruzione, la emissione delle Ordinanze relative ai ristori per le Attività chiuse e per i danni cosiddetti mobili”.

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