ARCHIVIO 4

L’arte della pizza patrimonio dell’Umanità: è festa anche tra i pizzaioli ischitani

Ischia – E’ uno dei piatti più conosciuti e apprezzati al mondo, ne hanno scritto canzoni, ne hanno inventate diverse versioni dal condimento alle farine e da qualche ora, la pizza napoletana è ufficialmente patrimonio dell’umanità. Il 12° Comitato per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco, riunito in sessione sull’isola di Jeju, ha valutato positivamente la candidatura italiana. Lo ha annunciato la delegazione italiana che sull’isola della Corea del Sud ha atteso il riconoscimento sperato. Il tutto partì nel 2014 dall’allora Ministro dell’Agricoltura Alfonso Pecoraro Scanio che, tra i tavoli del Napoli Pizza Village, annunciò l’avvio della petizione a sostegno dell’arte del pizzaiuolo napoletano come Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Un’azione per difendere il valore della tradizione artigianale dei pizzaiuoli, che ha visto raccolte oltre 2 milioni di firme raccolte in più di 100 Paesi e coinvolgendo 600 ambassador.  Quello che era solo un sogno è adesso realtà: da oggi, giorno di chiusura dei lavori del Comitato Unesco, l’Arte del pizzaiuolo napoletano è patrimonio culturale dell’umanità. “Si tratta di un riconoscimento a lungo atteso, che premia i pizzaiuoli, il loro lavoro, la loro identità – ha affermato così il professor Pier Luigi Petrillo, Consigliere per l’Unesco –  L’Unesco ha voluto riconoscere quale patrimonio dell’umanità la creatività dei pizzaiuoli che hanno saputo trasformare elementi basici come l’acqua e la farina in una creazione di incredibile valore culturale che rappresenta l’Italia nel mondo”.  La notizia è stata accolta a Napoli, culla di questo prodotto e del mestiere, con grandi festeggiamenti: pizze gratis per tutta la popolazione e pizzaioli in strada a festeggiare. Ischia non ha voluto essere da meno e abbiamo chiesto ad alcuni dei pizzaioli ischitani di esprimere un pensiero a riguardo. Tra questi c’è chi come Guido ha portato la vera pizza napoletana a Londra raccogliendo vasti consensi e diversi riconoscimenti, stessa cosa ha fatto pure Marco che ha fatto conoscere la miglior pizza in quel di Firenze.

Ora il mondo saprà che la pizza non è americana, ci aiuterà a proteggere il made in Italy

La parola a Marco Manzi, pizzaiolo ischitano trapiantato a Firenze dove ha portato la vera pizza napoletana

“Ricordo quando nel 2014 partecipai ad un evento internazionale a Roma e firmai la petizione in presenza del ministro Pecoraro Scanio. Sono passati ben 3  anni e finalmente il lavoro di tutte le associazioni di pizzaioli e affini hanno portato ad un risultato importante. Ora il mondo saprà che la pizza non è americana come qualcuno afferma, ma nata a Napoli. Questo aiuterà a proteggere il made in Italy e quindi i prodotti di alta qualità che il territorio italiano riesce ad offrirci. Dal mio punto di vista, da ora in poi potranno partire molti progetti sia per quanto riguarda l’insegnamento della vera pizza napoletana sia per quanto riguarda la tutela dei prodotti di qualità da utilizzare. La pizza è arte, e il  pizzaiolo è l’artista che esprime sulla sua pizza i propri sentimenti”

 

Ads

 

Ads

Da oggi il mondo cambierà il modo di vedere il pizzaiolo e la pizza 

E’ Giacomo Guido a parlare giovane ischitano partito per Londra dove ha fatto conoscere a tutti la vera pizza

“È un grande traguardo per Napoli e per tutta l’ Italia.  È l’ arte del pizzaiolo napoletano che diventa patrimonio Unesco, il saper fare la pizza napoletana. E’  un riconoscimento che cambierà il modo di vedere il pizzaiolo napoletano e la pizza napoletana nel mondo. Fare pizza napoletana non è impastare acqua e farina, ma dietro c’è tanto studio dalle farine, alla lievitazione passando per la scelta di ingredienti di qualità principalmente italiani”

 

 

 

Spero che questo riconoscimento crei più unione tra noi pizzaioli 

Ivano Veccia, tra i dieci pizzaioli emergenti della Campania dice la sua sul riconoscimento dell’Unesco

“Finalmente la figura del pizzaiolo napoletano è stata riconosciuta come quella di un vero e proprio artista, un notizia stupenda sia per Napoli sia per tutta l’ Italia. Ora spetta a noi pizzaiuoli onorare e rendere ancora più importante questo grande patrimonio, sperando che ci sia meno invidia è più unione. Anche perché negli ultimi periodi in molti pizzaiuoli “affamati di fama” si pensa troppo alla fama è poco allo studio della Pizza per non parlare delle gelosie e delle invidie che fanno solo male a questo disco di pasta. Quindi ripeto spero che questo riconoscimento crei più Unione è più impegno per questo grande patrimonio che è la Pizza Napoletana”

 

 

Sono felice per la nostra terra e per chi dedica tempo e passione a questo mestiere

La soddisfazione di Franco Di Massa, titolare dello Chalet Primavera

“Finalmente l’arte del Pizzaiolo entra a far parte di questo grande riconoscimento, anche se per l’importanza di quest’arte sarebbe dovuto arrivare già un bel po’ di tempo fa, ma ci accontentiamo. Sono felice per la nostra terra campana e per tutti i pizzaioli che ogni giorno della loro vita investono tempo e passione per questa magnifica arte che negli ultimi anni si sta sviluppando positivamente. Questo deve essere uno stimolo per tutti noi nell’apprezzare sempre più questo prodotto. La pizza è diventata un simbolo mondiale, ma ora è accertato finalmente un prodotto Napoletano prima di tutto; questo unisce e fortifica una delle note positive di Napoli, città che ogni giorno viene martoriata per motivi poco belli. Io ho cominciato ad amare quest’arte un po’ di tempo fa e credo che ogni maestro pizzaiolo ha una sua strada e un suo metodo che non può mai essere criticato negativamente. Come qualsiasi artigiano anche il pizzaiolo deve e può creare la sua opera liberamente”

 

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex