CULTURA & SOCIETA'

Las Vegas Pizza Challenge, Ischia sugli scudi con Cesare Di Iorio

Pasquale Yoann Mormile della pizzeria Pulcinella di Bourg-en-Bresse vince il titolo di Campione della pizza napoletana a Las Vegas ma il nostro concittadino riesce a mettere in mostra le doti dei pizzaioli locali piazzandosi al 16 esimo posto su ben 71 partecipanti

Si rinnova come di consueto l’appuntamento dell’International Pizza Challenge di Las Vegas. La manifestazione americana che indaga i segreti del magico impasto che ha fatto le fortune di Napoli ma non solo. L’America laurea il Pizzaiolo dell’Anno, il Best of the Best e il campione della Napoletana Division. Sono i tre titoli più importanti che si sommano alle classifiche delle Traditional e Non Traditional regionali. Cesare Di Iorio al Pizza Expo di Lasvegas, quasi un Campionato mondiale della pizza napoletana, è riuscito a piazzarsi 16 esimo su ben 71 partecipanti portando in gara la traduzione delle “farine” napoletane. Cesare 31 anni da Casamicciola agli USA ha saputo essere l’orgoglio della sua terra ma anche della Pizzeria Napul’è con sede in Florida. Professionalità, impegni e passioni che mettono in mostra le doti dei ragazzi ischitani chiamati a girare il mondo per affermarsi. Ad Maiora Cesare! Ad Maiora Ischia! Cesare ha messo in mostra i suoi impasti con professionisti di tutto il mondo. Pizzaiolo dell’Anno 2023, ad esempio, è stato laureato Joseph Carlucci di Valentina’s Pizzeria & Wine Bar di Madison in Alabama che si aggiudica anche la Non Traditional Division. Doppio podio per il pizzaiolo che l’anno scorso aveva già conquistato anche il 1° posto nella Traditional Division. Una concorrenza agguerrita insomma. Nick Banker della pizzeria Upper Crust di Barbeton in Ohio si è aggiudicato il titolo di Best of The Best (e un assegno di 2.500 dollari) con la pizza aperta da comporre con 3 ingredienti a sorpresa.

La Napoletana Division però è stata la più ambita, non solo per il monte premi di 4.000 dollari. L’attenzione per i pizzaioli napoletani si è posta dei che Alberto Grandi in una intervista al Financial Times aveva bocciato i partenopei. Lo storico dell’alimentazione, infatti, mettendo in dubbio le tradizioni gastronomiche italiane ha affermato che la pizza americana era migliore della napoletana già dalla seconda guerra mondiale. Grandi aveva poi rigirato il coltello nella piaga sottolinenando che la prima pizzeria era stata aperta nel 1911 a New York. Neanche a dirlo, a vincere la categoria napoletana è stato un pizzaiolo francese, Pasquale Yoann Mormile della pizzeria Pulcinella 01 di Bourg-en-Bresse. Mormile. Nutrito il gruppo dei pizzaioli napoletani che hanno potuto contare sul supporto di Mulino Caputo, storico partecipante all’International Pizza Expo di Las Vegas e organizzatore del Campionato Mondiale a Napoli. Non ha partecipato alle gare ma ha portato la pizza contemporanea a Caserta anche Francesco Martucci. Il pizzaiolo de I Masanielli è alla sua prima partecipazione all’agorà americano con show cooking a base di prodotti italiani tra cui i latticini di Latteria Sorrentina. Insomma marchi di indubbio prestigio che esaltano ancor di più la invidiabile prestazione di Di Iorio chiamato ora a raggiungere vette sempre più ambiziose.

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