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L’ASL e l’infinita ricerca di un immobile per i malati psichici

ISCHIA – La gestione della salute mentale a Ischia rimane un argomento tabù, quasi da dimenticare. Lo ricorda anche Egidio Ferrante, educatore professionale, da sempre in prima linea per difendere i diritti dei pazienti affetti da patologie psichiche che negli ultimi anni non hanno di certo potuto contare su trattamenti di favore qui sull’isola. « A 41 anni dalle Legge 180 – ricorda Ferrante – esattamente un anno fa la Commissione dell’Asl Na 2 Nord ha visionato gli immobili presentati al bando per la Struttura Intermedia Residenziale e il Centro di Salute Mentale. Nonostante le attese e le pressioni per ottenere risposta nulla è stato ottenuto. Un anno è passato e ancora l’Asl non ha finito di aprire le buste. Vergognoso – urla il vice presidente del Cudas».

«Questa è la tanto ostentata produttività della sua Asl caro direttore generale D’Amore?»  Si chiede l’educatore che ha accompagnato i vari passaggi che negli ultimi anni hanno costretto i pazienti psichici a subire innumerevoli trasferimenti da una sistemazione all’altra con grave danno per la serenità mentale.

L’Uosm Ischia e Procida, che comprende circa 80,000 cittadini residenti e i numerosi turisti che frequentano l’arcipelago campano durante le stagioni primaverili ed estive, non ha una Sir, non ha un Centro Diurno, non ha un Centro di Salute Mentale degno di questo nome. Non ha, inoltre, un posto letto sanitario psichico. Tutto questo è un vero e proprio scandalo al sole

La Sir sull’isola – ricorda Fearrante – e` fondamentale per tanti motivi. Serve come il pane alle due Comunità isolane. Per dare risposte serie alle esigenze dei malati ed evitando il disagio della deportazione e degli spostamenti sulla terraferma a chi sta già molto male e alle loro famiglie».

«Il Dir Gen, il Dir Sanitario, il Dir. Amminitrativo, L’Ufficio Tecnico, il Capodipartimento, il Dir Uosm e i 7 Sindaci sanno delle macerie strutturali della Salute Mentale isolana , ma evidentemente – conclude Ferrante – non considerano i sofferenti psichici persone portatrici di diritti fondamentali come tutti.E voglio ricordare che, come tutti, hanno dietro le spalle storie umane, uniche e irripetibili, che meritano rispetto».

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