Bondavalli: «Ormai chiamano le forze dell’ordine anche se accendi una radio»

CHIA. Lui, davvero, non ha bisogno di presentazioni. Marcello Bondavalli è da decenni un’icona dell’imprenditoria e del by night made in Ischia e dunque non ha problema alcuno a dire la sua sull’argomento oggetto di discussione del nostro focus, appena compulsato in merito. «E’ assolutamente vero, Ischia non è un paese per giovani. Penso alle spiagge, farebbero bene a darle in concessione a qualche privato per organizzare alcuni eventi, che dovrebbe poi assumersi l’onere di tenerle pulite e ordinate. Le feste sugli arenili vengono organizzate in tutto il mondo, almeno fino alle 2 di notte non creerebbero nemmeno concorrenza sleale a chi opera nel settore». Gli chiediamo se lui, da imprenditore del comparto, accetterebbe di buon grado di gestire eventi e appuntamenti del genere: «Certo, ma dovrebbero lasciarti lavorare e farti programmare per tempo. Io personalmente stilerei un calendario con massimo quattro serate a tema spalmate nel corso della stagione estiva, costituirebbero un’attrazione, una novità e potrebbero attrarre un target turistico alternativo sull’isola».

C’è poi il problema di una comunità non più disposta a sacrificare nemmeno poche settimane l’anno, impossibile pensare di poter fare rumore oltre una certa ora e questo è un altro grosso problema. Bondavalli è pienamente d’accordo: «La gente ormai è diventata intollerante, come accendi una radio dopo un’ora arrivano le forze dell’ordine magari nel frattempo tempestate di chiamate. Quando ero ragazzo io c’erano i locali all’aperto, la gente non si lamentava perché era consapevole del fatto che quei due o tre mesi bisognava lavorare, punto e basta. Non ricordo mai nessuno protestare contro le emissioni sonore provenienti ad esempio dal Rangio Fellone o dal Castello Aragonese, poi sono cambiate le cose. Credetemi, non parlo soltanto perché sono di parte: qui spesso si scagliano anche contro gli alberghi che intrattengono i loro ospiti col piano bar…».

GIEFFE