CULTURA & SOCIETA'

L’atteso mercoledì della chiesa cattolica: in cattedrale ecco il sacro rito cristiano dell’imposizione delle ceneri’ per mano del Vescovo d’Ischia Gennaro Pascarella

IL MERCOLEDI’ DELLE CENERI E LE ESORTAZIONI DEL VESCOVO PASCARELLA – LA VICINANZA DELLA CHIESA DI ISCHIA AL POPOLO DI UCRAINA ATTACCATO DALLA RUSSIA DI PUTIN - “Fratelli aiutateci a vivere bene, ha detto il Vescovo Pascarella nella sua omelia – come sacerdoti, questo tempo quaresimale, con la vostra preghiera, con il vostro esempio, con la vostra testimonianza, aiutateci a rendere presente Colui che ci ha chiamati alla nostra missione sacerdotale, coloro che si chinano sulle ferite degli uomini e delle donne per dire loro concretamente: il Signore non si è stancato di noi”. In questo tempo quaresimale del ricordo dell’ ultimo giubileo della Misericordia di Papa Francesco tutte le attenzione al dramma del popolo ucraino trascinato in una guerra assurda dalla Russia di Putin

Mercoledi mattina, 2 marzo, il Vescovo di Ischia Mons. Gennaro Pascarella nella Cattedrale di Ischia Ponte, affollata di sacerdoti e parrocchiani nel rispetto delle regole anti Covid, ha rinnovato il secolare rito dell’imposizione delle ceneri , una celebrazione di profonda suggestione e vivo trasporto spirituale con cui la Chiesa entra nel tempo liturgico della Quaresima. La cerimonia, era molto attesa fra i fedeli della chiesa locale, perché oltre ad aprire il ciclo dei tanti riti che portano alla nuova Settimana Santa 2022 che incomincia l’ 11 aprile e si conclude il giorno di Pasqua che cade quest’anno il 17 aprile prossimo, ossia esattamente fra 44 giorni, predispone l’animo di tutti all’avvicinarsi della buona stagione che abbiamo d’avanti.

L’omelia del Vescovo Pascarella, abbastanza circostanziata e puntualizzante, ha particolarmente attirato l’attenzione dei presenti, fra laici ed esponenti del clero isolano, specie quando, rivolto all’assemblea hA pronunciato le seguenti parole: “fratelli aiutateci a vivere bene, come sacerdoti, questo tempo quaresimale, con la vostra preghiera, con il vostro esempio, con la vostra testimonianza, aiutateci a rendere presente Colui che ci ha chiamati alla nostra missione sacerdotale, coloro che si chinano sulle ferite degli uomini e delle donne per dire loro concretamente: il Signore non si è stancato di noi”. In pratica avendo tutta l’isola detto addio ai bagordi del Carnevale, il mercoledì delle ceneri porta il periodo di digiuno e penitenza e la Via Crucis che precede la Pasqua. In proposito le regole liturgiche parlano chiaro. Esse sono attese al varco dell’osservanza senza riserve per rimanere degni di attraversare la Porta Santa della Misericordia nella solennità della nostra Cattedrale in questo tempo di quaresima che il ricordo dell’ultimo Giubileo di Papa Francesco contoinua a contribuire a magnificarne nel sacrificio della rinuncia con il digiuno di contorno il suo significato cattolico e cristiano. Lo spirito comunitario di preghiera, di sincerità cristiana e di conversione al Signore, che proclamano i testi della Sacra Scrittura, si esprime simbolicamente nel rito della cenere sparsa sulle nostre teste, al quale noi ci sottomettiamo umilmente in risposta alla parola di Dio. Al di là del senso che queste usanze hanno avuto nella storia delle religioni, il cristiano le adotta in continuità con le pratiche espiatorie dell’Antico Testamento, come un “simbolo austero” del nostro cammino spirituale, lungo tutta la Quaresima, e per riconoscere che il nostro corpo, formato dalla polvere, ritornerà tale, come un sacrificio reso al Dio della vita in unione con la morte del suo Figlio Unigenito. È per questo che il mercoledì delle Ceneri osservato l’altro ieri mattina mercoled 2 marzo’ in Catttedrale ad Ischia Ponte , così come il resto della Quaresima, non ha senso di per sé, ma ci riporta all’evento della Risurrezione di Gesù, che noi celebriamo rinnovati interiormente e con la ferma speranza che i nostri corpi saranno trasformati come il suo. Il mercoledì delle ceneri che sono state asperse dal vescovo Pascarella sul capo di tutti i presenti in Cattedrale, è stata anche l’occasione per il titolare della sede vescovile di Ischia di lanciare messaggi di pace per l’interas umanoita ed in particolare per il popolo ucraino trascinato in una assurda guerra dalla Russia di Putin

Foto Giovan GIuseppe Lubrano Fotoreporter

antoniolubrano1941#@gmail.com

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