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Lavori, è allarme al Rizzoli: “ecatombe” di posti letto

lavori di adeguamento delle superfici nei vari ambienti dureranno alcune settimane, durante le quali l’ospedale di Lacco Ameno perderà complessivamente 24 posti per i pazienti. In sofferenza diversi reparti, a partire dall’Utic

Lavori in corso. Anzi, in corsia. Ieri all’ospedale Anna Rizzoli di Lacco Ameno sono entrati nel vivo i lavori per l’adeguamento alle norme in materia di ambienti sanitari che impongono l’installazione di nuove superfici nei vari reparti. Il pavimento non può più essere composto da mattonelle, che verranno sostituite dal linoleum. Naturalmente per tali opere si è reso necessario lo sgombero di interi ambienti, e durante la mattina era iniziato il trasferimento dei degenti. Un disagio non certo trascurabile per questi lavori che, se tutto va bene, si protrarranno fino agli ultimi giorni di gennaio. Si calcola che l’ospedale in queste settimane perderà la disponibilità di 24 posti letto: un numero rilevante per una struttura che già da tempo invoca un ampliamento della ricettività, e che ora sarà costretta a fare i conti con i problemi che questa riduzione verosimilmente comporterà. Ad esempio, ieri sono stati trasferiti i degenti dal reparto di rianimazione al reparto dell’Utic. Fino al termine dei lavori in questione, dunque, saranno disponibili tre posti per la rianimazione, ma soltanto uno per i malati cardiaci.

In caso di emergenze a livello di patologie cardiache, giocoforza i sanitari saranno costretti a inviare a Napoli i pazienti. Ovviamente si spera che da qui al termine degli adeguamenti non ci si dovrà trovare di fronte a casi gravi, anche dal punto di vista numerico, col rischio di rivedere pazienti in barelle nei corridoi, tuttavia la situazione di emergenza che ha imposto questi e altri spostamenti si ripercuote su tutti i reparti: ciascuno di questi ha infatti perso in varia misura alcuni posti letto. Altri due posti della rianimazione dovrebbero essere ricavati nel reparto dove si effettuano le endoscopie, cosa che tuttavia potrebbe provocare la sospensione di tali esami. I lavori non interessano solo la sala di rianimazione, ma anche il reparto di chirurgia. E qui ieri in mattinata c’è mancato poco che i degenti si trovassero a essere ricoverati in un cantiere aperto, tra pezzi di intonaco e polvere, dovuti ai lavori di smontaggio dei pannelli ai solai e alle pareti, e delle mattonelle del pavimento. Una situazione assolutamente inammissibile per i pazienti, e infatti dopo poco tempo i degenti sono stati trasferiti, alcuni dei quali nel reparto ginecologia.

L’Ospedale si trova dunque di nuovo alle prese con difficoltà riconducibili alla mancata attuazione di quell’ampliamento della struttura, da anni annunciato ma sostanzialmente rimasto allo stadio di promessa. Già cinque anni fa si parlava di un progetto di ampliamento dapprima sospeso per il blocco dei fondi, e che poi si cercò di riprendere su pressione dei sindaci.

Come si ricorderà, l’estate scorsa il direttore generale dell’Asl Napoli 2 Nord, dottor Antonio D’Amore, durante la sua conferenza stampa al Rizzoli, parlò anche dell’edilizia sanitaria, spiegando che in base a quanto previsto dai Piani Regionali e dalla programmazione aziendale, per il Rizzoli era previsto un ampliamento di 30 posti letto, il mantenimento degli attuali settori (confermando la presenza dell’Utic) ed un allargamento dell’offerta assistenziale. I progetti di ampliamento prevedevano la realizzazione di un nuovo padiglione di complessivi 1300 mq, per un investimento di circa 3,5 milioni di euro. Tale investimento dopo aver superato tutti gli iter di approvazione era in attesa di essere sbloccato sin dall’aprile 2018 presso il Ministero della Salute. D’Amore spiegò che l’ampliamento passerebbe per un accordo con la Diocesi, titolare di alcune aree retrostanti alla struttura, mentre si attendeva soltanto l’autorizzazione per spostare i serbatoi attualmente sistemati sul tetto e collocarli in terra, ai fini di una maggior sicurezza per l’immobile. Nel settembre scorso, è partito l’iter per l’ampliamento, con l’approvazione dello studio di fattibilità tecnica ed economica del progetto. D’Amore precisò che per il nosocomio isolano era stato, previsto un investimento complessivo di circa 3 milioni di euro di cui 2850.000 a valere sui fondi dell’edilizia sanitaria e 150.000 provenienti dai fondi regionali. D’Amore aveva, altresì, sottolineato come tale investimento fosse stato già oggetto di decreto dirigenziale regionale nel Novembre del 2017 e che i ritardi nell’approvazione dello sblocco dei fondi per l’edilizia sanitaria da parte del Ministero avessero fatto sì che non si fosse ancora potuto procedere all’avvio delle gare utili alla realizzazione dei lavori.

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