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Lavori Evi a Ischia, i commercianti non ci stanno

Le segreterie delle associazioni inviano una nota al Comune ed allo stesso ente che gestisce acquedotto e fognature lamentando che le opere si dovranno svolgere nel corso di due ponti turistici. E chiedono il differimento ad altra data

E’ una nota dai toni tutt’altro che concilianti quella che è stata indirizzata dalla segreteria congiunta delle associazioni di categoria delle associazioni di categoria Aicom-Aicast, Confcommercio Imprese per l’Italia, Confesercenti, Federalberghi Isola d’Ischia. Il destinatario è il Comune d’Ischia e nello specifico il primo cittadino oltre che la stessa Evi, l’oggetto è abbastanza esplicito: “Lavori EVI su Via Iasolino dal 17.04.23 al 29.04.23”. Nel testo ecco cosa scrivono e lamentano i rappresentanti delle associazioni di categoria: “Le scriventi associazioni, venute a conoscenza degli imminenti lavori su Via Iasolino solo ieri sera, chiedono di non procedere nelle date previste. Questi lavori interesseranno una delle zone più importanti del Comune proprio durante i ponti del 25 Aprile e del 1maggio; l’inizio della stagione turistica 2023 dopo un lungo periodo di chiusura. Nei suddetti giorni Ischia vedrà una forte presenza di turisti e i lavori creerebbero forti danni a tutte le categorie commerciali, ristorative e alberghiere, oltre a dare una pessima immagine della località. Inoltre come da delibera n. 77 del 12.03.92 il Comune di Ischia ha da tempo deciso che non si possono effettuare lavori nel periodo 01.04 – 31.10 per non arrecare disagi a turisti, residenti e categorie economiche (e non crediamo che questi lavori siano così urgenti!)”.

Da qui la richiesta degli operatori del terziario e del turismo: “In virtù di quanto sopra vi comunichiamo che, nel caso non vengano accolte le nostre istanze, prenderemo tutte le azioni necessarie per far valere le nostre ragioni. Restiamo, comunque, disponibili a valutare con l’amministrazione altre date che non diano troppo disagio, nella speranza che si avvii finalmente un concreto dialogo con le categorie. Tanto era dovuto, distinti saluti”.

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