Lavori a Montevico, Stanziola accende la “miccia”
Un episodio quasi surreale, quello accaduto nelle prime ore della mattinata di ieri presso la salita che porta al belvedere di Montevico. La zona è stata recentemente interessata da alcuni lavori riguardanti i muretti e la posa del rinnovato manto d’asfalto. A quanto si è appreso una ditta, incaricata, pare, dal comune di Lacco Ameno, stava apponendo la segnaletica per i cosiddetti stalli di sosta, libera e a pagamento. Ma sul posto si è recato Antonio Stanziola, l’ex comandante della polizia municipale di Barano, che insieme ad altri residenti ha chiesto agli addetti se fossero stati legittimamente autorizzati a compiere tali operazioni. Questi ultimi hanno continuato nella loro opera, finché sono arrivati sul posto anche il sindaco Giacomo Pascale e il consigliere comunale Ciro Calise, i quali cercavano di rassicurare i residenti spiegando che il tutto era debitamente autorizzato. Ad un certo punto, sul posto si è materializzata anche l’architetto Lucia Vitelli, in forza alla Città Metropolitana, ente a cui fa capo il tratto di strada della “discordia”.
Il tecnico dell’ex Provincia ha smentito le affermazioni del sindaco, diffidando formalmente il Comune di Lacco Ameno dal continuare l’opera di apposizione della segnaletica, in quanto nessuna autorizzazione in tal senso era mai stata rilasciata dalla Città Metropolitana, anche perché, come spiegato dai tecnici provinciali, la carreggiata stretta e il doppio senso di circolazione impedisce ogni creazione di stalli per la sosta dei veicoli, che renderebbero impossibile o quantomeno caotico il traffico in quel punto. Di fronte a tale formale diffida, gli addetti hanno abbandonato l’area, mentre il sindaco avrebbe poi avuto un duro confronto con l’ex tenente Stanziola: secondo alcuni testimoni i due si sarebbero reciprocamente apostrofati in malo modo. Si profila dunque una nuova “puntata” del braccio di ferro tra Comune e Provincia per un tratto di strada che è già da tempo oggetto di limitazioni da parte dell’ente metropolitano a causa del pericolo di caduta massi.