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Lavoro nell’era digitale, così all’IT ‘E. Mattei’ si preparano le nuove generazioni

Gianluca Castagna | Casamicciola Terme – Il cambiamento in atto è innegabile e non si può fermare. La trasformazione digitale è un fenomeno che riguarda l’intera società e nessun soggetto può restarne escluso. Soprattutto le scuole. Una consapevolezza che richiede una valutazione seria e ragionata sull’effetto che questa ulteriore trasformazione del mondo provoca sull’istruzione, sulla sua organizzazione e sulla necessaria connessione tra i saperi e le competenze.
La scuola non può sottrarsi dal perseguire modelli di dialogo e di riconnessione con le realtà produttive, con i loro bisogni, con le loro difficoltà e con le conoscenze che esse reclamano. In caso contrario, quello che per l’economia costituisce solo un rischio da affrontare, diventerebbe, per i sistemi di istruzione, la certezza di trovarsi completamente spiazzati di fronte all’incessante e non trascurabile salto tecnico e culturale di questi anni.
La grande sfida di oggi è perciò quella di aiutare il mondo della scuola a preparare le nuove generazioni orientandole al cambiamento, per interpretare e governare le trasformazioni e gestire la complessità crescente del nostro tempo. È necessario costruire momenti e programmi di sensibilizzazione verso le nuove tecnologie, in modo tale da preparare, partendo dai banchi di scuola (anche i primi banchi di scuola), i futuri professionisti di questo Paese.

Cosa possono fare scuola, impresa e ricerca per aiutare i giovani a vincere la sfida digitale?
E’ un po’ questo il senso del convegno che si è tenuto giovedì mattina nell’Aula magna “Paolo Scaglione” dell’Istituto Tecnico “E. Mattei” di Casamicciola. L’incontro, dal titolo “Digital innovation school – Per restare connessi al nostro futuro”, ha visto la partecipazione delle classi quarte e quinte degli indirizzi di Informatica, Elettronica e Automazione, Amministrazione Finanza e Marketing, Biotecnologico, Costruzione Ambiente e Territorio. Tantissimi allievi che già studiano l’innovazione digitale e che potranno giocare un ruolo molto importante nel determinare il successo creativo, economico e finanziario di un Paese. E’ anche per questo motivo che nella scuola di Casamicciola, ritornata nella sua sede storica il 18 maggio dopo le note vicende successive al sisma del 21 agosto 2017, sono state intraprese delle misure volte ad avvicinare la scuola al mondo dell’imprenditoria.
«E’ stato un anno molto problematico» ricorda il Dirigente scolastico Antonio Siciliano. «Ma è finito. Ringrazio docenti e al personale per aver supportato questa scuola durante i mesi più difficili. Soprattutto ringrazio i miei studenti per aver tenuto un comportamento maturo, senza fare stupidaggini. Non ne avete fatta nemmeno una, di questo ve ne do pubblicamente atto. L’impegno giornaliero, mio e dei miei collaboratori – ha proseguito il preside – è quello di garantire una formazione continua senza perdere di vista le discipline che sono e saranno sempre il fondamento di ogni istituzione scolastica. Oggi presentiamo nuovi profili dell’informatica, e grazie ai relatori, capirete meglio le enormi opportunità che si aprono davanti alla vostra futura vita universitaria e professionale, nell’ottica di soddisfare le esigenze di quell’era digitale verso cui il mondo, in particolare il mondo del lavoro, si sta muovendo.»

Al convegno sono intervenuti l’ing. Luca Fario, Direttore Generale del Consorzio Clara; il prof. M. Lamonica, delegato Oracle; Gaetano Cafiero, Presidente della Sezione “Ict” dell’Unione Industriali Napoli per il biennio 2017-2019; Prof. Raffaele Cioffi, Dipartimento di Ingegneria all’ Università degli Studi di Napoli Parthenope.
Prima, però, ha preso la parola Antonio Di Meglio, studente della IV C indirizzo Elettronica e Automazione, il quale ha presentato una sintesi del lavoro che, insieme ai suoi compagni, sta realizzando nell’attività didattica al “Mattei”. Un sito in fase di ultimazione per la MSC Crociere; un Libro Scolastico, in versione digitale, che racchiude gli argomenti principali dell’indirizzo di studio; un laboratorio di idee per lo sviluppo di app per hardware e software. Insomma anche la scuola isolana mette in campo strumenti, competenze e creatività per accompagnare sarà in grado di accompagnare i suoi giovani lungo le strade tortuose della sfida digitale.
La capacità di mobilitare tutte le proprie risorse, in maniera efficace rispetto al contesto, è la caratteristica indispensabile di ogni agenzia educative e di conseguenza di ogni persona, sia nell’esercizio della propria dimensione di cittadino sia nel manifestarsi della sua dimensione lavorativa. In quest’ultima accezione contano sempre di più la varietà e la molteplicità delle competenze, possedute in misura adeguata alla multiforme e mutevole situazione verso cui si va incontro. Naturalmente questa connessione fra scuola e mondo del lavoro diventa efficace solo se si trasforma in una sinergia bilaterale, se si trova un terreno comune di dialogo per permettere una transizione dall’una all’altro che sia soddisfacente sia per gli imprenditori sia per i lavoratori del domani.

L’ing. Fario è partito dai dati (sconsolanti, a dire il vero): in Italia solo il 19% della popolazione ha competenze digitali avanzate, il 24% competenze di base, mentre il 57% non ne possiede alcuna. Eppure le competenze digitali sono richieste ovunque. Il Cisco Networking Academy Program (CNAP) nasce da una partnership avviata nel 1997 negli Stati Uniti tra Cisco Systems e altre aziende leader nel settore dell’ICT, organizzazioni no-profit ed istituzioni pubbliche, per realizzare un sistema globale di formazione certificata, utilizzando i vantaggi delle nuove tecnologie. Tale Programma conta ad oggi circa 1.000.000 di studenti ogni anno nel mondo (più di 22.000 solo in Italia), 10.000 Academy attive in 165 paesi, e persegue come obiettivo principale la diffusione di contenuti di alta formazione nell’ambito dell’information communication technology. L’87% di chi consegue questa formazione trova una collocazione nel mercato del lavoro. Il Consorzio CLARA (Computer Learning Applied Research Academy) è un’organizzazione no-profit costituita nel 2002 e specializzata su attività formative specialistiche e certificate sulle ICT e sulle tecnologie di networking. E’ promotrice della prima Regional Academy della CISCO in Campania, premiata nel 2007 come miglior Regional Academy in Italia.
Sui concetti di creatività, sperimentazione, autonomia e innovazione tecnologica (intesa non solo come rinnovo del parco tecnologico ma di formazione aziendale come unica strada per sopravvivere sul mercato) ha parlato invece il prof. Lamonica. Capacità di lavorare in team, assumersi il rischio, portare a termine un progetto. Abilità con cui gli studenti del “Mattei” si misureranno anche in occasione del premio “Campania Digital Innovation Hub”, sollecitati a partecipare dal Presidente della Sezione “Ict” dell’Unione Industriali Ing. Gaetano Cafiero. I
l premio servirà a finanziare le idee e/o i progetti innovativi in fase di lancio sul mercato o in uno stato di sviluppo avanzato delle Piccole e Medie Imprese, delle Start Up ed dei Promotori d’Impresa. Il premio complessivo di 120mila euro sarà ripartito tra i vincitori nelle tre diverse categorie: Nuove idee imprenditoriali Industria 4.0; Innovazione di prodotto nell’industria 4.0; Innovazione di processo nell’Industria 4.0. I
tre vincitori saranno premiati con un contributo di 40mila euro ciascuno.

«Noi di progetti ne facciamo tanti durante l’anno, in particolare con gli studenti di informatica e automazione». Precisa il Prof. Lamonica. «Proprio loro, in team, stanno pensando a un progetto su un nuovo software per multipiattaforma. Anche i ragazzi dell’indirizzo di biotecnologico stanno lavorando su un sistema di certificazione delle acque, quindi candideremo più di un progetto. Naturalmente questa tipologia di finanziamento non è circoscritta alle scuole, ma si apre alle piccole e medie imprese o ai tanti giovani che creano start up innovative. Lo spirito è proprio questo: tirare fuori idee e creatività».
Infine l’intervento del Prof. Raffaele Cioffi dell’Università Parthenope, forse l’interlocutore più prossimo ai tanti studenti del “Mattei” che a giugno sosterranno l’esame di maturità e decideranno di proseguire il loro ciclo di studi in ambito universitario. Industria 4.0, le qualità più richieste, i benefici della quarta rivoluzione industriale, il rapporto tra uomo e macchina. Ma soprattutto i Centri Regionali di Competenza, interfacce tra il mondo della Ricerca e quello della produzione, che rappresentano un’esperienza unica e senza precedenti in Italia. La loro costituzione permette alle Università di interagire con l’impresa, di disseminare e trasferire, sistemicamente e con efficacia, conoscenze e tecnologie nel territorio regionale (quindi in tutto il Paese).

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“Digital innovation school” si chiude con un invito a fare tesoro delle esperienze raccontate e degli scenari descritti. Un’iniezione di fiducia agli studenti, ma anche uno stimolo, un flusso di energia positiva che li motivi e li prepari ad affrontare con più fiducia il lavoro di domani. Un lavoro che sarà molto diverso da quello attuale e che oggi possiamo solo provare a immaginare.

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