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Sant’Angelo, al Divina brilla la stella di Angelo D’Amico

Una sottile e saporita linea rossa lega l’isola d’Ischia al Sannio: a percorrerla sarà il talentuoso chef stellato Angelo D’Amico, che sbarca a Sant’Angelo d’Ischia per uno dei più attesi appuntamenti del cartellone di “CucinArt”, la rassegna con la quale “Divina” propone viaggi immaginifici attraverso i mille sentieri del gusto.
E dopo il successo degli appuntamenti precedenti, impreziositi dall’ultimo evento, con assoluta protagonista Faby Scarica, martedì 2 agosto a partire dalle 21 tocca al qualificatissimo volto de “Le Macine”, il ristorante gourmet pilastro dell’Una Hotel Il Molino di Benevento, prendere per mano la platea e condurla tra le meraviglie dell’enogastronomia di ispirazione sannita. Che proprio qui, nella baia del Corallo Nero, luogo di assoluta suggestione, vivrà una serata di alto spessore, con la regia di Giuseppe e Lisa Iacono,anfitrioni di un cenacolo di gusto e tradizione, spettacolo e cultura.
Classe 1977, originario di Vico Equense ma figlio di due genitori sanniti e residente nel piccolo centro di Frasso Telesino, in provincia di Benevento, D’Amico proporrà come prelibato antipasto una ricciola cotta al sale verde ai sentori di limone, gelo di lamponi, cantalupo e stick di melanzane. Quindi, largo al primo, un ricercato mezzo pacchero di Gragnano al pomodorino giallo del piennolo, acciughe di Cetara, noci e caciocavallo di Castelfranco in Miscano. Per secondo, la platea del “Divina” gusterà un tonno al sesamo bianco in foglie di fichi, insalatina di fagioli di Prata, cipolla croccante e mayonaise wosabi. Infine, il dessert: una gran chiusura di qualità con albicocca alla lavanda, gelato al fior di latte di pezzata rossa e croccante di nocciole. “Sono ambasciatore di un territorio caratterizzato da un ricco paesaggio agricolo, – racconta D’Amico – solcato da sempre dagli aratri e in tempi più recenti dai mezzi meccanici. Una terra ricca di tradizioni e di prodotti artigianali derivati dalle lavorazioni agricole che ancora oggi sono la base dei miei piatti. Degustandoli, si ritrovano sapori e profumi dei tempi passati.  Una cucina di qualità che si basa su aromi e sapori essenziali, dove ogni ingrediente si distingue in maniera marcata senza mescolarsi con gli altri. La cucina di mia nonna, chiamata da tutti “Zì Lucia”, mamma di mio padre Lorenzo, era povera di ingredienti ma ricca di sapori.  E’ stata per anni una brava fornaia. Lei, con la sua genuinità, oggi, detta le regole generali della mia cucina,  ispirata quindi dal ricordo e dalla tradizione”.
“Quello di D’Amico è senza dubbio un altro dei nomi di eccellenza della gastronomia campana e nazionale. – spiega Giuseppe Iacono – Nomi per i quali fare tappa al “Divina”, nel cuore di una lunga estate di suggestioni culinarie, è una meravigliosa scelta d’adesione a un progetto, quello di CucinArt, che vuole esaltare la qualità del cibo, in una location certamente impareggiabile”.
Martedì 9 agosto sarà di scena la seconda donna, la chef Victoire Gouloubi del ristorante Victoire di Milano. Una storia sensazionale, quella della professionista originaria della Repubblica del Congo, dove ha trascorso – in una tipica, numerosa famiglia africana – l’infanzia e l’adolescenza. La guerra, sul finire degli anni Novanta, ha però sconvolto il Paese e solo un’avventurosa marcia nella foresta, con l’aiuto dei pigmei, ha salvato i Gouloubi dalla sanguinosa violenza delle opposte fazioni. Sopravvissuta all’avventura e tornata la pace, Victoire è partita alla volta dell’Italia, dove – dopo aver frequentato la scuola della Federazione Nazionale Cuochi a Feltre, in Veneto, e vissuto le prime esperienze di lavoro a Cortina d’Ampezzo  – ha incontrato l’alta cucina a Milano. Dal 12 febbraio 2014 è protagonista della cucina nel “suo” ristorante, che come lei si chiama “Victoire”, nello storico quartiere fra l’Abbazia di Casoretto e Città Studi.
Martedì 23 agosto al “Divina” arriva invece lo chef Alessandro Romano dell’Aeroporto Internazionale di Napoli, partenopeo doc (“sole, cielo e mare terra e nuje meridionale” è il suo slogan), classe 1977.
Per chiudere, martedì 30 agosto sarà la volta dello chef Lino Scarallo di Palazzo Petrucci, a Napoli, splendido locale ricavato nelle stalle del palazzo quattrocentesco da cui prende il nome. Scarallo, napoletano doc, ama valorizzare i prodotti locali, in particolare le cosiddette “materie povere” .

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