Le alluvioni lampo nei Campi Flegrei sono dovute ad Ischia, ecco lo studio

A stabilirlo, con un lavoro pubblicato su Natural Hazard, sono stati due professori del Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse dell’Università Federico II

Le alluvioni lampo nei Campi Fregrei sono dovute ad Ischia e sono prevedibili. A stabilirlo, con un lavoro pubblicato su Natural Hazard, sono stati due professori del Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse (DiSTAR) dell’Università di Napoli Federico II e di un meteorologo di Campanialive.

Le alluvioni lampo (flash floods) causano numerose vittime ogni anno ed è necessario prevedere, con qualche ora di anticipo, se la dinamica meteorologica in atto ha o meno la potenzialità di generare precipitazioni piovose in grado di scatenare inondazioni improvvise.

LE TEMPESTE NEL SETTEMBRE 2017

Lo studio confronta due intense tempeste avvenute il 7 e 11 settembre 2017 nell’area Flegrea con valori pluviometrici superiori ai 100 mm nell’arco della sola mattinata. Le previsioni meteorologiche di tipo modellistico nei due casi avevano predetto che il secondo evento, essendo il più intenso, avrebbe potuto essere anche il più pericoloso mentre il primo non avrebbe dovuto indurre nessun danno. Tuttavia, l’esatto contrario è avvenuto: l’evento dell’11 non ha generato situazioni critiche sul territorio mentre quello del 7 ha causato ingenti danni a Pozzuoli e dintorni.

IL MONTE EPOMEO

Si dimostra che il particolare fenomeno è stato causato dal Monte Epomeo dell’isola di Ischia. La dinamica è complessa. In parole semplici, quando una perturbazione atmosferica intensa, proveniente dal Tirreno, si muove verso Pozzuoli dalla direzione dell’isola Ischia, il Monte Epomeo induce un innalzamento improvviso dell’aria umida del mare facendone condensare il vapore acqueo che subito dopo si rovescia in abbondanza nell’area Flegrea come pioggia. Il 7 settembre la perturbazione fece gravi danni perché il vento avanzava da ovest-sudovest, cioè dalla direzione di Ischia, mentre nel secondo caso proveniva da sud-sudovest e non attraversava Ischia prima di abbattersi su Pozzuoli.

I ricercatori evidenziano che i modelli previsionali falliscono la predizione perché non considerano le perturbazioni dinamiche causate da una montagna relativamente piccola e isolata come Monte Epomeo. Questo è il motivo per il quale è possibile prevedere il rischio di una alluvione lampo nella zona studiando la direzione della perturbazione e misurando le precipitazioni in tempo reale a Bacoli che si trova tra Ischia e Pozzuoli. Queste misure pluviometriche possono avvisare, con anticipo sufficiente (circa 1 ora), la popolazione di Pozzuoli del rischio che si sviluppi una situazione alluvionale improvvisa. Si ritiene che l’efficiente metodologia di previsione di alluvioni lampo sviluppata per l’area Flegrea possa essere applicabile ai numerosi bacini idrografici simili sparsi lungo le aree costiere della Campania e del bacino del Mediterraneo, ovunque esista un fattore orografico costiero predisponente ad estremizzare una situazione meteo.

Lo studio dimostra che, per comprendere appieno i fenomeni alluvionali, occorre condurre studi di approfondimento sull’interazione tra sistemi atmosferici e condizioni morfo-orografiche locali e di non limitarsi alla mera analisi degli effetti idrologici del terreno propria della geologia, spesso poco efficace in termini di incremento dei livelli di sicurezza per la popolazione esposta. Per fare questo, è necessario misurare in tempo reale le dinamiche atmosferiche che portano alla genesi degli eventi piovosi di rilevante entità la cui distribuzione spaziale è complessa e fortemente correlata alla orografia locale.

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