LE OPINIONI

Le dichiarazioni del sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale: «Il problema è il costo del lavoro e una scarsa competitività»

Abbiamo ascoltato Giacomo Pascale, sindaco di Lacco Ameno sulla problematica legata al tema del lavoro stagionale: «Per molti la colpa dell’attuale situazione è da imputare al reddito di cittadinanza, ma io francamente non credo che questa misura influisca direttamente sul mondo del lavoro. Le cause di una scarsità di personale, a mio modo di vedere, sono da ricercarsi altrove. Il reddito ha tolto dalla povertà assoluta molte persone e ha ridato una dignità sociale a quelli che erano stati lasciati indietro. Questa misura non può fermare l’ambizione di persone che amano sentirsi utili e produrre. Piuttosto bisognerebbe interrogarsi sul costo del lavoro, annoso problema che ci portiamo indietro già da anni. Altro aspetto da tenere in considerazione è la formazione professionale che, evidentemente, scarseggia se siamo di fronte a situazioni di questo tipo». Il sindaco di Lacco Ameno ha proseguito: «Certamente è una realtà paradossale quella a cui stiamo assistendo perché dopo due anni di pandemia, periodo in cui siamo stati costretti a rallentare sotto ogni punto di vista, era auspicabile che ci fosse una ripartenza immediata, ma, ad ogni evidenza, il mondo del lavoro, non solo quello delle realtà turistiche come la nostra, sta mutando e ha delle regole nuove. È evidente che ci sia qualcosa di più grande che va aldilà del reddito di cittadinanza ed è urgente individuare queste cause e porre dei rimedi, onde evitare problemi al tessuto produttivo dell’isola». Giacomo Pascale ha terminato la sua analisi, cercando di individuare delle possibili vie da seguire: «Per tracciare la rotta sarebbero auspicabili dei tavoli tra le istituzioni isolane e il mondo dell’imprenditoria locale, ma se davvero si vuole incidere sul costo del lavoro è necessario che il governo intervenga con dei seri investimenti. In tutta questa vicenda, ciò che ne risente in modo pesante è la professionalità che, ahinoi, sta sparendo sempre di più. È chiaro che se non formi il personale, non potrai più offrire un servizio a cinque stelle. Una volta si sentiva parlare ruoli prestigiosi come il maître che oggi sono sempre più rari a causa di un appiattimento generale delle competenze. Credo che il culto della professionalità nel mondo del lavoro debba essere insegnato ai ragazzi già dalle scuole, facendoli entrare nell’ottica che è importante offrire ai turisti un servizio di qualità. Per fare ciò i giovani andrebbero stimolati attraverso incentivi economici, gratificazioni personali e una busta paga dignitosa che permetta loro di lavorare con tranquillità. È ovvio che alla base di tutto questo devono esserci delle scelte politiche chiare e nette».

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