CULTURA & SOCIETA'

Le meraviglie di Procida nel laboratorio Mab

Due giorni intensi e ricchi di conoscenza ma anche di emozioni quelli vissuti sull’isola di Arturo nell’ambito del progetto dedicato ai giovani studenti

Sono stati due giorni fitti e intensi quelli che hanno visto protagonisti i giovani mappers nell’Osservazione, prima fase del laboratorio MAB svoltosi a Procida, delle meraviglie dell’isola di Arturo. Isola percepita nelle sue bellezze attraverso tutti i canali sensoriali, capaci di cogliere ciò che solo l’occhio, anche il più attento, non è in grado di cogliere. Viste mozzafiato, orizzonti da raggiungere, matrimoni tra la distesa limpida e l’irruenza della costa impervia, facciate dai colori sbiaditi, armoniosa distonia di forme hanno tinteggiato l’immaginazione dei giovani durante la passeggiata percettiva e sono diventate collante fruttuoso di relazioni nuove e creatività collettive, sempre più originali. Onda, Ancora, Conchiglia, Vela, Faro, Rosa dei Venti, Lampara, Elica, Nodo, Esca le denominazioni non casuali attribuite ai team di studenti, evidenti i richiami al contesto marino e insulare. Gruppi eterogenei per provenienza hanno attraversato l’isola, un tuffo nella natura, per riemergere e venire a contatto con l’ospitalità degli abitanti, la tradizione della Graziella, la finezza dei filati e i vivaci sapori dei piatti tradizionali, amorevolmente preparati dalle donne procidane, vestite in abiti tipici.

Il percorso plurisensoriale e emozionale si è alimentato, durante la fase di Cogenerazione, dell’energia trasmessa dai Misteri e dal racconto passionale dei rappresentati delle associazioni

Il percorso plurisensoriale e emozionale si è alimentato, durante la fase di Cogenerazione, dell’energia trasmessa dai Misteri e dal racconto passionale dei rappresentati delle associazioni. “Procida senza misteri è triste” afferma Giuseppe Lubrano Lavadera, presidente dell’Associazione L’Isola dei Misteri, e si snatura della sua identità. “La relazione tra adulti e giovani generazioni è fondamentale per mantenere viva la tradizione”. Stare e decidere insieme, condividere il mistero è pensiero che diventa corale e si trasforma in progettualità, capace di costruire il futuro partendo dalla memoria. Così come avviene nel laboratorio Mab dove intelligenze individuali, unicità di competenze e attitudini si plasmano, attraverso la relazione e si trasformano in intelligenza collettiva, mistero di valore e azione propositiva. Le giovani menti si sono connesse alla tradizione procidana, la passione trasmessa dai volontari ha integrato il punto di vista dei team, indirizzando verso un unico palpito.

Protagonisti di questo gioco anche gli Argonauti, dirigenti scolastici e docenti con il compito di godere anche loro del suggestivo contesto e al contempo osservare i giovani mappers e le loro reazioni emotive

Il serrato gioco di cambio di punti di vista si è coronato con la visione dell’isola dal veliero, prospettiva nuova, tocco magico per l’avvio di potenti narrazioni sui luoghi scoperti. Protagonisti di questo gioco anche gli Argonauti, dirigenti scolastici e docenti con il compito di godere anche loro del suggestivo contesto e al contempo osservare i giovani mappers e le loro reazioni emotive. Entrare nell’animo dei procidani, riuscire ad osservare con i loro occhi, è in grado di trasformare in arcipelaghi anche isole che si isolano. La diversità e l’unicità diventano ricchezza e stimolo nella ricerca di nuove prospettive, porto sicuro anche per gli studenti con disabilità, abitanti di luoghi nuovi e parte integrante di un sogno comune.

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