CULTURA & SOCIETA'

“Le mie lacrime non le vendo”, Procida ricorda Nina e Antonio

Un concerto per due voci recitanti e violoncello e un libro rievocano la tragedia dell’elicottero del 1995.dove persero la vita due persone: un dolore mai cancellato

Dopo 27 anni, torniamo a rievocare la memoria di Gaetanina (per tutti Nina) Scotto Di Perrotolo e Antonio Raimondo, l’infermiera e l’elicotterista caduti a Procida il 18 novembre del 1995 nel corso di una missione di soccorso aereo finita in tragedia. Quel giorno ormai lontano l’isola era sferzata dal vento, ma si disse che c’era un’emergenza. Dovevano salvare un ragazzo, morirono entrambi a causa di un elicottero impazzito. 

Antonio Raimondo e Nina Scotto di Perrottolo

Per quelle morti nessuno è stato giudicato colpevole, ma quello che più inquieta è che la storia di Nina e Antonio rischiava di essere dimenticata. Ed ecco che nell’anno in cui Procida è Capitale Italiana della Cultura, le comunità di Procida, Grazzanise e di Caserta, in un patto di reciproca amicizia, tornano a rivocare il loro sacrificio. Non importa se i responsabili di quella tragedia non hanno pagato per le loro colpe, quello che è importante è che ora ai giovani delle nostre comunità sia offerta l’opportunità per recuperare il senso della memoria, il significato di quel sacrificio.

Il concerto per due voci recitanti e violoncello è composto e scritto in memoria di Nina e Antonio da Paolo Billi e Davide Forbicini, musicato dal Maestro e Scrittore Luca Signorini e recitato dagli attori Viviana Venga e Fulvio Accogli

E allora, ecco che 27 anni dopo la tragedia, quel grido silenzioso di Nina e Antonio viene colto per dare vita a una serie di iniziative culturali in loro memoria. 

Nasce con questo obiettivo un progetto culturale rievocativo della vita e della scomparsa di due giovani della nostra terra del Sud che non volevano diventare eroi, ma fare soltanto il proprio dovere. Così, grazie al sostegno dell’Amministrazione comunale di Procida, la sera del 26 di novembre 2022, dall’altura di Terra Murata, nell’abbazia di San Michele Arcangelo, ancora una volta riecheggeranno le loro parole, le loro voci, durante la messa in scena dello spettacolo Le mie lacrime non le vendo – Dialogo tra la donna dell’isola e l’uomo della barca. Spettacolo che – per volontà del sindaco Carlo Marino – sarà inserito anche nella programmazione teatrale del 2023 della Citta di Caserta. 

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Il testo trae alcuni motivi di ispirazione dai fatti accaduti, trasformandoli all’interno di un immaginario dialogo tra la Donna dell’Isola e l’Uomo della barca, che avviene durante una traversata, all’aurora, da un’isola alla terraferma. Testimonianza della dignità antica del dolore di fronte alla morte, oggi ormai divorata dallo spettacolo delle lacrime facili e dai fugaci brividi di pelle.

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Il concerto per due voci recitanti e violoncello è composto e scritto in memoria di Nina e Antonio da Paolo Billi e Davide Forbicini, musicato dal Maestro e Scrittore Luca Signorini e recitato dagli attori Viviana Venga e Fulvio Accogli.

Il testo del concerto, grazie al sostegno del comune di Grazzanise, farà parte del progetto editoriale Echi lontani della casa editrice Terra Somnia Editore, pensato dallo scrittore Paolo Miggiano come uno scrigno di memoria, come un luogo dove raccogliere l’intero svolgersi degli eventi che portarono alla tragedia di Procida e ai successivi sviluppi affinché le future generazioni ne possano avere traccia. 

Il testo del concerto, grazie al sostegno del comune di Grazzanise, farà parte del progetto editoriale Echi lontani della casa editrice Terra Somnia Editore, pensato dallo scrittore Paolo Miggiano come uno scrigno di memoria, come un luogo dove raccogliere l’intero svolgersi degli eventi che portarono alla tragedia

Un progetto editoriale diviso in quattro sezioni: la prima, intitolata Cielo tagliente – Indagine a bassa quota è la ricostruzione romanzata – e in quanto tale soltanto ispirata alla vicenda e non necessariamente rispondente ai reali fatti accaduti, dello svolgersi degli accadimenti che portarono alla tragedia di Procida; la seconda è la riproposizione di un Dialogo impossibile tra la figura di Antonio e un non meglio definito amico; la terza sezione contiene la riedizione aggiornata del volume Morire a Procida, pubblicato a un anno dalla tragedia, con le testimonianze degli amici e dei colleghi di Nina e Antonio, un documento ancora straordinariamente vivido che fa comprendere chi fossero realmente queste due belle persone; la quarta e ultima sezione contiene il testo dello spettacolo teatrale Le mie lacrime non le vendo – Dialogo tra la donna dell’isola e l’uomo della barca, riproposto nell’ambito delle iniziative di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022.

Il sindaco di Procida Dino Ambrosino

Il libro è stato presentato in anteprima il giorno 22 novembre p. v. a Procida in due momenti differenti: il primo, coordinato dalla professoressa Francesca Intartaglia, alle ore 10,00 presso l’Istituto Comprensivo Capraro di Procida e nel pomeriggio alle ore 17,00 presso la Sala Consiliare del comune di Procida, dove per l’occasione è stato siglato un “patto di amicizia” tra il comune di Procida e quello di Grazzanise. Con l’autore ne hanno discusso il Sindaco di Procida Raimondo Ambrosino, il sindaco di Grazzanise Enrico Petrella, il Delegato alla Cultura del Comune di Procida Michele Assante Del Leccese, Maria Capodanno e Manuela Lubrano Lavadera. La mattina del 15 dicembre è in programma un incontro con le scuole e i cittadini di Grazzanise, paese natale di Antonio. 

Il progetto culturale è realizzato da Teatro del Pratello e Terra Somnia Editore e sostenuto dal Comune di Procida e dal Comune di Grazzanise in partenariato con: Procida Capitale Italiana della Cultura 2022 – Città di Caserta – Associazione Vittime di Procida – ANCI Campania – SIEDAS (Società Italiana Esperti in Diritto delle Arti e dello Spettacolo) – Istituto Comprensivo Capraro di Procida  – Napoli Città Libro – Fabrizia Cesarano @inartebizia.

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