CRONACA

IL CASO Il Rizzoli e quelle tv donate ma mai installate

Non dovrebbe essere solo qualità dell’assistenza sanitaria, ma anche dell’accoglienza, un doppio binario su cui la sanità pubblica dovrebbe essere indirizzata per il miglioramento continuo dei propri standard assistenziali. Purtroppo alle nostre latitudini, in Campania in generale, è da considerarsi già un miracolo poter avere una parvenza di assitenza. Figuriamoci il resto. Eppure ci sono timidi tentativi, anche grazie all’impegno dei privati, di spingere in questo senso: migliorare la qualità dell’assistenza e dell’accoglienza sanitaria insieme. In tale direzione la donazione arrivata all’Ospedale Anna Rizzoli di Lacco Ameno lo scorso settembre. Si tratta di 4 televisori donatI al reparto di chirurgia da parte di un paziente ischitano che ha voluto, in segno di riconoscenza per le cure ricevute in chirurgia, regalare alla struttura gli apparecchi televisivi di ultima generazione.

Peccato che dopo questo slancio, la direzione sanitaria non abbia ritenuto opportuno installare correttamente gli apparecchi affinché l’utenza ne beneficiasse. Sono passati 4 mesi, ma le Tv non sono state collegate e quindi non sono utilizzabili. A dicembre è stato montato, ma non fruibile un primo televisore. Ed è cosi che quel che apre una operazione semplicissima nell’Ospedale di Ischia appare una impresa ardua, se non impossibile. Forse una mancata installazione studiata per spingere verso il solito progetto delle TV a pagamento installate e utilizzabili solo dietro pagamento di un abbonamento. Il PO Rizzoli non è nuovo a queste procedure. Intanto il mancato impianto delle TV di fatto vanifica ogni impegno o slancio, di qualsiasi natura essa sia, per migliorare l’offerta del nosocomio.

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