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Le spiagge libere sono e restano gratuite

Una bozza vecchia e frutto di un copia incolla scatena la fake news su Ischia, che dopo i social ha anche un impatto mediatico. Ma gli isolani possono stare tranquilli: sugli arenili ci andremo magari con qualche limitazione ma senza sborsare nemmeno un euro

Non amiamo mai entrare a gamba tesa nelle questioni che non ci riguardano, o meglio quelle di cui non ci siamo direttamente occupati. Ma in questo caso bisogna fare un’eccezione alla regola perché la notizia circolata nella giornata di ieri ha mandato letteralmente di traverso il coniglio ad un esercito di ischitani, che in un periodo di già profonda crisi hanno temuto di dover mettere mano alla tasca anche solo per doversi recare alla spiaggia, e per spiaggia si intende quella libera. Ma prima di passare alla sostanza dei fatti, occorre riavvolgere il nastro e capire cosa possa essere successo. Una ricostruzione non dovrebbe essere difficile. Su un profilo facebook “pezzotto” (attribuito ad un esponente politico ischitano, ma su questo non v’è certezza) erano apparsi dei documenti che facevano scattare l’allarme: in via Iasolino sono pronti a rendere le spiagge pubbliche a pagamento. La notizia così ha avuto risalto anche mediatico ma in realtà quelle carte rappresenterebbero una vecchia bozza che probabilmente era un copia-incolla del regolamento di qualche altro Comune da cui non era stata eliminata per mera distrazione questa pericolosa e pazzesca “clausola”.

Una cosa è certa, dal palazzo municipale avevano intuito che la “bufala” sarebbe circolata alla stessa velocità di un un raffreddore (meglio evitare di utilizzare la parola virus, di questi tempi). Non è un caso che il sindaco Enzo Ferrandino, nella tarda serata di sabato, avesse messo le mani avanti con un post sui suoi canali social dal titolo decisamente indicativo: “Ischia, spiagge libere gratuite”. Il primo cittadino era stato decisamente categorico e spiegava: “Le spiagge libere ischitane  saranno come sempre fruibili gratuitamente, anche nella estate 2020. Mai si è palesata l’intenzione da parte della Amministrazione del Comune di Ischia di rendere a pagamento l’accesso agli arenili liberi. La notizia, artatamente diffusa, relativa al pagamento dell’ingresso alle spiagge libere, è palesemente FALSA! Nelle prossime ore sarà varata la delibera di organizzazione delle spiagge libere grazie al contributo dell’assessore al Demanio arch. Buono e dell’intera maggioranza. Organizzare ben 17 arenili liberi, che presentano diverse peculiarità e consentirne la fruizione in tutta sicurezza per questa stagione, sta costituendo un lavoro di indubbia complessità che già è iniziato con interventi di bonifica degli arenili. Il nostro obiettivo è sempre e solo uno: garantire un veloce ritorno alla normalità non dimenticando le contingenze del momento”.

Insomma, nessun problema né pericolo di dover mettere mano alla tasca per frequentare le spiagge libere, che sarebbe stata una follia detto per inciso. A rassicurare ulteriormente la cittadinanza disorientata dalla falsa notizia circolata, ci ha poi pensato anche il vicesindaco Luigi Di Vaia: “Sulla questione delle spiagge libere, vorrei sommessamente far notare a chi diffonde fake news da profili fasulli, agli ex amministratori con specifiche deleghe in materia, ai giornalisti che muovono la propria penna solo in funzione dell’odio personale nei confronti di Enzo Ferrandino, che simili attività oltre a non produrre alcun effetto negativo sull’amministrazione, poiché la verità viene sempre a galla, conseguono l’unico risultato di nuocere all’immagine della nostra isola in termini turistici, oltre che culturali. Siamo impegnati a riprendere una situazione spiagge che, fino a ieri, è stata gestita in maniera approssimativa, con un occhio chiuso e l’altro fisso sul proprio orticello o, dovrei dire, sulla propria spiaggetta. Saper pescare i dentici, non esclude che tu possa prendere un granchio, o anche più di uno”. Ironia con qualche messaggio in codice destinato a chi secondo Di Vaia avrebbe volutamente ordito una trama per screditare l’amministrazione, ottenendo però di certo l’effetto di mandare nel panico quella (per fortuna ormai limitata) fetta di cittadinanza caduta nella trappola. E non ha voluto mancare all’appello nemmeno chi ha rinfrescato la memoria ai più distratti, ricordando come il 28 maggio 2015 con delibera di Consiglio Comunale maggioranza e minoranza, nell’integrare il regolamento per la disciplina delle funzioni in materia di demanio marittimo di competenza comunale, inserirono l’art. 55 che recitava testualmente: “Non è ammesso il rilascio di nuove concessioni demaniali su spiagge libere, anche di nuova costituzione formatesi a seguito di eventi naturali”. Insomma, al mare magari ci andremo a scaglioni, prenotandoci con la app, forse due o tre giorni a settimana, ogni Comune si regolerà anche in base ai tratti di arenile di cui dispone il proprio territorio. Ma una cosa è certa, stiano tranquilli gli isolani: ci andremo gratis, senza dover sborsare nemmeno un euro. Questa è la sostanza, il resto sono chiacchiere o bufale, o fake news, insomma ciascuno le chiami come preferisce.

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